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12/09/2025 ore 21.30
Politica

Regionali, Democratici progressisti vuole contare: «Abbiamo sostanza, autorevolezza e prestigio»

Presentata la seconda lista del Partito democratico: quattro donne e tre uomini. De Gaetano: «L’intenzione è vincere», e Versace chiede fiducia: «Votateci per quello che abbiamo già fatto»
di Claudio Labate

I “democratici progressisti” tornano in campo dopo l’assenza alle scorse regionali. Lo fanno «per vincere» e non solo per partecipare alle regionali al fianco di Pasquale Tridico. Il segretario provinciale del Pd, Giuseppe Panetta, che ha moderato la presentazione di quella che è a tutti gli effetti la seconda lista dem, ha parlato di «sostanza, autorevolezza e prestigio» nel momento in cui è stato chiamato a definire la lista, composta da quattro donne e tre uomini: l’assessore comunale Giuggi Palmenta, la dottoressa Marcella Borrello, la già sindaco di Caulonia Caterina Belcastro (assente oggi) che ha ricoperto anche la carica di segretaria del Pd cauloniese e Alessandra Papandrea che è impegnata nel sociale per aiutare i disabili e gli ultimi nella realtà della piana. Tra gli uomini, Carmelo Versace, vice sindaco della città metropolitana, Antonio Morabito, che fino a qualche mese fa ha ricoperto l’incarico di segretario provinciale metropolitano del Partito Democratico, e Nino De Gaetano, già assessore, e consigliere regionale, che si rilancia dopo essere stato assolto con la sentenza emessa dal Tribunale di Reggio Calabria a distanza di quasi dieci anni dall’inizio del processo “Rimborsopoli”. «Siamo l’unico partito che presenta i candidati – l’affondo di Panetta – che mostra il loro voto. Le nostre non sono liste misurate su un candidato, sono liste competitive. La destra ha fatto liste solo per i consiglieri uscenti, gli altri nessuno sa chi sono».

Dalle politiche giovanili alla disabilità

Palmenta, assessore alla Polizia locale e alla legalità del Comune di Reggio Calabria, che in passato si è occupata anche di politiche giovanili parte proprio da qui, «perché, per quanto mi riguarda, il mio programma è rivolto alle politiche giovanili, perché noi in città abbiamo realizzato il primo Centro giovanile in un bene confiscato, e la mia candidatura è arrivata soprattutto pensando a tutti quei giovani che non hanno potuto scegliere di restare ma sono stati costretti a partire». Per lei quando si parla di politiche giovanili non si deve pensare ad un campo a se stante, ma ad «un argomento trasversale che prende tutti i campi, dalle attività produttive alla formazione, alla cultura, al turismo, alla sanità».

Di sanità e dei suoi guasti ha parlato Marcella Borrello, medico sul campo da 43 anni. Le liste infinite, l’essere costretto a rivolgersi ai privati (per chi può) e l’annullamento da parte della regione della medicina del territorio sono i suoi obiettivi preferiti: «Chiudere le guardie mediche, sopprimere i servizi per poi promettere le Case della salute, dove non so chi ci lavorerà visto che non ci sono medici, non ci sono infermieri, non ci sono strutture, non c’è niente, i medici di famiglia già trasformati in burocrati che devono obbedire alle loro leggi, prescrivere quello che vogliono loro, fare quello che dicono loro, e poi la gente purtroppo è costretta, per curarsi decentemente, a portare i soldi al nord e farsi curare con dei medici che sono del sud».

Che «la disabilità è una questione di tutti» lo pensa Alessandra Papandrea che vive un’esperienza personale particolare: «cerco di impegnarmi in questo settore avendo comunque un ragazzo disabile perché i problemi nel territorio sono tantissimi e purtroppo si è troppo invisibile. Io mi candido per cercare di farmi ascoltare, e ovviamente dare una mano al partito e cercare di sostenere le famiglie come la mia».

Il tridente: De Gaetano, Versace e Morabito: «Tridico ce la può fare»

«L’intenzione nostra è vincere queste elezioni» dice convintamente Nino De Gaetano grazie a «liste competitive costruite come un gruppo di amici: la nostra è una competizione sana, bella, gentile vorrei dire, e ovviamente lavoriamo tutti nell’interesse di battere il centrodestra e battere Occhiuto, perché il problema vero di questi anni sono stati gli slogan vuoti». Passando in rassegna i problemi della sanità – «ci saremmo aspettati in 4 anni di governo regionale i concorsi per i primari, i concorsi per i medici – dice – per una sanità stabile che possa costruire anche esperienze, carriere che diano la possibilità ai giovani medici di poter crescere e poter stare qui e costruire ovviamente una sanità degna di questo nome» – De Gaetano promette impegno: «Noi ci batteremo per altre due cose in Consiglio regionale come lista dei Democratici progressisti che è una lista ovviamente d’ispirazione del PD, ma che è una lista aperta al civismo, aperta a forze esterne e aperta alla sinistra in generale: la lotta alla precarietà, e dare la possibilità ai precari storici che sono all’interno delle nostre amministrazioni regionali e comunali, sono circa 15.000 in Calabria, che hanno avuto un buco di 15 anni nei contributi pensionistici per colpa dello Stato, di recuperarli. Lo Stato si deve fare carico di questo problema e presenteremo insieme al PD a livello nazionale una proposta per dare i contributi in maniera retroattiva». Infine rispetto all’idea del reddito di dignità De Gaetano è certo: «Tridico ha le carte regola per poterlo fare, ce l’ha fatta a livello nazionale, è un professore universitario, è un esperto di questo campo».

Inizia con il ringraziamento al Partito Democratico, che gli ha dato la possibilità di poter far parte della lista, Carmelo Versace che rappresenta il Movimento Red in Consiglio Metropolitano e in Consiglio Comunale: «chiederemo di sostenere la lista Democratici e progressisti non per quello che faremo, ma per quello che già abbiamo fatto. L’attenzione sicuramente verso gli ultimi nel dopo di noi deve essere la priorità delle priorità. L’attenzione che deve essere rivolta a un territorio come la città metropolitana che è ancora svuotata dalle sue competenze e che ancora si fa difficoltà alle nostre latitudini nel chiamare con nome e cognome funzioni da delegare, questo deve essere uno dei primi punti all’ordine del giorno che speriamo che il gruppo di maggioranza del Partito Democratico insieme ai suoi alleati ne possa fare segretario o uno dei punti di eccellenza con una presenza incisiva all’interno del Consiglio regionale».

Per Versace non si può parlare sempre di sanità senza competenze: «La politica deve fare il suo, le istituzioni devono fare il loro, ma poi ci servono delle competenze e le competenze ce le possono dare quei medici, uomini e donne che stanno sul territorio». Versace è duro contro l’ultima cervellotica decisione di spostare i pazienti psichiatriche in strutture al nord e ribadisce l’impegno verso la materia lavoro: «Noi sul tema del precariato non facciamo sconti a nessuno, probabilmente a volte sembriamo anche di essere litigiosi ma questa litigiosità se poi porta a quei risultati che abbiamo raccontato nel tempo significa che questa è una classe dirigente che non ha sicuramente l’ambizione di occupare poltrone ma ha sicuramente l’ambizione di fare eventualmente massa critica in una realtà in cui purtroppo non c’è più la possibilità di discutere, non c’è un dibattito politico c’è un rifiuto da parte dei consiglieri regionali di scendere in campo e di confrontarsi su quelle che sono ovviamente le tematiche che stiamo provando a portare avanti».

Antonio Morabito, ha da poco lasciato la guida della Federazione metropolitana dopo quasi un decennio di commissariamento, e considera la candidatura una strada che bisognava percorrere per restituire al partito la fiducia accordatagli. Anche per lui la sanità è la madre di tutte la battaglie, ma l’ex segretario invita a riflettere su un dato che è passato quasi in silenzio e che è un dato del Ministero della Salute: «Le autombulanze a Bolzano ci impiegano 14 minuti per arrivare a destinazione, in Calabria ne impiegano almeno 30; questo nonostante Occhiuto ci dica che sia migliorata. Anche Morabito ha ricordato l’aumento della migrazione sanitaria, che «paghiamo le prestazioni per tre volte quando dobbiamo andare al nord in Lombardia, Emilia Romagna o in altre regioni quindi non si capisce perché non possiamo aumentare i budget piuttosto che finanziare le altre regioni», ma non solo. «La spesa sanitaria privata è aumentata ma non di tanto, si è proprio decuplicata, alcuni istituti privati e il loro budget in maniera esponenziale e poi ieri di questo ne abbiamo parlato anche a Camini con la segretaria Schlein che ha deciso fra l’altro, a differenza di quanto sostiene il governo di centrodestra, di valorizzare quelle che sono le aree interne perché le aree interne rappresentano anche un futuro per le nostre terre».