Reggio, il Pd a Falcomatà chiede che resti Battaglia come contropartita alla conferma di Brunetti
La denuncia partita dal consigliere Armando Neri ha dato i suoi frutti nel giro di poche ore. Dopo le affermazioni dell’ex assessore al Bilancio, ora passato con l’opposizione, uscite lunedì all’ora di pranzo, in serata la giunta approva lo schema di bilancio consolidato. Era stato Neri a sottolineare la mancanza dell’importante provvedimento che avrebbe dovuto essere partorito dal consiglio entro il 30 settembre. Si è invece arrivati al 13 novembre.
Il legame tra giunta e commissioni
Ma la mancanza del bilancio consolidato è solo la punta dell’iceberg. Ma su temi delicati un Comune non può scherzare. Ad essere scoperta è ancora la commissione comunale Bilancio che nemmeno oggi si è riunita dopo una settimana dall’ultima seduta. Da quando è uscito dal consiglio il presidente Antonio Ruvolo (per il ritorno di Antonino Zimbalatti) la commissione è stata affidata, temporaneamente, al vice, Pino Cuzzocrea.
Dalla commissione devono passare atti di bilancio fondamentali, in primis, quello consolidato già al vaglio in giunta. Ma il regolamento prevede che il vicepresidente possa convocare la commissione solo per un breve lasso di tempo fino alla nomina del nuovo reggente (pena invalidità delle sedute). Salvo che il presidente del consiglio comunale Enzo Marra non autorizzi Cuzzocrea a convocare.
Le perdite di tempo sulle nomine, sia per commissione Bilancio, sia per Affari Istituzionali e Pari opportunità sarebbero legate ad equilibri di giunta. Equilibri che al momento non sono fiutabili nemmeno all’orizzonte. Contro ogni previsione il consiglio comunale di lunedì 20 novembre si svolgerà senza nuova giunta e senza presidenti per le tre commissioni. Un dato che certifica un rallentamento che mal si concilia con il desiderio del sindaco Falcomatà di ripartire con sprint. O semplicemente le pedine non sono posizionate al punto di partenza e si dovrà attendere.
Il Pd prende tempo
Attendere ad esempio un rendez-vous tra Falcomatà e Pd che ha tutte le carte in regola per diventare una trattativa. Con richieste e controrichieste da ambo le parti. Una trattativa che era partita con la proposta inesaudibile da parte dei Dem: mantenere questa giunta fino alle elezioni europee. Ipotesi nemmeno presa in considerazione dal primo cittadino.
Falcomatà sembra inoltre non transigere sulla volontà di mantenere in giunta l’ex facente funzioni Brunetti. La contropartita, richiesta dal Pd che invece voleva l’azzeramento, è di tenere un elemento tra quelli presenti tra i Dem. Elemento individuato in Mimmetto Battaglia. Ma anche i Democratici progressisti di Nino De Gaetano non restano indifferenti alle richieste: se si tengono Brunetti e Battaglia allora deve restare anche uno dei loro assessori, nello specifico Demetrio Delfino.
I nodi al pettine?
Già domani si potrebbero avere le idee più chiare per lo meno sul fronte Dem. Il sindaco è in procinto di partire per Roma insieme al consigliere delegato Carmelo Romeo. Nella capitale si discuterà della opere che rientrano nella delega di Romeo. Ma la gita sarà anche l’occasione per poter iniziare un colloquio col direttivo del Pd e con il reggino Irto che non aveva dato disponibilità a raggiungerlo in breve tempo nella città dello Stretto.
Il rebus Versace
E per tanti che vanno, come abbiamo specificato, un altro che potrebbe restare sarebbe l’altro facente funzioni, Carmelo Versace come vice sindaco metropolitano. Ma a una condizione: Versace dovrebbe lavorare, così come eletto da uomo di Falcomatà e non come componente di Azione, e soprattutto avrebbe qualche delega in meno che ridimensionerebbe il suo potere all’interno di palazzo Alvaro. Queste i fatti. Ma a Versace, che tanto si è speso e che dovrebbe continuare, da vice sindaco di Metrocity, a lavorare gratis, questa scelta converrà?