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07/08/2025 ore 14.20
Politica

Franco Barreca (PD): «Il Sud sedotto e abbandonato, la Calabria tradita e svenduta»

«Altro che Ponte sullo Stretto. La nostra regione è marginalizzata, svuotata, privata dei fondi essenziali. È tempo di rispetto e investimenti veri»
di Redazione

Un governo che ha ottenuto il consenso decisivo del Sud – dalla Sicilia alla Calabria, passando per Basilicata, Lazio e Marche – sta mostrando tutta la sua distanza dai territori che lo hanno sostenuto. La denuncia arriva da Franco Barreca, consigliere comunale del Partito Democratico di Reggio Calabria, che in una lunga e articolata riflessione punta il dito contro quello che definisce un modello di sviluppo fallimentare e sbilanciato.

«Calabria e Sicilia continuano ad apparire come terre marginali, fragili, prive di progettualità, con infrastrutture carenti e una drammatica emigrazione sanitaria. Il PNRR resta inapplicato o bloccato, mentre il Sud viene raccontato come beneficiario di un rilancio che, nei fatti, non si vede».

L’intervento tocca il tema del Ponte sullo Stretto, definito una «grande opera simbolica» che rischia di restare «un’infrastruttura isolata» in assenza di collegamenti ferroviari moderni, strade sicure e una logistica efficiente.

«Non si tratta di essere contro il Ponte per partito preso – scrive Barreca – ma di chiedere coerenza: prima le infrastrutture di base, poi i grandi progetti. La Calabria, ancora una volta, è stata esclusa dall’Alta Velocità, condannata all’immobilismo mentre si cancellano opportunità concrete in nome di sogni irrealizzabili».

Il consigliere ripercorre decenni di promesse mancate, dai grandi poli industriali mai nati al mancato sviluppo del porto di Gioia Tauro, ostacolato – dice – «a beneficio dei porti del Nord». E rilancia: «Nel frattempo, il Sud ha contribuito allo sviluppo dell’Italia intera. In cambio, ha ricevuto solo disillusioni».

Barreca cita anche l’episodico aumento dei voli su Reggio Calabria, considerato un passo apprezzabile ma non inserito in una strategia strutturale, e ricorda come, dopo il convegno sull’Alta Velocità, nessuno dei cantieri promessi sia realmente partito.

«Dal 2005 l’Alta Velocità corre solo al Nord, mentre il Sud si svuota. La Calabria perde giovani, famiglie, competenze. Le aree interne si desertificano. I servizi essenziali vengono smantellati in nome della sostenibilità economica, ma la verità è che si vuole abbandonare le nostre comunità».

Nel mirino anche la Lega, partito di governo che secondo Barreca «ha sempre denigrato il Sud» e oggi pretende di presentarsi come forza del cambiamento. Un cambio di rotta giudicato poco credibile: «Cosa può portare al Mezzogiorno un partito che ha fatto del localismo e dell’egoismo territoriale la sua bandiera?»

Critiche anche all’attuale amministrazione regionale, accusata di non aver invertito la rotta: la Calabria è ultima per spesa del PNRR, crescono emigrazione sanitaria e giovanile, i fondi per l’Alta Velocità vengono tagliati, e la strategia turistica risulta assente.

Il consigliere denuncia inoltre un clima istituzionale ostile nei confronti di Reggio Calabria: fondi revocati, costi in discarica aumentati, mancate deleghe alla Città Metropolitana. «Le risorse – afferma – vengono concesse agli “amici”, non secondo i reali bisogni delle comunità».

Barreca chiude con una riflessione sul rischio di centralizzazione della regione su Cosenza, evocando provvedimenti come l’Azienda Zero e il 118 unico, e ammonendo contro una politica che premia le simpatie personali anziché rispondere ai diritti e ai bisogni delle persone.

«Non possiamo più permetterci di essere sedotti e poi abbandonati. Serve rispetto, investimenti veri, infrastrutture concrete e una visione per riportare la Calabria al centro. Il tempo delle illusioni è finito».