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02/08/2023 ore 00.00
Politica

Reggio Film Fest, Bova a Geria: «Coi numeri di 55 anni nessuno dovrebbe porsi dubbi sulla credibilità del Rhegium Julii»

Il presidente del sodalizio reggino dopo l'attacco dal direttore: «Non intendo fare polemica con nessuno. Tantomeno con chi non conosco e non so che fa»
di Gabriella Lax

La polemica l’ha aperta, nel corso della presentazione dell’edizione 2023 del Reggio Film Festival, il direttore generale Michele Geria. Spinti dall’entusiasmo per i disegno di legge che è in esame e che prevede l’istituzionalizzazione della kermesse, si è tolto il sassolino dalla scarpa, come abbiamo raccontato.

Il direttore ricorda le richieste inoltrate e «l’ultima mail della Città metropolitana del 2019». Per contro però, aveva chiarito «Sono stati istituzionalizzati eventi come “I tesori del Mediterraneo” e il Rhegium Julii».

Inevitabile la reazione degli eventi chiamati in causa. «Non intendo fare polemica con nessuno. Tantomeno con chi non conosco e non so che fa». È tranchant Pino Bova del Rhegium Julii che ricorda i numeri della kermesse letteraria e poi spiega: «So che dopo 55 anni di importante attività culturale con la presenza di 5 premi Nobel e 4 inviti al Quirinale di altrettanti Presidenti della Repubblica nessuno dovrebbe porsi dubbi sulla credibilità e il livello culturale del Rhegium Julii e su quello che lo stesso da’ e continua a dare al territorio».

E poi aggiunge: «Trovo di cattivo gusto la citazione di questo signore che, se ha problemi con la sua organizzazione, dovrebbe provare a cambiare le cose insistendo, come pare abbia intenzione di fare, con la forza e la qualità del suo lavoro che non mi permetto di giudicare , ma senza polemiche speciose con chi non c’entra nulla. Gli auguro solo buona fortuna».

Le altre polemiche avevano riguardato l’esclusione dell’Arena già impiegata in altre manifestazioni. Era stato lo stesso sindaco facente funzioni Paolo Brunetti a chiarire che, nonostante all’Arena vi fossero altri eventi che avevano fatto richiesta, l’amministrazione comunale si era comunque prodigata per trovare due location adeguate come il Castello Aragonese e il Watefront. Brunetti aveva comunque tentato di stemperare chiarendo, sempre a proposito di location «Se ci sono tante di manifestazioni a richiedere gli spazi è solo una ricchezza».