Mammoliti (Pd): «Scelta ignobile e ricatto politico, Occhiuto trascina la Calabria in una crisi istituzionale senza precedenti»
«Senza dire la verità ai calabresi il presidente Occhiuto decide di concludere anticipatamente la legislatura». Esordisce così Raffaele Mammoliti, consigliere regionale del Partito Democratico, in una dura nota politica contro la decisione del Presidente della Regione Calabria.
«Se non avesse annunciato la sua ricandidatura – prosegue – sarebbe da salutare con apprezzamento e favore. Ci troviamo, invece, davanti ad un Presidente che di fronte ai drammatici problemi della Regione scappa dalle proprie responsabilità di Governo e piega il funzionamento della democrazia, della politica e delle istituzioni ad una esclusiva convenienza personale».
Secondo Mammoliti, non è chiaro cosa cambierebbe dopo un’eventuale vittoria elettorale, né come la burocrazia che, a detta del Presidente, blocca l’azione amministrativa, «diventerebbe all’improvviso efficiente». A giudizio del consigliere Pd, la denuncia di Occhiuto sulla paralisi burocratica appare come un espediente politico, che «dovrebbe attivare l’attenzione della magistratura competente».
«E poi, se tutto – secondo la sua narrazione – sta procedendo bene: ospedali, infrastrutture, sanità, depurazione… perché dimettersi e bloccare l’azione di governo?», incalza Mammoliti. «La verità è che ci troviamo di fronte a un atto ignobile, politicamente ed elettoralmente parlando, che rischia di catapultare la Regione in una crisi di sistema senza precedenti».
Secondo il consigliere Pd, non si tratta solo di una scelta personale, ma di un vero e proprio ricatto: «Fra un anno, alla scadenza naturale della legislatura, non ci sarebbe stata la sua ricandidatura, come trapelava dagli alleati. Con questa decisione invece costringe il centrodestra obtorto collo a ricandidarlo, perché in un mese non sarebbero in grado di sostituirlo mantenendo unita la coalizione».
«La prepotenza arrogante e ruvida del centrodestra calabrese l’avevamo già denunciata – ricorda Mammoliti – ma non pensavamo si arrivasse a una spregiudicatezza così riprovevole». Fa riferimento in particolare alle velate minacce verso i dirigenti regionali, che sarebbero stati messi di fronte a una “verifica lampo e discrezionale”.
«Non possiamo accettare strappi e derive antidemocratiche che cozzano con i principi fondamentali della nostra Costituzione. Occorre dire basta e chiamare a raccolta tutte le forze sane della Regione per evitare questa torsione del funzionamento delle istituzioni e della gestione del Governo».
L’esponente del Pd lancia un appello: «Dobbiamo fare presto per proporre ai calabresi una reale alternativa, a partire da un’idea diversa di Governo che affronti i problemi reali della Regione: sanità, lavoro, sviluppo sostenibile, povertà».
Infine, Mammoliti si dice certo della reazione popolare: «È necessaria una forte riscossa civica e democratica per impedire un disegno dissolutorio dell’impianto istituzionale calabrese e farsi carico dei tanti problemi irrisolti. Sono fiducioso che i cittadini calabresi reagiranno con dignità e indignazione allo schiaffo che hanno subito e al disastro economico, sociale e occupazionale che ci lascia».