Intitolata a Reggio una strada a Don Bruno Pontari
Martedì 8 aprile, in una cerimonia sentita e partecipata, la città ha reso omaggio a Don Bruno Pontari, intitolando una strada nel quartiere in cui ha operato: un gesto che suggella il profondo legame tra il sacerdote e la comunità del Divin Soccorso.
A rappresentare l’Amministrazione comunale, il consigliere Franco Barreca, che ha evidenziato come il riconoscimento sia frutto del lavoro della Commissione Toponomastica, impegnata nel valorizzare figure esemplari della storia cittadina e nel rinsaldarne il legame con la memoria collettiva.
«Quella di Don Bruno Pontari è una storia robusta – ha dichiarato Barreca – un uomo di fede, di dottrina, con una vita limpida e virtuosa; esempio per tutto il clero reggino. Nel ’44 divenne parroco del Divin Soccorso, a soli 36 anni, contribuendo a riprendere tutte le attività del suo predecessore, Don Rinaldo Calabrò».
«Lo fece in anni tormentati – ha continuato Barreca – tra difficoltà materiali e spirituali; dopo la fine della guerra, quando tutto il contesto era stato reso fragile da quel periodo storico. Lui, tuttavia, fece ripartire l’Azione Cattolica promuovendo corsi di attività spirituale e culturale per i giovani, in collaborazione con i padri monfortani. Si interessò ed istituì un asilo infantile per i figli dei lavoratori, dimostrandosi precursore dei bisogni della classe lavoratrice».
«Solo dopo fu istituita l’ORA (Opera Reggina Asili), da Monsignor Ferro – ha ricordato ancora Barreca – e si rese protagonista della costruzione di un salone per le attività parrocchiali, il cosiddetto storico padiglione. Un sacerdote moderno ed attuale, oggi più che mai, considerata la situazione generale del mondo; oggi più che mai infatti c’è bisogno di carità, amore e misericordia».
Presente alla cerimonia anche Don Gaetano Galatti, attuale parroco della chiesa del Divin Soccorso, che con emozione ha ricordato la figura di Don Pontari, in presenza anche di alcuni dei suoi nipoti, che ne hanno voluto testimoniare lo spirito di uomo di fede e di impegno sociale.
«È stato parroco per quarant’anni, dal 1944 al 1984, e prima ancora a Diminniti per undici anni. Ha lasciato un segno indelebile: nella spiritualità, nella carità concreta, nell’amore per la sua gente».
«Oggi è un momento importante perché – ha concluso Don Galatti – pensavo che la comunità lo avesse dimenticato ed invece, con questa strada che porta il suo nome e la presenza di tante persone e fedeli, la sua memoria rimane viva e diventa permanente».
Una folla di parrocchiani, parenti e semplici cittadini ha assistito alla cerimonia con coinvolgimento, gratitudine e visibile gioia.
Perché Don Bruno Pontari, a detta di tutti, non è solo un nome inciso su una targa: è una presenza viva nel ricordo di una comunità che non dimentica chi ha saputo servire con cuore e fede un intero quartiere, aiutando a crescere spiritualmente, secondo le prescrizioni cristiane, numerose generazioni.