Pd, rinviata di una settimana la presentazione delle candidature provinciali: rischio logoramento per Morabito
Sarebbe dovuto scadere questa mattina a mezzogiorno il termine per la presentazione delle candidature alla segreteria provinciale – comprensive delle linee politico-programmatiche e delle sottoscrizioni necessarie – del Partito democratico, prevedendo la presentazione delle liste dei candidati all’assemblea provinciale entro le ore 12 del 20 giugno prossimo, circa una settimana prima della celebrazione dei congressi fissati per i giorni 27, 28 e 29 giugno 2025.
Ma quando ci sono di mezzo i dem, si sa, qualsiasi cosa può succedere e, in genere, succede. Infatti, la Commissione regionale per il Congresso, riunitasi ieri in modalità telematica, ha formalmente accolto la richiesta del responsabile organizzativo nazionale del partito, posticipando di una settimana la presentazione delle candidature e fissando la deadline a mezzogiorno del prossimo 20 giugno, facendo coincidere questa scadenza con quella per la presentazione delle liste alle Assemblee provinciali, che dovranno essere depositate presso le Commissioni provinciali.
Restano invece inalterate le date per le riunioni di circolo, che si svolgeranno regolarmente tra il 27 e il 29 giugno.
I congressi provinciali seguono la rielezione del senatore Nicola Irto alla guida dei dem calabresi, insieme ai 160 candidati della lista/mozione “Ri-Generazione” eletti come componenti dell’assemblea regionale.
In tutte le province erano già da tempo partite le grandi manovre per la competizione, con le diverse anime a darsi battaglia. A Reggio Calabria, come anticipato ai microfoni della nostra rubrica “A tu per tu”, l’uscente Antonio Morabito sta lavorando a un bis, e la sua riproposizione stava anche seguendo un percorso ben definito, trovando però ostacoli nel reperimento delle firme necessarie per la presentazione della candidatura.
D’altra parte, a contendere il posto di segretario ci sarebbe anche Alex Tripodi, suo storico sostenitore e amico della famiglia Morabito, che però vorrebbe provarci, spinto anche dal deputato Nico Stumpo, anche se la sua idea sembra abbia attecchito anche con i vari Demetrio Naccari, Giuseppe Falcomatà e Giovanni Muraca, con il primo cittadino a preferire però una candidatura unitaria.
Recentemente anche il capogruppo dem a Palazzo San Giorgio, Peppe Marino, da sempre nell’orbita del segretario regionale Nicola Irto, tra una battuta e l’altra, nel corso di una trasmissione Tv di una testata locale, ha ribadito di essere disponibile qualora ce ne fosse bisogno.
Incertezza dunque, un po’ come nelle altre province, che suggerisce anche un risvolto politico a questo rinvio che, negli atti ufficiali, è motivato dalla concomitanza con gli appuntamenti elettorali dell’8 e 9 giugno, in cui si sono svolti i referendum nazionali e il ballottaggio per l’elezione del sindaco a Lamezia Terme.
Appare chiaro ai più che questo rinvio di una settimana rischia di mettere in difficoltà chi fino ad ora aveva lavorato per la candidatura, rischiando di logorare posizioni che magari erano già state acquisite.
L’accordo tra il livello regionale e quello nazionale rischia naturalmente di cambiare il quadro attuale, magari andando nella direzione auspicata dal partito, e quindi verso un quadro unitario.