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05/06/2025 ore 12.00
Politica

Lazzaro, cittadini e giovani a confronto sui referendum dell'8 e 9 giugno

A Lazzaro una serata di confronto sui referendum sociali, protagonisti i giovani e il tema del lavoro dignitoso
di Redazione

Una serata di partecipazione e impegno civico ha animato Lazzaro, grazie all’iniziativa promossa dall’avvocato Carmen Latella, in rappresentanza del comitato civico per il voto referendario dell’8 e 9 giugno. L’incontro ha registrato una presenza numerosa e attenta: tra il pubblico, sindaci, amministratori, professionisti, rappresentanti della società civile e del mondo associativo, a testimonianza dell’interesse verso le tematiche affrontate.

Un’attenzione particolare è stata riservata ai giovani, veri protagonisti dell’evento e portatori di un messaggio chiaro e incisivo. Tra gli interventi più apprezzati, quello di Arianna, studentessa sedicenne del Liceo Classico, che ha invitato alla partecipazione attiva al voto: «Il non voto equivale a un diritto negato al nostro futuro» – ha affermato – sottolineando come «la Costituzione dice che l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro, non un lavoro qualunque, bensì un lavoro dignitoso, un lavoro che non si paga con la morte». Parole che hanno richiamato, con forza, il ricordo di Anna Chiti, la studentessa di 17 anni morta tragicamente il primo giorno di lavoro in un’attività scolastica.

A seguire, l’intervento di Andrea, 20 anni, che ha rivolto un appello ai propri coetanei affinché partecipino attivamente alla vita democratica del Paese, ribadendo l’importanza della voce delle nuove generazioni nel processo di costruzione del futuro.

Nel corso del dibattito è stato affrontato anche il tema della condizione dei lavoratori pubblici cosiddetti “in nero”, i tirocinanti calabresi impiegati da oltre un decennio in enti pubblici, scuole, musei e archivi. Una situazione di precarietà diffusa, che rischia di lasciare centinaia di persone senza tutele. A intervenire in merito, l’ingegnere Paolo Laganà – sindaco dal 2007 al 2017 – che ha ricordato l’esperienza del proprio mandato durante il quale furono stabilizzati 13 lavoratori LSU, sottolineando l’importanza di restituire dignità attraverso un lavoro stabile.

A chiudere la serata è stato Gregorio Pititto, segretario metropolitano della CGIL, che ha rimarcato il valore politico e sociale dei referendum come risposta alle politiche che negli ultimi decenni hanno indebolito i diritti dei lavoratori. «È necessario invertire la tendenza alla concentrazione della ricchezza e alla riduzione dei diritti sociali – ha affermato – riaffermando i valori della democrazia e della giustizia economica».

Nei saluti conclusivi, l’avvocato Carmen Latella ha ribadito: «Cinque sì non cambieranno tutto. Ma sono necessari per invertire la rotta, per un lavoro più stabile, più dignitoso e più sicuro». Da Lazzaro parte un appello chiaro: l’8 e il 9 giugno è tempo di votare. Perché ogni voto conta.