Ponte sullo Stretto, Notarianni: «Bugie raccontate anche al G7 ma il 27 settembre avremo la prima udienza»
«Io non so di che cosa hanno parlato ma se rispettano la vocazione industriale, commerciale, turistica e ambientale di questo territorio vedremo che cosa avranno deliberato». L’avvocato Aurora Notarianni dopo il G7 ci ha chiarito come, mentre ai vertici è stato presentato il progetto del Ponte sullo Stretto come un opera pronta da realizzare, in realtà ci sarebbero diverse lacune ancora da colmare prima di parlare di tempi di realizzazione.
«La bugie sul Ponte»
«Non capisco perché continuano a prendere in giro le persone. Anche persone importanti come membri appartenenti al G7. Questo progetto è un progetto vecchio di undici anni. Non è stato aggiornato. Non è realizzabile. Loro lo sanno benissimo. Non sono riusciti a farlo tant’è che hanno di nuovo differito i termini. Eppure continuano a mentire. L’ultima è stata la dichiarazione del ministro sulla possibilità di avere un cofinanziamento dell’Europa per un progetto esecutivo che noi non conosciamo. Quindi qualcuno avrà detto in Europa che c’è un progetto esecutivo che, invece, non c’è. E non c’è un progetto esecutivo lo dicono anche loro tant’è che con l’ultimo decreto infrastrutture si sono fatti approvare la possibilità di andare avanti. Ma dove mai si è visto che è un progetto così importante che coinvolge due regioni, cinque province, ventinove comuni, possa essere per fasi distruttive».
Prima udienza
Una data importante. Infatti, la Notarianni ha annunciato che il 27 settembre «avremo udienza davanti al tribunale delle imprese di Roma dove abbiamo convenuto in giudizio la società Stretto di Messina solo perché non abbiamo un provvedimento che ratifichi quello che la società ci vuol far credere come un’opera già pronta per essere portata in cantiere. E chiediamo che il giudice inibisca ulteriori attività e ulteriore spesa pubblica della società Stretto».
I tempi
Considerando la data questo potrebbe interrompere la realizzazione dell’opera a partire da gennaio 2025 come annunciato da Ciucci in occasione del G7. «Lo stesso Ciucci – ha ribadito la Notarianni – ha chiesto di arrivare fino al 12 settembre perché non sa come rispondere alle osservazioni fatte dalla commissione Vas. Loro continuano a produrre atti che non sono atti veri, che non sono atti possibili. Ma se hanno detto che non c’è una faglia e qui c’è una faglia. Può scoppiare un terremo domani e aggravare la situazione. Ma lei lo farebbe mai un pilone su una faglia? Negano che ci sia una riserva che verrebbe depressa da un pilone alto. Quattrocento metri con fondamento di cinquanta sotto. Su un territorio che è sabbia e ghiaia. Un territorio lacustre. Ma perché devono prendere in giro gli italiani?».