Ponte sullo Stretto, le reazioni della politica dopo la bocciatura della Corte dei Conti
Salvini: «Decisione della Corte dei Conti sul Ponte sullo Stretto è una scelta politica e un grave danno per il Paese». Per la premier Meloni «Ennesimo atto di invasione dei giudici. Le riforme su giustizia e Corte dei Conti sono la risposta a un’intollerabile invadenza, il Governo andrà avanti»
La Corte dei Conti ha deciso di non concedere il visto di legittimità alla delibera relativa al progetto del Ponte sullo Stretto di Messina, uno dei dossier infrastrutturali più discussi degli ultimi mesi. La comunicazione è arrivata dalla Sezione centrale di controllo di legittimità sugli atti del governo e delle amministrazioni dello Stato, al termine della Camera di consiglio seguita all’adunanza del 29 ottobre 2025.
Sono numerose le reazioni politiche alla notizia.
Salvini: «Decisione della Corte dei Conti sul Ponte sullo Stretto è una scelta politica e un grave danno per il Paese»
«La decisione della Corte dei Conti è un grave danno per il Paese e appare una scelta politica più che un sereno giudizio tecnico». Lo afferma il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e leader della Lega Matteo Salvini dopo che i magistrati contabili non hanno dato il visto di legittimità al progetto del Ponte sullo Stretto.
«In attesa delle motivazioni, chiarisco subito che non mi sono fermato quando dovevo difendere i confini e non mi fermerò ora, visto che parliamo di un progetto auspicato anche dall’Europa che regalerà sviluppo e migliaia di posti di lavoro da Sud a Nord. Siamo determinati a percorrere tutte le strade possibili per far partire i lavori. Andiamo avanti».
Meloni: «Sul Ponte sullo Stretto ennesimo atto di invasione dei giudici, Governo ha risposto puntualmente ai rilievi della Corte dei Conti»
«La mancata registrazione da parte della Corte dei Conti della delibera CIPESS riguardante il Ponte sullo Stretto è l’ennesimo atto di invasione della giurisdizione sulle scelte del Governo e del Parlamento. Sul piano tecnico, i ministeri interessati e la Presidenza del Consiglio hanno fornito puntuale risposta a tutti i rilievi formulati per l’adunanza di oggi; per avere un’idea della capziosità, una delle censure ha riguardato l’avvenuta trasmissione di atti voluminosi con link, come se i giudici contabili ignorassero l’esistenza dei computer».
Lo afferma la premier Giorgia Meloni.
«La riforma costituzionale della giustizia e la riforma della Corte dei Conti, entrambe in discussione al Senato e prossime all’approvazione, rappresentano la risposta più adeguata a un’intollerabile invadenza, che non fermerà l’azione di Governo, sostenuta dal Parlamento».
Stop al ponte sullo Stretto, il sindaco Caminiti: «Non ci sorprende. Villa lo aveva già detto nel ricorso»Il governatore Occhiuto: «Decisione della Corte dei Conti assurda, il Sud chiede opportunità e vuole competere con il resto del Paese»
«Ha ragione il vicepremier Matteo Salvini: la decisione della Corte dei Conti è un grave danno per il Paese. Il Ponte sullo Stretto non rappresenta solo una grande infrastruttura che il Mezzogiorno attende da decenni, ma anche un’immensa occasione per la Calabria e per la Sicilia: la concreta possibilità che queste Regioni hanno di dimostrare al mondo intero che sono capaci di condurre a termine opere straordinarie.
Il Sud vuole opportunità, vuole misurarsi con sfide entusiasmanti, vuole concorrere per creare sviluppo e per competere con il resto del Paese. Trovo assurda la presa di posizione della Corte dei Conti, ma sono certo che il Governo andrà avanti in un processo ormai non più reversibile».
Così Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria.
Angelo Bonelli: «Grande vittoria dello Stato di diritto, Salvini si dimetta dopo il fallimento politico e istituzionale»
«La Corte dei Conti ha ritenuto illegittima la delibera CIPESS sul Ponte sullo Stretto di Messina. Vince la giustizia, vince il diritto. Salvini ha tenuto in ostaggio il Paese con la sua follia, sottraendo 14 miliardi di euro allo Stato per un progetto mai validato da alcun tecnico o organismo pubblico: un progetto vecchio di 26 anni, che viola le direttive europee su ambiente e concorrenza.
È il fallimento politico e istituzionale di Salvini, che ora deve dimettersi. Siamo pronti a denunciare alla Corte di Giustizia europea qualsiasi tentativo di andare avanti con una delibera illegittima».
Così in una nota Angelo Bonelli, deputato di Alleanza Verdi e Sinistra e co-portavoce di Europa Verde.
Minasi: «Decisione politica che mette a rischio miliardi di investimenti e migliaia di posti di lavoro»
«Una decisione della Corte dei Conti che appare di stampo politico, e che rischia di bloccare un’opera pensata per unire l’Italia e permetterebbe anche un importante incremento delle infrastrutture in tutto il territorio. Il Ponte sullo Stretto rappresenta un motore di rilancio per l’economia locale e nazionale e garantirebbe migliaia di posti di lavoro.
Parliamo di un progetto a cui hanno detto sì, dopo un lungo lavoro, oltre 50 tra esperti, professori e progettisti di 22 università di tutto il mondo, e che oggi viene messo in discussione. Così non si fa un dispetto a Salvini, ma alla Calabria, alla Sicilia e a tutto il Paese. Gli italiani vogliono infrastrutture, lavoro e crescita, non vogliono essere ostaggio di chi usa le sentenze per fare opposizione politica».
Così la senatrice della Lega Tilde Minasi.
Ciucci: «Sorpresi dalla decisione della Corte dei Conti, l’iter del Ponte sullo Stretto si è svolto nel pieno rispetto delle norme»
«Abbiamo accolto con grande sorpresa l’esito del controllo di legittimità operato dalla Corte dei Conti, che non ha ammesso al visto e alla conseguente registrazione la Delibera CIPESS n. 41/2025 del Ponte sullo Stretto» – ha commentato l’amministratore delegato della Stretto di Messina Pietro Ciucci.
«Tutto l’iter seguito è stato sempre svolto nel pieno rispetto delle norme generali e speciali italiane ed europee relative alla realizzazione del ponte. Restiamo in attesa delle motivazioni, mantenendo l’impegno di portare avanti l’opera, missione che ci è stata affidata da tutto il Governo e dal Ministero delle Infrastrutture in attuazione delle leggi approvate dal Parlamento italiano».
Nicola Irto (PD): «La bocciatura della Corte dei Conti è il fallimento politico del Governo»
«La Corte dei Conti ha fermato il Ponte sullo Stretto, ma la responsabilità è tutta del Governo che continua a scambiare la propaganda per politica e i proclami per atti amministrativi».
Così il senatore Nicola Irto, capogruppo del Partito Democratico in Commissione Ambiente e Infrastrutture del Senato.
«La mancata approvazione della delibera CIPESS non è un cavillo tecnico, ma la prova che il progetto bandiera della destra è stato costruito in fretta, senza basi giuridiche solide e con una gestione delle risorse a dir poco opaca. Un’illusione, come abbiamo più volte detto.
Meloni e Salvini hanno venduto agli italiani un’illusione, mentre gli organi di controllo dello Stato certificano che non tutto ciò che si annuncia nei talk show può diventare realtà per decreto.
È un fallimento politico e istituzionale: mesi di conferenze stampa, slogan e passerelle, e alla fine l’illusione si ferma davanti alla prima verifica di legalità.
«Invece di cercare capri espiatori, il Governo dovrebbe fare autocritica e smettere la propaganda elettorale. L’Italia ha bisogno di serietà, non di cantieri fantasma».
Simona Loizzo (Lega): «Stop della Corte dei Conti scelta illogica, così si ferma l’Italia»
«Il Ponte sullo Stretto è un’opera strategica, inserita nel corridoio Ten-T, capace di creare sviluppo, essere motore per la crescita della Calabria, della Sicilia e di tutto il Mezzogiorno. Eppure, la Corte dei Conti sceglie di bloccare tutto. Una scelta illogica, che non fa il bene del Paese, un’ingerenza contro un Governo che vuole costruire. Una scelta politica, da chi non dovrebbe farne, in barba alle esigenze del territorio e degli italiani».
Lo dichiara la deputata calabrese della Lega Simona Loizzo.