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11/03/2025 ore 21.00
Politica

Reggio, il centrodestra all’attacco: «Circoscrizioni bloccate per una scelta politica, non economica»

I consiglieri di opposizione denunciano la frattura nella maggioranza e accusano l’amministrazione Falcomatà: «Hanno i fondi, ma non vogliono attivarle»
di Silvio Cacciatore

È sempre muro contro muro tra maggioranza e opposizione sul tema delle circoscrizioni. Ancora una volta è il centrodestra ad accendere i fari sulla questione della mancata reintroduzione che, dicono all’unisono i consiglieri di minoranza, è da ascrivere più che a un problema economico a una decisione di tipo politico.

Nel corso della conferenza stampa tenutasi presso la Sala dei Sindaci di Palazzo San Giorgio, i consiglieri comunali del centrodestra hanno ribadito con forza che la mancata attuazione delle circoscrizioni non dipende dalla mancanza di fondi, ma da uno scontro interno alla maggioranza.

Ripepi: «Hanno i soldi, ma stanno per perderli»

Ad aprire la serie di interventi è stato il Consigliere Massimo Ripepi, che ha accusato l’amministrazione Falcomatà di dire una cosa e farne un’altra. «Hanno scritto nel programma che vogliono le circoscrizioni – ha dichiarato – ma non vogliono mettere i soldi per farle. Grazie all’emendamento Cannizzaro, oggi ci sono le risorse per crearne cinque, con 700.000 euro già stanziati. Eppure, ne hanno già presi 200.000 e stanno per perdere gli altri 500.000. Fanno finta di volerle attivare, ma non hanno fatto nulla: non hanno nemmeno scritto una bozza, hanno solo preso quella presentata da noi nella scorsa conferenza stampa».

Secondo Ripepi, il vero problema è una profonda spaccatura interna alla maggioranza, che starebbe bloccando l’iter. «Ci sono consiglieri di maggioranza che vogliono le circoscrizioni e altri che le ostacolano apertamente. Questo è il motivo per cui tutto è fermo».

Milia: «Una città come Reggio non può farne a meno»

A rincarare la dose è stato Federico Milia, Forza Italia, che ha sottolineato il ruolo cruciale delle circoscrizioni per una città geograficamente estesa e complessa come Reggio Calabria. «La città è troppo grande per essere gestita senza circoscrizioni – chiosa il consigliere azzurro -. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: i cittadini lamentano il fatto che siano state abolite. Il nostro obiettivo è ripristinarle, ma spetta all’amministrazione fare la sua parte. In commissione lavoriamo costantemente affinché questo avvenga».

Neri: «L’occasione per stanziare le risorse c’è»

Per Armando Neri, consigliere della Lega, il problema è esclusivamente politico. «Stanno usando la scusa dei fondi, ma non è vero che mancano. Siamo in sessione di bilancio: quale occasione migliore per prevedere le risorse necessarie? Siamo fuori dal Piano di Riequilibrio, quindi sarebbe tecnicamente fattibile. Eppure, la maggioranza continua a rinviare. La verità è che alcuni di loro non vogliono le circoscrizioni e stanno bloccando tutto».

Marino: «I numeri dell’amministrazione sono gonfiati»

A smontare la narrazione secondo cui il ripristino delle circoscrizioni costerebbe troppo è stato il consigliere Demetrio Marino, che ha contestato le cifre diffuse dall’amministrazione. «Si parla di due milioni e mezzo di euro annui – afferma –, ma è un dato assolutamente gonfiato. Il costo effettivo per consiglieri e presidenti si aggirerebbe intorno al milione di euro, e comunque potrebbe essere ridotto, come già fatto in altre città italiane, abbassando il gettone di presenza. Quanto ai servizi, il personale comunale già esiste: servirebbe solo un’integrazione mirata, che dipende dalle deleghe che l’amministrazione deciderà di affidare alle circoscrizioni. Il vero problema non sono i fondi, ma la volontà politica della maggioranza».

Centrodestra all’attacco: «Basta immobilismo»

Il centrodestra reggino unito, chiudendo la conferenza stampa, ha ribadito l’impegno a portare avanti la battaglia per le circoscrizioni. «I cittadini hanno diritto a un servizio che garantisca prossimità e partecipazione. La loro reintroduzione è possibile e la mancata attuazione è una scelta politica, non una necessità economica» hanno concluso i consiglieri di centrodestra.

Il dibattito è aperto, ma lo scontro tra maggioranza e opposizione sembra destinato ad acuirsi nei prossimi giorni, soprattutto durante la discussione del bilancio.