Castorina disegna il suo futuro: «Alle comunali non ci sarà un mio impegno diretto, voglio risolvere le questioni giudiziali»
Il consigliere comunale di Red critico nei confronti del centrosinistra per la campagna elettorale delle regionali - «occorre tornare nei luoghi dove c'è la necessità di avere la politica» - conclusasi con una batosta per i progressisti: «Avrei preferito una candidatura di Falcomatà o Irto»
«Il risultato (delle elezioni regionali, ndr) è molto negativo, lo dicono i numeri e lo dice anche il riscontro che abbiamo avuto tanto in città quanto in provincia. Il punto è che il tema non può essere solamente il campo largo, ovvero sia la coalizione da mettere in campo per contrapporsi al centrodestra, ma raccontare, rappresentare quanto di buono è stato fatto nei vari enti locali che governiamo, ma soprattutto allargare il campo d'azione a tutti quegli scontenti e delusi che non sono andati al voto e che invece probabilmente potrebbero far parte di quell'elettorato democratico moderato e riformista che si identifica nel centrosinistra».
Così Antonino Castorina, consigliere comunale e punto di riferimento del gruppo consiliare Red - formato con la partecipazione del vicesindaco metropolitano Carmelo Versace e l’assessore all’ambiente Filippo Burrone – analizza il voto del 5 e 6 ottobre scorsi con cui il centrosinistra ha perso l’ennesima partita regionale, con Occhiuto a vestire i panni del primo presidente riconfermato nella storia del regionalismo calabrese, contro una coalizione che nella circoscrizione Sud è stata praticamente doppiata.
«Se andiamo a guardare i dati specifici vediamo che oltre il Pd, compresa Dp che era una lista d’appoggio, tutte le altre liste della coalizione raggiungono un numero di voti estremamente basso. Addirittura Avs non prende neanche il quoziente per entrare in Consiglio regionale. Ecco noi dobbiamo ragionare su questo, ovvero sia che per contrapporsi al centrodestra serve una grande alleanza non solo tra partiti e dentro le stanze, ma nella città, nella regione, nei luoghi in cui c'è bisogno della politica, delle istituzioni, della politica alla vecchia maniera».
Quello di Castorina è un riferimento specifico: «Io ho visto nei giorni scorsi il comizio dell'onorevole Cannizzaro che annunciava a Piazza Duomo la sua disponibilità a candidarsi a sindaco, dall'altro lato il documento programmatico del Pd. È del tutto evidente che noi non andiamo avanti con i documenti programmatici, ma ritornando nei luoghi dove c'è la necessità di avere la politica, nei luoghi in cui c'è il tema del lavoro, il tema della sanità, il tema del precariato, delle nuove generazioni, tutta una serie di questioni che vanno affrontate nel merito. Penso all'aeroporto, al porto di Gioia Tauro, a tutte quelle irrisolte vicende che attanagliano il nostro territorio e che meritano risposte concrete, ma soprattutto la presenza della politica».
Falcomatà ai nostri microfoni ha dichiarato che è mancata la mobilitazione, ed è un pò quello che sta dicendo anche lei...
«Assolutamente sì, io penso al nostro sindaco, per esempio, al comizio che ha fatto, che ha creato un entusiasmo, che ha creato una partecipazione e soprattutto anche l'unità delle forze del centrosinistra. La presenza del nostro senatore Irto che comunque è il massimo rappresentante del partito, del sindaco Falcomatà, dei nostri assessori, consiglieri comunali, che devono lavorare insieme per creare l'alternativa, perché divisi si perde, solo uniti si riesce a vincere. Poi, anche la scelta tardiva di Tridico, io credo che non ha aiutato, perché si è perso un mese di tempo in liturgie che non hanno prodotto nulla, invece bisognava contrapporre da subito un politico, io ho sperato fino alla fine che si potesse candidare Giuseppe Falcomatà presidente della Regione o anche Nicola Irto, che è una figura autorevole, perché a Occhiuto andava contrapposto un politico di razza, uno che poteva raccontare una Calabria diversa, che poteva raccontare le esperienze positive che sono state fatte nella nostra regione da varie amministrazioni comunali. Abbiamo alcuni sindaci bravissimi, penso a Fiorita, penso a Stasi, al nostro Falcomatà, sono esperienze positive che vanno riproposte a livello regionale: il sindaco della Calabria per capirci, un tipo di modello diverso e differente, invece Occhiuto è riuscito con la forza dei fatti, con delle liste importanti, con una coalizione coesa a devastare il centrosinistra in tutte le province».
Dunque Castorina, da dove e da cosa bisogna ripartire? Salva la coalizione o no?
«Salvo la coalizione perché è il primo punto di partenza, ma poi ritornando dove il Pd, il centrosinistra è stato assente, vicino agli amministratori, nei luoghi in cui la politica deve essere presente, nelle piazze, nelle fabbriche, nelle industrie, nei luoghi in cui non c'è stata la politica, perché è rimasta chiusa nelle stanze dei bottoni per decidere a tavolino tutta una serie di candidati che però non hanno prodotto nulla, questo è».
L’altro giorno il consigliere Filippo Quartuccio ha annunciato la nascita di un nuovo gruppo civico in Consiglio. Ma è voglia di civismo puro o fuga dai partiti? O solamente un regolamento di conti interno all’amministrazione?
«Io non sono tesserato in nessun partito ormai da qualche anno, sebbene voglio dire insomma la mia ideologia, il mio sentimento, la mia voglia diciamo di politica sta sempre dallo stesso lato, ovvero sia nel campo del centrosinistra e vicino al Partito democratico. Questo è fuori discussione, né è negoziabile questo tipo di identità. Ed è del tutto evidente che insieme al Pd, proprio in ragione di quella logica per la quale bisogna ritornare nei luoghi del conflitto, del disagio, dove è necessaria la politica, c'è la necessità di un civismo, un civismo però positivo che non sia gioco di palazzo, nel senso che è opportuno costruire attorno al Pd una serie anche di liste civiche o di contenitori civici, ma questi devono essere propositivi nella raccolta di idee, di proposte, di sensibilità che non si identificano propriamente nei partiti, ma che vogliono dare una mano. Ho chiamato io a Peppe Serra nei giorni scorsi per complimentarmi rispetto alla nascita di questo nuovo gruppo. Spero che lo spirito di questo gruppo sia quello di contribuire a rafforzare il centrosinistra e rafforzare il sindaco Falcomatà in questi ultimi sei mesi, dove lui o chi per lui potrà concludere la nostra importante esperienza amministrativa durata 12 anni. Ricordo che Falcomatà è stato tra i sindaci più longevi del nostro comune, quindi è un fine mandato sicuramente importante e decisivo, perché poi costruirà la piattaforma con il quale il centrosinistra si dovrà candidare alle prossime elezioni amministrative».
Però alcuni dicono che questo gruppo nasce quasi alla fine di un regolamento di conti con lo stesso sindaco, che starebbe meditando una vendetta, politica naturalmente, rispetto a quello che lui stesso ha detto, e cioè che si è sentito tradito, isolato dal partito durante le elezioni regionali. Anche l'assessore Burrone è stato al centro di alcune critiche, mentre Versace si misurava nelle urne. Vi aspettate in questo senso qualche provvedimento?
«Io con il sindaco Falcomatà ho un rapporto diretto, personale, di fiducia e immagino di stima reciproca. Non abbiamo discusso di rimodulazioni di quelle che sono le postazioni del gruppo Red. Tra le altre cose il nostro ingresso in giunta c'è stato chiesto dal sindaco Falcomatà, non lo abbiamo chiesto noi. Non credo che ci siano regolamenti di conti. Chiaramente il sindaco prima di lasciare il suo ruolo di sindaco, in quanto eletto con importanti consensi di oltre 10 mila voti, 6 mila in città, quindi con numeri di un certo tipo, farà dei piccoli aggiustamenti, delle piccole modifiche che spettano a lui in quanto vertice politico dell'amministrazione e soprattutto come leader del partito democratico a Reggio, perlomeno. È chiaro che questo percorso va condiviso con i gruppi consigliari, col Partito democratico, cercando di prepararci a quelle che sono anche le prossime elezioni. Non credo che ci siano dei regolamenti di conti, anche perché tra le altre cose, se non sbaglio, anche i consiglieri di cui è stato fatto riferimento prima, avevano ampia rappresentanza politica e istituzionale a vario livello, quindi non credo che ci sia un regolamento di conti, e sarebbe sbagliato farlo».
Chiudiamo con le comunali. Ci si domanda quale sarà il futuro di Red, e naturalmente quale sarà il suo futuro, anche alla luce del superamento, dopo diversi anni, di un primo step giudiziario che è quello che riguardava la vicenda della Città metropolitana.
«Io, come ho già detto ai miei amici, al mio gruppo politico, sarò in campo nel dare una mano e un contributo in termini di idee, in termini di campagna elettorale, ma non ci sarà un mio impegno diretto, per il semplice motivo che ritengo che per esserci un impegno diretto bisogna concludere tutte le vicende giudiziali che riguardano un singolo individuo. Questo, secondo il mio modo di pensare e intendere la politica. Darò ovviamente una mano e un contributo a quella che è la coalizione del centrosinistra, che è la mia idea, della mia casa e della mia famiglia e non è chiaramente possibile alcun tipo di cambiamento. Con il gruppo Red ci siamo visti dopo le elezioni regionali e continueremo a vederci per vedere quella che sarà la soluzione migliore anche in termini di candidature all'interno della coalizione del centrosinistra e anche ragionando col Sindaco Falcomatà e col Partito Democratico, che sono comunque il perno di questo progetto di nuovo centrosinistra che va messo in campo e che dovrà combattere e controbattere una deriva populista di centrodestra».