Irto presenta gli emendamenti dem alla Finanziaria: 150 milioni per la Bovalino-Bagnara e un sistema intermodale per lo Stretto
Diverse le misure per correggere il contenuto di una manovra definita «iniqua e senza prospettiva». Prevista l’istituzione di un fondo da 100 milioni l’anno (2026-2028) per il trasporto pubblico locale nelle aree interne
«Abbiamo un giudizio molto critico su una manovra iniqua che spinge sulle disuguaglianze, non aiuta i redditi bassi, non aiuta a garantire la casa soprattutto ai giovani, non garantisce lo sblocco delle liste d'attesa, non garantisce gli investimenti sulla scuola, sull'università. Insomma come l'hanno definita tutti quelli che sono stati in audizione, e segnalo che questa manovra è stata criticata da tutti, dalla Cgil a Confindustria, è una manovra piccola, una manovra che non dà respiro, non dà prospettiva, non dà futuro per il Paese».
Così il segretario regionale e senatore dem Nicola Irto, durante la conferenza stampa dedicata agli emendamenti al ddl di Bilancio presentati dal Pd Calabria. Insieme a lui anche il senatore Antonio Misiani, responsabile Economia del Pd nazionale, secondo il quale siamo di fronte ad una manovra «assolutamente inadeguata ad affrontare i nodi principali del Paese – esordisce Misiani -. Lo dicono i numeri stessi del Governo. La legge di Bilancio non ha nessun effetto sulla crescita, nessun effetto sui consumi ed è addirittura depressiva sugli investimenti».
Il Mezzogiorno in tutto questo, per Misiani, recita la parte della Cenerentola. «Questo è il Governo più antimeridionalista degli ultimi decenni e – rimarca - purtroppo anche questa legge di Bilancio lo conferma».
Il responsabile Economia per i dem parte dalle risorse bloccate per il Ponte - «proponiamo di definanziare questo investimento e di restituire le risorse a Sicilia e Calabria» - da reinvestire in infrastrutture. C’è poi il nodo sanità al centro dei pensieri del Pd. «Il finanziamento per la sanità pubblica – aggiunge Misiani - scenderà da qui al 2028 al 5,9% del PIL. È il livello più basso dal 2004, questa è la verità. Oggi 5,8 milioni di italiani, uno su dieci, rinunciano a curarsi perché le liste d'attesa sono infinite e non hanno i soldi per andare nel privato. Nel Mezzogiorno la situazione è addirittura peggiore. La sanità va rifinanziata perché dobbiamo garantire un diritto essenziale che la Costituzione riconosce a tutti i cittadini».
L’appello di Irto ai senatori calabresi: «sostenete gli emendamenti»
«Siamo una grande forza politica che non possiamo limitarci solo alla critica, quella la facciamo, la faremo anche oggi, ma accanto a quella noi abbiamo presentato tantissimi emendamenti di rango nazionale, sul tema del lavoro, sui precari, sulle liste d'attesa, sulla sanità pubblica, ma poi abbiamo fatto anche degli emendamenti che riguardano il Sud, la Calabria, infrastrutturali».
Tocca al segretario regionale dem illustrare il contenuto degli emendamenti che sono emendamenti «realizzabili, anzi – aggiunge - visto che la manovra quest'anno parte dal Senato, quindi è lì che è possibile modificarla, spero che i parlamentari ma soprattutto i senatori, in questo caso calabresi, possano accogliere questi emendamenti perché sono realizzabili, ci sono le coperture finanziarie per farlo, sono emendamenti che appunto vogliono puntare a migliorare». A partire proprio dal nodo infrastrutturale. D’altra parte Irto ricorda che in questa manovra c'è un taglio lineare a tutte le infrastrutture in corso in Italia.
«Abbiamo due emendamenti importanti sulla SS106: il primo è quello del taglio sui lavori attuali e noi chiediamo di eliminare quel taglio e rimettere le risorse già previste prima, ma soprattutto c’è un altro emendamento perché, ci sono interi tratti di 106, soprattutto per la provincia di Reggio Calabria in cui non ci sono nemmeno gli studi di fattibilità. Quindi noi abbiamo previsto un emendamento che dà sullo studio di fattibilità della 106 quasi 30 milioni di euro, quindi sono realizzabili, affinché si possa intanto iniziare un lavoro di studio preliminare sulla 106 della provincia di Reggio Calabria».
C'è un altro tema importante affrontato dai dem, che è venuto dal basso, dai sindaci della Città metropolitana di Reggio Calabria, che è il tema della Bovalino-Bagnara: «c'è la previsione di 150 milioni di euro per una strada che non collega solo due comuni ma è una strada che sarà una trasversale che serve il territorio, è una infrastruttura che modernizza il nostro territorio, che avvicina i cittadini dal punto di vista infrastrutturale agli snodi centrali, aeroportuali, sanitari, scolastici, quindi è un'opera strategica per il futuro di questa regione e, anche in questo caso, io chiedo che i parlamentari, in questo caso i senatori calabresi, possano sposare almeno alcuni di questi emendamenti perché la copertura finanziaria c'è, la realizzabilità di questi emendamenti c'è, non sono emendamenti bandiera buttati lì senza una copertura finanziaria».
Ci sono poi alcuni emendamenti sposati da tutto il gruppo, e sono quelli sul Ponte sullo Stretto: «Il Ponte Sullo Stretto è bloccato dalla Corte dei Conti da tutte le vicende che sappiamo, tutto questo sta già costando ai calabresi e siciliani risorse per quasi 6 miliardi di euro, congelate dal Fondo di Sviluppo e Coesione di Calabria e Sicilia. Quindi io, assieme al collega siciliano Nicita e assieme a tutto il gruppo, abbiamo presentato un emendamento per dire che visto che l'opera è bloccata, sblocchiamo almeno le risorse del Fondo, facciamole tornare alla loro missione originaria che molto servirebbe oggi alle amministrazioni comunali, ai cittadini calabresi e siciliani. Noi – chiarisce Irto - non diciamo di sbloccare le risorse nazionali impegnate su quell'opera, perché quella è una scelta del governo, che hanno messo nel programma e che noi contestiamo, e quindi non è un uso strumentale di questo emendamento, è un uso concreto, è un uso che riguarda l'attività di tutti i giorni di calabresi e siciliani».
Attorno a questo tema però i dem hanno pensato di fare ulteriori emendamenti di intermodalità dello Stretto: «Ci sono 26 milioni di euro per la possibilità del collegamento diretto tra Messina e l'aeroporto di Reggio Calabria, quindi con un sistema intermodale dello stretto, in cui questi 26 milioni non sono solo infrastrutturali per quanto riguarda l'approdo all'Aeroporto dello Stretto, ma anche tutta la gestione che ha bisogno di nuova linfa nel collegamento e nella possibilità di avere una gestione efficiente, un'integrazione tariffaria e corse cadenzate. Quindi non avere un meccanismo una tantum, ma avere una programmazione che non può essere più rinviata»
I numeri nel dettaglio
In particolare, sono previsti: l’incremento di quasi 50 milioni di euro per l’asse Sibari-Catanzaro della Statale 106; 150 milioni nel 2026 per avviare la strada veloce e indispensabile Bovalino-Bagnara; fondi per il Waterfront e il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria; 40 milioni per la rigenerazione urbana del Sin di Crotone; 25 milioni nel 2026 per il collegamento intermodale veloce tra il porto di Messina e l’aeroporto di Reggio Calabria e nuove risorse per il trasporto pubblico locale e l’intermodalità nell’area metropolitana reggina; l’istituzione di un fondo da 100 milioni l’anno (2026-2028) per il trasporto pubblico locale nelle aree interne. In parallelo, una serie di emendamenti dei dem punta a bloccare i tagli governativi ai programmi del Mit su strade, ferrovia, navigazione e mobilità locale