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25/08/2023 ore 17.06
Politica

Reggio, svolta ecologica nel servizio mensa del Comune: rimodulata la Commissione e il sistema dei controlli

Cresce il numero degli istituti che hanno chiesto di usufruire del servizio. Lotta agli sprechi e colonnine d’acqua potabile nelle scuole. Un portale apposito sarà dedicato alle famiglie
di Claudio Labate

Una vera e propria svolta, anche ecologica, è al centro del servizio di mensa scolastica fornito da Palazzo San Giorgio. L’assessore al ramo, Lucia Nucera, ne ha dato conto questa mattina in conferenza stampa nei locali del Settore Istruzione al Cedir, in compagnia della presidente della Commissione mensa Irene Mazza, dalla PO Artuso e dai funzionari Cipolla, Gallo e Loddo.
Una svolta non soltanto sul versante della qualità, che pure nei mesi scorsi è stata al centro di una polemica anche aspra, ma anche della quantità e dei metodi, alcuni del tutto nuovi, che coinvolgeranno direttamente le famiglie nella predisposizione di un servizio che cresce nel numero degli istituti coinvolti, e nelle buone pratiche che l’amministrazione comunale vuole diventino prassi consolidata all’interno degli edifici scolastici.

Un portale dedicato, raggiungibile attraverso il sito ufficiale del Comune di Reggio Calabria, servirà a mantenere un contatto con le famiglie anche in tema di controllo e gradimento dei pasti confezionati dalla società che si aggiudicherà il bando in scadenza il prossimo 23 settembre, per un servizio che si spera – procedure permettendo – di riuscire a far partire nel mese di ottobre.
Il bando arriva con un po’ di ritardo rispetto ai piani dell’amministrazione, per via del varo di un nuovo Codice dei Contratti Pubblici e della chiusura per un mese del Portale (Mepa) abitualmente utilizzato per questo tipo di bandi.

Saranno undici le scuole in più rispetto allo scorso anno. «Avremo un incremento con nuovi plessi e siamo oltre il 72% del totale presente in città. Abbiamo 102 plessi divisi in 15 Istituti Comprensivi in questo momento, in attesa del dimensionamento. Siamo passati da una popolazione di quasi 2mila alunni a quasi 3mila per un finanziamento del servizio che passa da 621 mila euro a 1,370 milioni».
Il servizio mensa sarà suddiviso in tre lotti – nord, centro e sud – il che significherà avere anche tre centri di cottura garantendo un percorso relativamente breve per arrivare alle scuole. Sarà completamente gratuito per i nuclei familiari che hanno un Isee da 0 a 1500 euro fino a dicembre 2023. Dal 1° gennaio 2024 l’indice sarà spostato in avanti arrivando fino a 3mila euro-

Commissione e controlli sulla qualità

Le novità più evidenti in termini di controlli di qualità riguardano la composizione della Commissione mensa, che in maniera del tutto gratuita per tutti i suoi membri, prevederà due figure tecniche fondamentali: il biologo nutrizionista e il tecnologo alimentare. Figure assenti fino allo scorso anno, quando scoppiarono le polemiche sulla qualità del servizio. Sarà direttamente l’Asp a fornire il nominativo del biologo e la Facoltà di Agraria dell’Università Mediterranea ad indicare il tecnologo, in una sinergia positiva che promette rigore e professionalità. Ma non solo. Perché oltre ai controlli a sorpresa che saranno programmati dalla Commissione, saranno direttamente coinvolte anche le famiglie

«Quest’anno – ha spiegato Nucera supportata da Loddo – i genitori potranno prenotare il pranzo per i loro figli attraverso la piattaforma https://refezionescolastica.reggiocal.it/, già disponibile per le iscrizioni e raggiungibile anche attraverso il portale web del Comune, e pagare comodamente con il sistema PagoPA». Grazie al supporto della società “in house” Hermes, le famiglie saranno periodicamente chiamate ad esprimere il proprio livello di gradimento sul servizio in modo tale da rendere tempestivo ed immediato ogni riscontro sul campo per evitare anche il più piccolo degli imprevisti. L’obiettivo è di ridurre al minimo i disagi.

Il costo del pasto e la clausola sociale

Si tratta di gare – quelle relative alle mense – ad alta intensità di manodopera, che equivale a dire che per il personale che serve si spende almeno il 50% del costo complessivo del contratto. Quindi su un costo unitario di circa 4,60 euro, che è il prezzo a base d’asta indicato nel contratto, ben 3,45 euro sono dedicati alla manodopera. E su questo importo non piò essere applicato ribasso.

L’assessore Nucera ha sottolineato come per i pasti si è anche previsto il rispetto della tradizione e della territorialità, prediligendo alimenti a “km 0”, e dando ai ragazzi la possibilità di conoscere anche il cibo tradizionale delle giornate particolari, come le diverse ricorrenze che capitano nel corso dell’anno scolastico. A proposito di manodopera, Gallo ha ricordato che nel bando è stata inserita una clausola sociale dedicata a chi lavorava per la vecchia ditta che forniva il servizio e che quindi, per come previsto dalle norme, sarà riassorbito dalla ditta aggiudicataria.

Svolta green e lotta allo spreco

Sono state inserite delle premialità sia per l’utilizzo dei mezzi di distribuzione dei pasti che, a livello culturale, dei materiali utilizzati nei centri di cottura. Saranno ovviamente favoriti i recipienti che siano o riutilizzabili oppure compostabili, «perché il Plastic free – ha chiosato Cipolla – deve essere inteso a 360°, quindi il fornitore dei pasti non potrà prendere il cestino di plastica con la pellicola, come si è fatto fino adesso, ma dovrà garantire dei materiali idonei alla conservazione dei pasti garantendo la possibilità di compostarli oppure di riutilizzarli proprio per chiudere il cerchio».

Non a caso sono in corso anche contatti con associazioni animaliste per il riutilizzo degli scarti alimentari provenienti dalle mense. Un suggerimento che è venuto direttamente dalla Commissione mensa, guidata da Irene Mazza. «Altro suggerimento che noi abbiamo dato e che è stato preso in considerazione è la borsetta per portare a casa il panino che è sigillato, o quello che rimane e che talvolta i bambini non mangiano, e la frutta che naturalmente sono alimenti che non vanno incontro a deterioramento se lo tengono nello zaino per 3-4 ore».

“Acqua in Comune”

Un’altra novità è rappresentata dal progetto “Casette dell’acqua in Comune – riduzione plastica monouso nelle scuole dell’infanzia elementari e medie di Reggio Calabria”.
«In ogni plesso scolastico – ha spiegato Gallo – così come negli asili nido comunali ed in altri punti considerati strategici, verranno installate le cosiddette “Casette dell’acqua potabile”, un’idea che rientra nel progetto “Acqua in Comune” finanziato con risorse Pon della Città Metropolitana. Così facendo, infatti, tendiamo ad eliminare l’uso delle bottigliette di plastica fornite alle mense e parliamo di 298 mila pasti stimati».
Insieme all’istallazione delle Casette, saranno consegnate ad ogni bambino che parteciperà al servizio mensa delle borracce. L’idea dell’amministrazione è però raggiungere l’intera popolazione scolastica reggina, cosa impossibile oggi a causa dell’esaurimento del finanziamento dedicato.