Consiglio regionale, Mancuso confermato presidente dell'Assemblea legislativa calabrese
Filippo Mancuso è stato riconfermato con 23 voti favorevoli e 6 schede bianche (Pd e M5s hanno dichiarato la loro astensione), quindi incamerando anche due voti dall’opposizione (Afflitto e Laghi)
Ringrazia per la fiducia, e anche i due colleghi di minoranza che hanno dato fiducia alla sua persona nonostante la diversità di vedute.
Per quanto riguarda l’elezione dei vicepresidenti, Pierluigi Caputo ha totalizzato 20 voti, Franco Iacucci 7. Con una scheda bianca e una scheda nulla. Nella votazione per i segretari questori, sono invece stati confermati Salvatore Cirillo (FI) con 21 voti ed Ernesto Alecci (Pd) 7 con una sola scheda bianca.
In apertura di seduta il presidente del Consiglio regionale dimissionario, ricorda il motivo dell’anticipo sulla scadenza naturale del rinnovo dell’Ufficio di presidenza. L’iter prevede che l’aula prenda atto delle dimissioni anche di Caputo e Cirillo, prima della costituzione del seggio elettorale.
Raffaele Mammoliti (Pd) però pur non dicendosi «scandalizzato» sulla circostanza dell’incrocio con la tornata elettorale europea che ha suggerito la votazione odierna, ma si appella a ragioni di opportunità per una riflessione, che andava fatta, su cosa è stata l’attività istituzionale di oltre due anni di legislatura. «Invece – aggiunge – si tratta di una mera comunicazione istituzionale, un approccio minimalista», quando potevano rappresentare un momento di confronto libero sui lavori dell’assemblea e delle Commissioni. Un punto di partenza per una rinnovata collaborazione tra gli schieramenti, insomma, e che invece si manifesta come «non rispettoso» dei ruoli all’interno di Palazzo Campanella.
«Il Pd non ha fatto nessun accordo – ha ribadito Mammoliti – prendiamo atto dell’esigenza politica della maggioranza ma non è stata una scelta condivisa».
Mancuso replica ricordando quanto deciso nella Conferenza dei capigruppo, agitando il verbale tra le mani. «C’è un accordo, ed è stato portato all’attenzione pubblica» dice. Un modo per smentire le parole del capogruppo dem Domenico Bevacqua, e per ricordare che ci sono precedenti illustri, a cui ha partecipato anche il centrosinistra. Bevacqua però non ci sta e intervenendo ribadisce di non aver firmato alcun verbale: «Nessuno nega la comunicazione fatta, noi abbiamo preso atto e solo questo potevamo fare. Voi però ci state dicendo che anticipate il voto per evitare fibrillazioni politiche nella maggioranza. Il nostro ruolo non è agevolare le vostre esigenze politiche» ha detto Bevacqua, bocciando l’attuale metodo dello svolgimento della Conferenza dei capigruppo.
Votato il punto all’ordine del giorno, che con le dimissioni di Mancuso, Caputo e Cririllo fa decadere òl’intero Ufficio di presidenza, si è passati alla costituzione del seggio elettorale. Per l’elezione del Presidente del Consiglio e dell’Ufficio di presidenza, servirà una maggioranza qualificata dei 2/3 dei componenti dell’Assemblea. Ove non si raggiungesse l’obiettivo, la terza votazione, a maggioranza semplice si dovrà tenere il giorno successivo, previa convocazione del Consiglio stesso.