Sezioni
30/09/2022 ore 18.11
Politica

Elezioni, Pd nel caos: «La nostra classe politica ha fallito»

L'affondo di Chianese, esponente dem di Locri: «Il partito non è più credibile. Giovani mai rappresentati e coinvolti»
di Ilario Balì
Voting operation in the Italian general election at a polling station in Rome, Italy, 25 September 2022. Italy holds its general snap election on 25 September following its prime minister's resignation in July. Final results are expected to be announced on 26 September. ANSA/FABIO CIMAGLIA

Il risultato negativo del Pd alle ultime elezioni politiche a Locri e in Calabria e soprattutto l’alto tasso di astensionismo «confermano il fallimento della nostra classe politica». A sostenerlo è Domenico Chianese, esponente del Partito Democratico di Locri e già segretario della giovanile dem della città di Zaleuco. «Alcuni candidati di fama, ma non di qualità eccellente, sono rimasti fuori dal Parlamento – ha tuonato Chianese – e il Partito Democratico ha mantenuto la coerenza nelle sue dinamiche: batosta, analisi, colpa del Segretario, passo indietro, congresso. Dal 2007 la storia, o il dogma, è questa. E si fanno già i nomi per il prossimo segretario da mandare nel tritacarne».

Anche a Locri il Pd è andato al di sotto delle aspettative, portando a casa un deludente 13% che non costituisce propriamente un ottimo viatico in vista delle prossime elezioni comunali, in programma nella primavera 2023. «La verità è che il Pd non è più credibile – ha rimarcato – Per i giovani, che non si sono mai sentiti davvero rappresentati nelle loro battaglie. Per i giovani della base, che non sono nemmeno stati coinvolti in una campagna elettorale fatta di selfie e di piedistalli. Per la gente che non arriva a metà mese e preferisce guardare altrove».

Chianese quindi indica la ricetta per uscire dalla crisi: «La cultura e la formazione: più il cittadino sa, più è capace di guardare in prospettiva; le primarie per ogni tipo di elezione: la gente deve poter decidere, basta listini; la modalità mista per le attività: bisogna raggiungere tutti ed essere raggiunti da tutti; il divieto per eletti e componenti di staff (portaborse) di assumere cariche interne al partito; la differenziazione delle linee formative interne: una per i funzionari di partito, una per gli amministratori e l’abolizione dei recinti che fingano di includere, per escludere, donne e giovani».