Finisce tra critiche (tante) ed elogi (pochi) l’era del sindaco Giuseppe Falcomatà: Battaglia è il nuovo facente funzioni
Il civico consesso inizia con oltre tre ore di ritardo. Votato all’unanimità il punto della decadenza, non prima di una serie di “bilanci” di fine consiliatura che dall’opposizione alla maggioranza non “promuovono” l’azione amministrativa dell’ormai ex sindaco
Ci sono volute tre ore e mezza, rispetto all’orario di convocazione, perché prendesse il via l’ultimo consiglio comunale dell’anno e dell’era Falcomatà. Una intensa e lunga riunione di maggioranza ha preceduto la seduta.
Pronti via, ed è Filippo Quartuccio, capogruppo di Rinascita Comune, ad esprimere il disappunto per una serie di questioni aperte, ribadendo che l’atteggiamento è sempre teso alla responsabilità e la nostra azione politica delle ultime settimane è tesa ad evidenziare una serie di elementi che non vanno come dovrebbero andare. Il riferimento è al masterplan ma senza condivisione con la maggioranza, o anche le scelte «personalistiche e di carattere elettorale» che riguardano alcune opere pubbliche da realizzare in città che sarebbero stravolte rispetto ai progetti iniziali. Ma Quartuccio fa notare che il personale di Palazzo San Giorgio è in stato di agitazione perché sarebbero venuti meno anche i normali rapporti sindacali: «Non è un incidente amministrativo, ma una scelta politica» tuona il capogruppo di Rc, che chiede un immediato cambio di rotta, ribadendo la distanza dall’attuale maggioranza «dalla quale – rimarca – non siamo stati mai cacciati, ma neanche invitati a sedere al tavolo».
Il presidente Enzo Marra passa al primo punto all’ordine del giorno, vale a dire la decadenza del sindaco Giuseppe Falcomatà. Dai banchi dell’opposizione è il capogruppo di Fratelli d’Italia a provare a tracciare un bilancio dell’era Falcomatà, puntando molto sul mancato abbassamento della pressione fiscale. Marino boccia la gestione dei rifiuti: «La raccolta differenziata in città non funziona e i costi sono enormi», dice, indicando poi nella scarsa capacità di riscossione e nell’elevata evasione fiscale gli atri punti deboli delle consiliature Falcomatà. Senza dimenticare «il rapporto sempre più distante tra Palazzo e quartieri». Insomma non c’è stato quel salto di qualità promesso per Marino che invita a «voltare pagina».
Nino Castorina (Red) mostra di non sottovalutare la critica offerta all’aula da Quartuccio, ma ribadisce anche che non tutte le cose in ballo possono essere risolte ed affrontate da Palazzo San Giorgio, facendo notare che in alcuni ambiti non basta neanche «l’aiuto» della Città Metropolitana. «Abbiamo la responsabilità di realizzare il nostro programma elettorale, mettiamolo in campo in questi mesi per consegnare a chi verrà dopo di noi una città pronta». Anche per Red l’esigenza dunque di comunicare il permanere di una posizione critica nei confronti dell’amministrazione fin qui guidata da Falcomatà, ma anche l’avviso ai naviganti, che «non ci faremo dettare l’agenda da nessuno».
Massimo Ripepi da parte sua non rinuncia ad enunciare il suo bilancio, con il solito elenco di mancanze da parte dell’amministrazione, bocciata sonoramente anche per la questione del Ponte sullo Stretto, sulla quale ha posto il «no» di Palazzo San Giorgio.
Di «meriti» del sindaco Falcomatà, parla Giuseppe Giordano che rimarca come le critiche più aspre sono arrivate da chi «è stato politicamente allevato dal sindaco», e per questo ricorda l’episodio del pignoramento dei lampadari dell’omonima sala di Palazzo San Giorgio per ricordare da dove è iniziata l’era Falcomatà, che invece finisce con l’estinzione di una lunga serie di debiti consentendo a chi verrà «il respiro politico di fare delle scelte», che fino a ieri sono state in qualche modo obbligate.
Subito dopo la decadenza di Giuseppe Falcomatà diventa effettiva con il voto all’unanimità dell’aula, che di fatto fa di Domenico Battaglia il nuovo sindaco facente funzioni. D’altra parte la presa d'atto della decadenza di oggi, va formalizzata nei prossimi giorni. «Lo dico chiaramente perché, è un punto sul quale io non derogo neanche di un millimetro – ha detto ai nostri microfoni Battaglia -, il rispetto delle regole che, soprattutto, riguardano persone amiche e vicine di cui condivido il percorso politico, per me viene più di ogni cosa».