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12/04/2025 ore 20.11
Politica

Nuova giunta Falcomatà, il rimpasto coglie di sorpresa il Pd e gli alleati: lunedì la prima interpartitica?

Altro che partita chiusa in un amen, adesso arrivano i problemi per Falcomatà tra chi si sente escluso e il suo partito neanche avvertito delle sue intenzioni
di Claudio Labate

Alla fine è bastato un giorno e una notte al sindaco Giuseppe Falcomatà per varare la sua “nuova” giunta frutto di un rimpasto inatteso, per alcuni indigesto e per altri impresentabile. Ramona Calafiore, Filippo Burrone e molto probabilmente Giuggi Palmenta, sono i nomi scelti per sostituire quelle che all’epoca del rimpasto di giunta furono le scelte “tecniche” del primo cittadino, e quindi Lanucara, Costantino e Zoccali.
Tutto apposto così? Neanche per sogno, perché la manovra messa in piedi dal sindaco rischia di rivelarsi tutt’altro che distensiva per la coalizione che lo sostiene, facendo scorgere all’orizzonte nuove lacerazioni frutto di vecchie ferite che si riaprono, soprattutto all’interno del suo partito.

D’altra parte se dovesse andare in porto l’operazione dei Democratici e progressisti che stanno riproponendo il nome della Palmenta, moglie del consigliere comunale Marcantonino Malara, già ex nella giunta defenestrata al rientro dalla sospensione di Falcomatà, la cosa non farebbe fare salti di gioia a chi con motivazioni ritenute insufficienti si era visto sostituire dai tecnici. Da Irene Calabrò ad Angela Martino, ci potrebbe essere la fila dietro la porta del sindaco a chiedere spiegazioni sulle nuove scelte.

Da quel che trapela, poi, Falcomatà non avrebbe neanche avvertito il suo partito, di questa sua volontà di cambiamento. C’è insomma fermento tra i dem che da quel che è sato sapere chiederanno la convocazione di una interpartitica per lunedì. Il tutto arriva più come un grattacapo che altro, anche perché oltre alla celebrazione dei congressi territoriali, il partito sta lavorando agli ultimi ritocchi in vista delle amministrative di maggio e alle relative scadenze con la presentazione delle liste fissata tra venerdì e sabato prossimi. In tal senso sarebbe stuzzicante sapere cosa ne pensi di tutta questa manovra il segretario regionale Nicola Irto che molto probabilmente, e visti i trascorsi, non avrà apprezzato tempi e modi dell’operazione.

In più sembra che non si possa gridare alla classica fumata bianca, anche per ciò che concerne le nomine appena immaginate. Al sacrificio della Lanucara – dimessasi sì per motivi familiari veri, ma anche al termine di una non facile coabitazione a Palazzo San Giorgio – dovrà d’altra parte corrispondere un’operazione complessiva di spessore. L’ex assessore alle Attività produttive, sostenuta apertamente in passato dalla segreteria cittadina dei calendiani che potevano vantare, in assenza di consiglieri, dopo la defezione di Versace, due postazioni nelle amministrazioni targate Falcomatà (Lanucara appunto a Palazzo San Giorgio e le deleghe di Rudi Lizzi a Palazzo Alvaro), è stata prontamente rimpiazzata da Ramona Calafiore, ma non è detto che le scelte successive del primo cittadino corrispondano alle attese di chi in una maniera o in un’altra ha accettato il rimpasto in questo momento.

Dunque, altro che chiusura lampo della nuova giunta. Come si ipotizzava anche ieri, il difficile per Falcomatà e per le sue ambizioni da presidente di Regione, arrivano proprio adesso che bisogna incastrare, magari oleandoli bene, tutti i tasselli di una partita che non riguarda solo i soggetti chiamati in causa.