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22/03/2025 ore 19.30
Politica

Giannetta attacca Falcomatà: «Fa campagna elettorale strizzando l’occhio al populismo grillino»

Il consigliere regionale di Forza Italia difende l’azione di Occhiuto e accusa il sindaco metropolitano di rincorrere il consenso con toni faziosi
di Redazione

«Falcomatà ha fretta di campagna elettorale. Strizza l’occhio al populismo del Movimento facendo da eco a dichiarazioni faziose e strumentali, con toni e accuse tipiche da attivismo sterile a cinque stelle».

È quanto si legge in una nota stampa del consigliere regionale di Forza Italia Domenico Giannetta, in riferimento alle recenti dichiarazioni del sindaco di Reggio Calabria.

«D’altra parte, dopo (soli) undici anni soporiferi al governo della città di Reggio Calabria, è noto che le sue ambizioni si siano spostate sulla Regione, dove arginare il successo schiacciante dell’era Occhiuto è impresa piuttosto ardua, ancora di più se nella sinistra che gli piace, lui non a tutti piace».

«Tanto vale, dunque, pescare consensi altrove, e se si tratta di fare da eco alla deputata Baldino, beh, va bene anche».

«Tutto legittimo, per carità. Però, certo, ci vuole un bel coraggio a parlare di sanità. Anche un piddino in cerca di identità multiformi sa molto bene che la sinistra calabrese è stata totalmente incapace di affrontare i problemi della sanità regionale e sa molto bene che ne ha fatto terreno di scontro politico e di rivendicazione di poltrone».

«Con Occhiuto, i problemi della sanità sono invece ogni giorno in cima all’agenda politica. E vengono affrontati con rigore e determinazione. Tanti sono stati risolti, tanti altri sono in fase di soluzione, e tanti altri dovranno essere affrontati».

«La sanità – prosegue – è un terreno minato. Per tutti. Solo che Occhiuto ha avuto la capacità di mettere a terra soluzioni inedite ed efficaci che ci hanno evitato crisi che sembravano inevitabili, come quelle della chiusura di reparti ospedalieri. La qualità della sua azione, d’altra parte, è sotto gli occhi di tutti. Dai cittadini ai ministri. La sua leadership e la sua autorevolezza sono fuori discussione. Il resto è linguaggio esasperato da campagna elettorale al ribasso».