Reggio, Andriani (Pri): «Decidere se città debba ancora rassegnarsi o reagire davvero»
La segretaria provinciale Andriani denuncia un sistema bloccato e chiede un cambio culturale e politico, con una lista PRI per un progetto di risanamento reale
«Reggio Calabria è da troppo tempo prigioniera di un potere che intreccia istituzioni e circuiti di un sistema autoreferenziale, che si nutre di interessi personali e si perpetua, senza alcun rispetto per il bene comune».
Così, in una nota, la segretaria provinciale di Reggio Calabria del Partito Repubblicano Italiano Gabriella Andriani.
«Le amministrazioni che si sono succedute - prosegue -, fino a quest'ultima in dismissione, non hanno saputo e/o non hanno voluto spezzare le catene di complicità tra il potere visibile e il potere nascosto che ha portato gestioni da feudo privato, tra clientele diffuse e compromessi. La città ha subito dissesto finanziario, inchieste giudiziarie, commissariamento, accadimenti tragici che hanno reso Reggio un ostaggio di malgoverno e di un potere usato per mascherare interessi opachi. Chiaro che alcune azioni di rilancio della città, in entrambe le amministrazioni, hanno dato un po' di luce ma le molte ombre, in quest'ultimo ventennio, hanno impedito alla nostra comunità di realizzarsi davvero».
«Ad ogni stagione elettorale si è proclamata la rinascita di Reggio, la quale durante il mandato istituzionale si è poi tradotta in pesanti criticità che hanno rallentato il cammino della città, dai servizi essenziali alla fragilità amministrativa e alle pressioni invisibili. Governance sotto egide diverse, ma con il medesimo modus operandi riguardo l'utilizzo delle finanze pubbliche, con le quali si realizza solo l’uno per cento poiché il restante è compromesso. Maggioranze e opposizioni con atteggiamenti da stadio, sostenuti da platee da tifoseria».
«Ma oggi non si possono più fare solo bilanci, piuttosto decidere se Reggio Calabria debba ancora rassegnarsi o reagire davvero, rivendicando una rottura netta, culturale e politica. Un’obiettiva e sentita necessità di cambiamento in termini di senso civico. Deve cambiare la nostra cultura, ancor prima delle amministrazioni, sia da parte della politica che dei cittadini. La politica reggina non deve più essere autoreferenziale, utilizzata con elargizioni clientelari per l’ottenimento di facili consensi, una sorta di diritto del potere senza avere la capacità di compiere il sacrosanto dovere del servizio per l’intera comunità».
«Non si può gestire un capoluogo di Città metropolitana occupandosi dell’essenziale senza perseguire una visione di città partecipe a pieno titolo alle sfide moderne e competitive sotto tutti gli aspetti: strutturali, economici, culturali. Reggio necessita di un importante processo di risanamento, attraverso un grande progetto portato avanti da una squadra competente e umile allo stesso tempo, versatile e priva di miopia politica o faziosità ideologica».
«Noi Repubblicani - prosegue la nota - da sempre assertori della politica di servizio e non di autopromozione, dell’efficienza e del merito a favore del progresso e della visione, chiediamo ai concittadini di unirsi a noi nella giusta battaglia dei diritti per una città che possa uscire dalla mediocrità. Sì, lo chiediamo alla politica, che è intelligente solo se capace di fare sistema, e lo chiediamo alla comunità che non può ritagliarsi un ruolo di tifoseria ma di vigilanza, partecipazione, tutela della democrazia e della qualità della vita».
«Il nostro Partito - conclude Andriani - attraverso scelte frutto di una riflessione assolutamente condivisa e unitaria al suo interno, farà la sua parte, partecipando direttamente con una propria lista e mettendo in campo le risorse migliori a disposizione del miglior progetto e delle figure idonee a realizzarlo».