Sezioni
13/06/2025 ore 21.20
Politica

Pd Calabria: «Altro che modello Occhiuto, la Banca d’Italia smaschera la realtà di una regione fragile e stagnante»

I dem regionali attaccano la narrazione del centrodestra: «Crescita debole, occupazione ferma, istituzioni inefficaci. La Calabria resta indietro»
di Redazione

«Il tanto decantato “modello Calabria” si scontra con i dati reali. Il rapporto 2024 della Banca d’Italia sull’economia calabrese smonta la narrazione propagandistica del presidente Occhiuto e della sua maggioranza». È quanto denuncia il gruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale, commentando con preoccupazione i contenuti dello studio diffuso dalla filiale di Catanzaro dell’istituto centrale.

Secondo i dem, «i numeri parlano chiaro: la Calabria cresce poco e resta vulnerabile. L’occupazione è stagnante, i consumi restano compressi, il Pnrr ha un impatto limitato e la struttura produttiva regionale è ancora troppo fragile per invertire la rotta». A pesare, osservano, sono fattori strutturali profondi: il calo demografico, il basso tasso di innovazione, i livelli altissimi di inattività, in particolare tra le fasce più deboli della popolazione.

«Siamo di fronte a una regione che arranca – si legge nella nota – e che non riesce a trasformare le risorse straordinarie del Pnrr in un motore di sviluppo reale. Questo a causa di una governance regionale confusa, autoreferenziale e incapace di ispirare fiducia nei cittadini e negli operatori economici».

Il Partito Democratico punta il dito anche contro il sistema amministrativo regionale, «indebolito da anni di commissariamenti e ora soffocato da un accentramento decisionale che ruota esclusivamente intorno alla figura del presidente Occhiuto». Particolarmente critico il giudizio sul fronte occupazionale: «Aumentano i numeri solo sulla carta, ma cala il tasso di partecipazione al lavoro e cresce la fascia dell’inattività. Un segnale allarmante che dimostra il fallimento delle politiche regionali su formazione, sviluppo e rilancio del lavoro».

I dem accolgono infine con particolare attenzione le parole del direttore della sede di Catanzaro della Banca d’Italia, Giuseppe Malamisura, che ha denunciato la mancanza di un contesto istituzionale capace di garantire fiducia e concorrenza leale. «Un messaggio implicito ma inequivocabile sul degrado dell’attuale macchina amministrativa».

«A fronte di tutto ciò – concludono – è urgente un cambio di rotta: servono investimenti seri su pubblica amministrazione, istruzione, ricerca e innovazione, un reale sostegno ai piccoli Comuni e una politica industriale proiettata nel futuro, non appiattita sugli interessi di sempre».