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08/07/2025 ore 17.20
Politica

Incendi a Valle del Marro e Melito, il Pd reggino: «Serve una risposta più forte dello Stato»

Il segretario Peppe Panetta: «Il riuso dei beni confiscati va potenziato, è la risposta più coraggiosa contro la ‘ndrangheta»
di Redazione

Il Partito Democratico della federazione metropolitana di Reggio Calabria esprime «la più ferma condanna» per i recenti attentati incendiari avvenuti ai danni della cooperativa Valle del Marro a Gioia Tauro e di un terreno confiscato alla criminalità organizzata a Melito Porto Salvo, al centro di un progetto di riforestazione urbana promosso dalla Città Metropolitana.

Nel primo caso, ignoti hanno dato fuoco a un campo coltivato a grano, in quello che è l’ennesimo episodio intimidatorio dopo i danneggiamenti subiti nei terreni a kiwi e mandarini. Nel secondo, le fiamme hanno distrutto le alberature piantate per la rinascita del terreno confiscato, colpendo direttamente un’iniziativa simbolica di riscatto sociale e ambientale.

«Questi atti non sono solo gesti criminali – commenta il segretario provinciale del Pd, Peppe Panetta – ma veri e propri attacchi alla legalità, al lavoro dignitoso e al coraggio di chi ogni giorno sceglie di costruire un’alternativa alla sopraffazione mafiosa». La cooperativa Valle del Marro, fondata da don Pino De Masi e oggi punto di riferimento nel circuito di Libera, rappresenta da oltre vent’anni un presidio di giustizia sociale nella Piana, bersaglio frequente di atti intimidatori.

«Il Pd sarà sempre al fianco di chi difende il riuso sociale dei beni confiscati alla ‘ndrangheta – sottolinea Panetta –. È questa una delle risposte più concrete e coraggiose che Stato e società civile possano dare. La legge che consente il riutilizzo di questi beni per finalità sociali è uno strumento prezioso, che va potenziato e reso più efficace per garantire una presenza dello Stato capillare e visibile nei territori».

A sostegno delle realtà impegnate ogni giorno nella legalità e nella giustizia sociale, il Partito Democratico ribadisce il proprio impegno: «Difendere queste esperienze – conclude Panetta – significa difendere il diritto al lavoro, alla dignità, alla libertà. Continueremo a essere al fianco di associazioni, lavoratori e cittadini che non si arrendono alla cultura dell’intimidazione».