Regionali 2025, Conte dall'ospedale di Locri: «I calabresi chiedono sanità, non di smantellarla»
«I cittadini chiedono sanità e servizi per tutti, non uno smantellamento». Dopo essere stato in mattinata ad Arghillà il tour elettorale di Giuseppe Conte a sostegno di Pasquale Tridico ha fatto tappa all’ospedale di Locri, dove diversi reparti sono in affanno a causa della carenza di personale.
Il leader del Movimento 5 Stelle, accompagnato dal direttore sanitario Giuseppe D’Ascoli e dal candidato a governatore del centrosinistra, dopo aver effettuato un breve giro nei reparti, si è intrattenuto qualche minuto per un briefing negli uffici della direzione sanitaria della struttura di contrada Verga. «I cittadini vogliono prestazioni di qualità – ha espresso l’ex premier – Non tutti hanno la carta di credito per andare dai privati. Stiamo raccogliendo questo grande grido di dolore dei calabresi e vogliamo dare risposte concrete. I soldi, ben 209 miliardi, li abbiamo portati ma li stanno sprecando e siamo alla scadenza del piano europeo».
Secondo Tridico «ancora oggi vediamo solo ritardi che si accumulano sia con gli investimenti ordinari che con quelli del Pnrr. Il reclutamento di personale non ha funzionato, nonostante il grande e apprezzato contributo dei medici cubani. C’è poi il problema della riduzione dei posti letto. Qui sono ricoverate persone anche provenienti dalle aree interne. Questo ospedale ha 50 anni ma necessita di un ammodernamento e di un grande piano di ristrutturazione. Noi siamo in tutti luoghi dove c’è sofferenza. I calabresi ci hanno chiesto di fare qualcosa sulla sanità. Noi vogliamo risolvere i problemi chiamando medici che stanno in tutta Italia a dare il loro contributo attraverso un reclutamento strutturale».

Sulla sfida elettorale Conte si è detto ottimista sulla “remuntada” contro Occhiuto. «Crediamo alla rimonta in Calabria, loro pensano di avere un grande vantaggio e questo è un gesto di arroganza da parte da chi è coinvolto in un’inchiesta giudiziaria e ha determinato una crisi della giunta uscente – ha rimarcato Conte – Occhiuto vorrebbe un plebiscito per poter dire ai magistrati che la loro azione non conta. È uno schema illiberale e antidemocratico. Lui ha sbagliato i calcoli pensando di trovarci impreparati, invece le forze della coalizione hanno trovato in Tridico una straordinaria risorsa per interpretare il nostro progetto. Pasquale può dare una svolta alla Calabria e interpretare il bisogno di cambiamento».
E ancora una dichiarazione sull’emergenza umanitaria a Gaza, commentando l’intervento di Mario Draghi.
«Su Gaza arrivano tardi. Vedremo che misure proporranno. Europa lenta? Più che altro l’Europa non è pervenuta. Continua a non dimostrarsi assolutamente protagonista nei conflitti in corso, nell’indirizzare e nel cercare di costruire un principio di confronto, di dialogo che possa orientare l’intera comunità
internazionale. Siamo in un momento di forte crisi perché si aggiungono anche i rapporti con gli Stati Uniti che vogliono riequilibrare il bilancio commerciale. L’Europa non perviene. Adesso hanno annunciato che vorranno proporre alla Commissione delle misure contro il governo di Israele per il genocidio in corso. Arrivano tardi. Vedremo che misure sono, se sarà un piccolo segnale o se sarà veramente una volontà determinata di contribuire a interrompere il genocidio in corso».
