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11/09/2025 ore 11.50
Politica

Cittanova, la maggioranza crolla sul conflitto di interessi del Sindaco Antico

I consiglieri di minoranza: «Il quadro ancora più grave, durante la seduta, alle ore 20, la dirigente dell’Ufficio Tecnico ha abbandonato l’aula»
di Redazione

I consiglieri comunali di minoranza di Cittanova ritengono doveroso ristabilire la verità sui fatti
avvenuti nel Consiglio comunale del 9 settembre 2025, convocato solo a seguito della diffida
prefettizia (prot. 0100016 dell’8/09/2025).
La votazione sul punto all’ordine del giorno, “Verifica assenza di conflitto di interessi del Sindaco”,
si è chiuso con 6 voti favorevoli e 6 contrari. La legge è chiara: in caso di parità la proposta si
intende respinta
. Il Consiglio quindi non ha approvato l’assenza di conflitto. Altro che “via libera”,
come raccontato nelle versioni fuorvianti diffuse dal sindaco Domenico Antico.
«La discussione ha fatto emergere nuovi fatti inquietanti:

A rendere il quadro ancora più grave, durante la seduta, alle ore 20, la dirigente dell’Ufficio
Tecnico
ha abbandonato l’aula, lasciando inevase numerose domande poste dai consiglieri. A quel
punto, la minoranza ha proposto il rinvio del punto all’ordine del giorno
, per garantire un confronto
con i tecnici competenti e un dibattito chiaro davanti ai cittadini. La maggioranza ha però votato
contro il rinvio.
Ma c’è di più: è stata negata anche l’audizione del responsabile del Sue, formalmente richiesta in
aula dai consiglieri di minoranza.

È legittimo che la cittadinanza si chieda, a questo punto: perché si è preferito impedire un
confronto trasparente con i dirigenti? Quale urgenza c’era di chiudere la discussione senza
fugare ogni dubbio?

La minoranza si dichiara disponibile ad un confronto pubblico, nella convinzione che il sindaco non
possa limitarsi a raccontare la “sua verità”
solo attraverso piazze e dirette social, ma debba rispondere
nelle sedi istituzionali, davanti al Consiglio e alla cittadinanza.
Il sindaco ammetta le sue responsabilità e le bugie raccontate alla cittadinanza e ai suoi alleati. Nulla
è a posto, a partire dal suo conflitto di interessi personale – sempre negato – e finendo con i danni
provocati (e negati anch’essi) all’interno della Villa Comunale.
La maggioranza non ha avuto i numeri per votare che il sindaco non è in conflitto di interessi. E senza numeri non si può governare.
«Noi non smetteremo di vigilare – dichiarano i consiglieri –. Difendere la legalità significa anche
chiedere che i cittadini non vengano ingannati da versioni di comodo.
La trasparenza si pratica sempre ed esclusivamente nei fatti, non nei soliti comunicati di parte».