Marina di Gioiosa Ionica, il gruppo “Marina in Prospettiva” replica all’Amministrazione: «Una vicenda che solleva dubbi etici e politici»
La minoranza consiliare critica la concessione del Centro Egidio Gennaro e accusa la maggioranza di mancanza di trasparenza e partecipazione.
Il gruppo consiliare di minoranza “Marina in Prospettiva” interviene con una nota dopo il comunicato diffuso dall’Amministrazione comunale di Marina di Gioiosa Ionica, definendolo «paradossale e privo di una reale smentita rispetto ai fatti evidenziati».
«Ci accusano di falsità – si legge nel comunicato – ma non è stato smentito che la presidente dell’associazione beneficiaria della concessione del Centro Egidio Gennaro sia la moglie del Sindaco. Una circostanza che, pur potendo rientrare nella legalità formale, appare quanto meno inopportuna sul piano etico e politico».
Il gruppo di minoranza solleva inoltre dubbi sulla gratuità di alcune concessioni, chiedendosi «se certi benefici siano riservati solo ad alcuni casi» e contesta la definizione di “utilità pubblica e sociale” attribuita alla concessione: «Davvero si vuole sostenere che un’associazione di burraco rappresenti un interesse pubblico, mentre le associazioni sportive e gli anziani vengono messi da parte?».
Nel comunicato si fa riferimento anche alla delibera di Giunta n. 106 del 6 ottobre 2025, sottolineando che «il Sindaco Femia era presente e ha partecipato a tutte le votazioni, ad eccezione di quella relativa alla concessione in questione. Una scelta che non dissipa i dubbi, ma anzi li rafforza».
Secondo “Marina in Prospettiva”, il bando per l’assegnazione degli spazi sarebbe stato «improvvisato», con una durata annuale troppo breve e una scadenza fissata a campionati già avviati, condizioni che avrebbero «di fatto escluso» le associazioni sportive. A ciò si aggiunge, secondo la minoranza, il divieto di partecipazione congiunta tra più associazioni, che avrebbe invece permesso una gestione condivisa e sostenibile delle spese.
Il gruppo annuncia di voler fornire ulteriori elementi nella prossima seduta del Consiglio comunale, «se e quando verrà convocata», ricordando che «l’ultima seduta risale alla fine di luglio, una situazione senza precedenti e profondamente lesiva dei principi democratici e di trasparenza istituzionale». Infine, la nota respinge l’invito dell’Amministrazione a “superare la logica del sospetto e della contrapposizione”:
«La minoranza non è mai stata messa nelle condizioni di collaborare – si legge – perché ogni decisione di rilievo viene assunta esclusivamente dalla maggioranza, senza confronto, senza ascolto e troppo spesso senza nemmeno la convocazione del Consiglio comunale. Non siamo noi a creare contrapposizione: è la maggioranza, con un metodo chiuso e autoreferenziale, a escludere qualsiasi forma di partecipazione e condivisione».