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30/11/2024 ore 07.30
Politica

Gallico-Gambarie, Falcomatà avverte: «Né di destra né di sinistra, le opere pubbliche sono dei territori»

Il primo cittadino metropolitano, dopo l’ultimo sopralluogo prima dell'inaugurazione di domenica 1° dicembre: «Dalla città al Parlamento tutti hanno fatto la propria parte»
di Claudio Labate

«Una bellissima soddisfazione che naturalmente va condivisa con tutta la città». Così Giuseppe Falcomatà si prepara all’attesa inaugurazione della Gallico-Gambarie, in programma domenica 1° dicembre.

Infrastruttura strategica e opera pubblica fondamentale, per Falcomatà il senso della sua inaugurazione sta tutto nella condivisione con tutta la cittadinanza e con tutte le istituzioni. «Questa è un’opera che ha superato stagioni politiche e amministrative, forse anche troppe, è un’opera sulla quale si ‘sta lavorando e della quale si ‘sta parlando da decenni. Ognuno che ha avuto un ruolo istituzionale in questa città, in questa città metropolitana, in questa Regione, ha fatto la propria parte, anche i nostri rappresentanti in Parlamento».

Domenica, insomma, si corona un sogno di tutti e Falcomatà sottolinea lo sprint finale affrontato dalla Metrocity, che ha lavorato per sbloccare l’ultimo finanziamento regionale, sul quale la città metropolitana ha fatto la gara e ha seguito i lavori. «Come ho fatto anche per il waterfront, ribadisco che le città, i territori, si trasformano nel corso degli anni. Alcuni hanno bisogno di più tempo, alcune opere sono più sfortunate di altre perché vanno incontro a inciampi, ritardi, fallimenti di ditte e altro, però credo che l’unica paternità che si debba dare a un’opera pubblica sia quella poi dell’appartenenza alla città, dell’appartenenza al territorio. È il territorio che la fa propria ed è il territorio che ne trae un vantaggio da quell’infrastruttura».

Un modo che serve a Falcomatà per dire una frase quasi scontata, ma forse necessaria: «Le opere pubbliche non sono né di destra né di sinistra, sono belle o brutte, utili o inutili. La Gallico-Gambarie è un’opera bella perché c’è un lavoro anche di ingegneria e di architettura molto importante».

Il sindaco metropolitano sciorina alcuni numeri ed esalta le caratteristiche del tracciato, parlando dei viadotti che sono delle «vere e proprie opere d’arte», delle opere di ingegneria idraulica, e di tutti quegli interventi che vanno anche a mettere in sicurezza il territorio, con i costoni delle montagne. Insomma, non è semplicemente la realizzazione di una strada. «È la visione più ampia di come un territorio e di come delle aree interne possano finalmente essere collegate alla città e di come la città possa essere meglio collegata con queste aree interne per scoprirne e riscoprirne quello che è il patrimonio naturalistico».

Un’opera «bella e soprattutto utile», continua a ripetere Falcomatà, che rivela di vivere questi giorni di attesa «verificando in maniera puntuale e pignola gli ultimissimi dettagli», anche perché, ribadisce il sindaco, «quella di domenica sarà una festa per tutti ed è così che la dobbiamo vivere».