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03/09/2024 ore 18.30
Politica

Delibera di Ferragosto: Ripepi accusa di favoritismi il Comune, che difende la legittimità dell'atto

Il Presidente della Commissione Controllo e Garanzia denuncia irregolarità, mentre l'ex capogruppo dem Peppe Sera sostiene la validità della documentazione. Per Armando Neri «Pezza peggiore del buco»
di Redazione

«Inquietante? Molto più che inquietante!» Così Massimo Ripepi, consigliere comunale e Presidente della Commissione Controllo e Garanzia di Reggio Calabria, ha commentato la “Delibera di Ferragosto” (n. 149 del 14 agosto 2024), definendola un caso emblematico di gestione amministrativa opaca e di favoritismi. Ripepi ha convocato la Commissione per fare chiarezza su una serie di finanziamenti che, secondo il suo giudizio, sono stati assegnati in modo arbitrario e senza trasparenza.

«Questa delibera è un esempio di come l’Amministrazione utilizzi due pesi e due misure, trattando cittadini e associazioni in modo diverso a seconda del rapporto che essi hanno con gli amministratori», ha dichiarato Ripepi. Ha poi aggiunto: «Figli e figliastri è un’espressione che ben descrive ciò che è accaduto nel caldo Ferragosto a Palazzo San Giorgio». Il consigliere ha evidenziato come, per la prima volta, l’Amministrazione abbia agito con una rapidità sorprendente, approvando finanziamenti per quattro associazioni locali in appena 24 ore, mentre altre emergenze cittadine rimangono irrisolte.

La delibera, approvata il 14 agosto, ha stanziato oltre 30.000 euro di fondi del PON Metro Plus 2021-2027 per finanziare quattro spettacoli culturali nelle periferie di Reggio Calabria, organizzati dalle associazioni Vivi San Sperato, Arasì per il Futuro, ASD Catona e In Cammino ODV. Secondo Ripepi, questa rapidità operativa è “sospetta” e sembra indicare una “regia semi-occulta” dietro le quinte: «Il primo spettacolo è stato addirittura pubblicizzato sulla stampa un giorno prima dell’approvazione della delibera» ha affermato.

Il Comune, dal canto suo, difende la legittimità dell’atto. Peppe Sera, ex capogruppo del Partito Democratico, si è dichiarato convinto che la documentazione presentata sia «ineccepibile e inattaccabile». Tuttavia, le posizioni di Ripepi, di Armando Neri e di altri membri della minoranza restano nettamente critiche.

«Questa delibera è un vero e proprio schiaffo alla trasparenza e all’equità», ha ribadito Armando Neri, consigliere comunale. «Come è possibile che quattro associazioni siano state privilegiate con un finanziamento così rapido, mentre tante altre che operano sul territorio non hanno avuto nemmeno l’opportunità di partecipare a una procedura pubblica?». Neri ha poi denunciato: «Le spiegazioni fornite oggi dai tecnici in Commissione hanno confermato tutti i miei dubbi. Questa delibera va annullata senza indugi perché non rispetta i principi fondamentali di trasparenza e correttezza amministrativa».

Durante la seduta della Commissione, le dirigenti comunali Dott.ssa Nunnari e Dott.ssa Nipote Luisa hanno spiegato di aver agito seguendo le disposizioni dello Staff del Sindaco, confermando l’assenza di procedure di evidenza pubblica. «Questa Amministrazione ha sancito un principio che potrebbe essere devastante per la giustizia amministrativa ed etica della città» ha dichiarato Ripepi. «Chiunque, al di là dei bandi pubblici, può inviare richieste che verranno accolte con rapidità solo se mantiene buoni rapporti con il Sindaco. Per tutti gli altri, c’è solo l’oblio».

I finanziamenti sono stati così suddivisi: 13.000 euro per Arasì, 7.000 euro per Catona, 5.000 euro per San Sperato e 3.500 euro per Rosalì. «Chi ha Santi in paradiso, qui a Reggio può fare quasi tutto» ha concluso il consigliere, annunciando che il prossimo incontro della Commissione si terrà il 10 settembre, quando il Sindaco Giuseppe Falcomatà sarà chiamato a fornire ulteriori chiarimenti e a esibire tutta la documentazione necessaria.

Con la minoranza che chiede l’annullamento della delibera e una maggioranza che difende l’operato dell’amministrazione, la vicenda della Delibera di Ferragosto continua a tenere banco nel dibattito politico cittadino.