Caos Scuole in Commissione Controllo, la dirigente dell'ex "Larizza" punta l'indice sulla «Mancata programmazione»
Stamattina, durante la riunione della Commissione Controllo e Garanzia presieduta da Massimo Ripepi, si è discusso a lungo delle gravi problematiche che affliggono le scuole del Comune di Reggio Calabria. Al centro della questione, le difficoltà logistiche e igienico-sanitarie che stanno mettendo a dura prova la vita scolastica di studenti e personale.
L’Istituto Comprensivo Alvaro-Giudice Scopelliti di Reggio Calabria è stato recentemente al centro di diverse problematiche, tra cui la presenza di topi nei plessi scolastici, che ha portato alla sospensione delle attività didattiche e amministrative. L’ordinanza di chiusura, firmata dal sindaco, ha interessato i plessi “Collodi” e “Ex Larizza-Scopelliti” e ha previsto un intervento urgente di derattizzazione per risolvere il problema igienico-sanitario.
In parallelo, l’istituto ha affrontato anche situazioni di inagibilità che hanno richiesto lavori di restauro. Infatti, nel giugno 2023, è stato completato un restyling strutturale di parte dell’edificio scolastico, con il supporto dell’amministrazione comunale. Questo intervento ha migliorato l’agibilità e la sicurezza degli ambienti scolastici, grazie anche ai fondi europei del PON, e ha permesso di dotare la scuola di nuove attrezzature e arredi
Nonostante questi interventi, le difficoltà continuano a essere significative, come emerso durante la recente riunione della Commissione Controllo e Garanzia, dove la dirigente Adriana Labate ha espresso preoccupazione per la mancanza di programmazione e di tempestive comunicazioni da parte del Comune.
Preside Adriana Labate: la scuola tra traslochi sospesi e criticità strutturali
Nel suo lungo e dettagliato intervento, la Dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo Alvaro Scopelliti, Adriana Labate, ha evidenziato una serie di criticità legate alla gestione dei traslochi e alla mancanza di risposte da parte del Comune. La dirigente ha spiegato come i continui ritardi e la mancanza di un cronoprogramma abbiano reso impossibile una corretta gestione delle operazioni di trasferimento: «Il trasloco è stato interrotto per indisponibilità del personale, ma senza un cronoprogramma chiaro è difficile garantire la continuità scolastica».
Labate ha inoltre sottolineato che, nonostante le sue richieste, non ha ancora ricevuto alcuna documentazione riguardante la sicurezza strutturale degli edifici scolastici, generando forti preoccupazioni. «Questi documenti sono essenziali non solo per garantire la sicurezza degli alunni e del personale, ma anche per sollevare il dirigente scolastico da eventuali responsabilità penali in caso di incidenti». La preoccupazione della preside si estende anche alla tutela della strumentazione e delle pratiche amministrative, in particolare per quelle legate agli archivi scolastici, che sono stati lasciati in locali a rischio vandalismo.
Un altro punto dolente evidenziato da Labate riguarda la mancanza di comunicazione da parte del Comune in merito a servizi essenziali come l’erogazione dell’acqua. Ha raccontato un episodio dello scorso anno, quando la scuola si è trovata improvvisamente senza acqua, costringendo il personale scolastico a chiamare le famiglie per far ritirare i bambini. «L’erogazione dell’acqua fu interrotta per cinque volte durante l’orario scolastico, e la cisterna era stata rubata l’anno prima. Non si può accettare che una scuola scopra di non avere acqua solo all’ultimo minuto».
Nonostante le difficoltà, Labate ha sottolineato il suo impegno a collaborare con le istituzioni per risolvere i problemi, ma ha ribadito la necessità di una maggiore organizzazione e comunicazione tra gli uffici comunali e il personale scolastico. «Io faccio tutto il possibile, ma è necessario che il Comune faccia la sua parte con una gestione più strutturata e pronta».
La Dirigente del settore Istruzione parla di ritardi e difficoltà logistiche
In risposta alle preoccupazioni sollevate dalla preside, Gerolama Daniela Roschetti, dirigente del settore Istruzione del Comune, ha spiegato le difficoltà incontrate nella movimentazione degli arredi scolastici, ammettendo che il ritardo è stato causato dalla mancanza di personale ATA durante i weekend. «È vero, ci sono stati ritardi, ma la situazione è stata complicata dalla mancata presenza del personale ATA nei fine settimana, il che ha reso difficile portare avanti le operazioni di trasloco come previsto».
Roschetti ha anche chiarito che, nonostante le difficoltà logistiche, l’obiettivo del suo ufficio rimane quello di garantire la continuità scolastica. Ha poi fatto riferimento alla chiusura del plesso Pitagoras, spiegando che la decisione non era discrezionale ma una scelta tecnica necessaria: «La chiusura del Pitagoras non è stata una decisione arbitraria, ma una conseguenza inevitabile di valutazioni tecniche che non potevano essere ignorate».
Un tema su cui la Roschetti si è soffermata è quello della comunicazione tra Comune e scuole. Ha ammesso che talvolta le informazioni non sono arrivate con la tempestività necessaria, ma ha ribadito che l’amministrazione sta lavorando per migliorare questo aspetto. «Capisco le difficoltà della preside Labate, e stiamo cercando di migliorare la comunicazione con tutte le scuole per evitare situazioni come quelle descritte».
Roschetti ha infine ricordato che il Comune ha preso in carico una serie di interventi, ma che alcune decisioni, come quelle legate alla chiusura temporanea dei plessi, non sono sempre semplici né immediate: «Quando si tratta di sicurezza, dobbiamo seguire le indicazioni tecniche e prendere decisioni che non possono essere rimandate, anche se possono creare disagi».
Il dibattito dei Consiglieri Comunali
Si sono aperti poi gli interventi dei Consiglieri Comunali membri della Commissione. Giuseppe Sera è intervenuto durante la riunione, mettendo in luce le difficoltà derivanti dalla gestione emergenziale delle scuole: «L’emergenza è per sua natura imprevedibile e difficilmente programmabile». Ha inoltre sottolineato che la presenza di topi nelle scuole non è una novità a livello nazionale, ma che è necessario intervenire con competenza per arginare il problema. «I topolini si trovano in ambienti grandi e con molti spazi urbani, ma il problema è capire come intervenire».
Sera ha annunciato la creazione di un gruppo all’interno della terza commissione per verificare le condizioni delle scuole che hanno subito accorpamenti e predisporre interventi di manutenzione: «Siamo pronti a collaborare per garantire la sicurezza e il benessere degli studenti».
Il consigliere comunale Carmelo Versace, durante il suo intervento nella commissione, ha espresso la sua preoccupazione sulla presenza di versioni contrastanti all’interno della discussione, riferendosi alle divergenze tra la dirigente scolastica e l’amministrazione comunale. Versace ha cercato di mantenere un approccio diplomatico, riconoscendo tuttavia che «non ci dovrebbero essere tante verità» ma che, purtroppo, emergono sempre punti di vista diversi a seconda di chi si ascolta.
Versace ha poi affrontato la questione sollevata dalla dirigente, che aveva accusato l’amministrazione di mancanza di contatti e supporto. Ha voluto mettere a verbale che queste affermazioni non riflettevano quanto realmente accaduto: «Non mi piace dire quando una cosa è stata fatta o meno, ma non posso accettare che si dica che non ci sia stato nessun contatto positivo con l’amministrazione».
Successivamente, il consigliere ha puntato l’attenzione sulle ditte incaricate dei lavori nelle scuole, ribadendo che queste devono limitarsi a svolgere il proprio lavoro senza fare politica o dare suggerimenti tecnici non di loro competenza: «Le ditte che paghiamo devono eseguire il lavoro e farlo correttamente. Non devono mettersi a fare politica nelle scuole o dare suggerimenti su come risolvere problemi che non rientrano nelle loro competenze».
Infine, Versace ha voluto sfatare alcune affermazioni fatte riguardo al ruolo delle giostre nel peggioramento delle condizioni scolastiche, definendole «assolutamente false». Ha spiegato che le problematiche della scuola non possono essere attribuite a questi eventi temporanei, che peraltro aiutano famiglie in difficoltà. «Non accetto che vengano colpevolizzati i commercianti dei mercati. Molti di loro sono regolari e pagano le tasse, non si possono addossare colpe a chi si guadagna da vivere in maniera dignitosa».
Versace ha poi concluso il suo intervento sottolineando che, nonostante le criticità, le turnazioni scolastiche devono essere rispettate, sia da parte del personale scolastico che dei responsabili delle operazioni. Ha ricordato come anche i consiglieri comunali abbiano continuato a lavorare, pur con compensi modesti, e che dunque il rispetto delle turnazioni non può essere considerato opzionale: «Se il consiglio d’istituto decide qualcosa, il personale deve adeguarsi, volente o nolente».
L’affondo di Angela Marcianò «Fallimento di programmazione e minimizzazione dei problemi»
La consigliera comunale Angela Marcianò ha criticato aspramente l’approccio tenuto fino a oggi dall’amministrazione comunale. Secondo Marciano, la mancanza di un coordinamento tra i settori amministrativi e la tendenza a minimizzare i problemi sono alla base delle attuali criticità: «In questo comune non si fa altro che rimpallare le responsabilità da un settore a un altro per stare sulla difensiva». Sottolinea come la presenza di topi nelle scuole non possa essere accettata come normale: «I topolini nelle scuole? Ma state scherzando? È un problema sanitario grave».
Ha inoltre criticato la gestione della mancanza d’acqua nelle scuole: «L’acqua è un bene primario e il fatto che la dirigente venga informata tramite il sito del comune è inaccettabile. Bisogna informare direttamente e tempestivamente le scuole».
Armando Neri: «Necessità di un approccio umile e risolutivo»
Il consigliere comunale Armando Neri ha sottolineato la necessità di un approccio più umile e pratico: «L’atteggiamento deve essere quello di grande umiltà. Prendere atto che c’è un problema è il primo passo per risolverlo». Ha espresso solidarietà alla dirigente scolastica, riconoscendo che il mancato intervento dell’amministrazione ha aggravato una situazione già critica. «Le scuole non appartengono a noi, ma alle famiglie e ai bambini che le frequentano. Minimizzare i problemi significa ignorare la realtà».