Regionali, il sindaco di Villa: «Serve un candidato instagrammabile. Il Ponte? Tema centrale, ma la gente non ci crede più»
«La campagna elettorale per le prossime regionali in Calabria sta per entrare nel vivo, ma le incognite restano molte, soprattutto nel fronte del centrosinistra». A parlare è il sindaco di Villa San Giovanni, Giusy Caminiti, ospite questa mattina di Buongiorno in Calabria, il format di informazione e di intrattenimento di LaC Tv in onda dalla suite aeroportuale LaC OnAirport allestita nello scalo aeroportuale di Lamezia Terme.
«Ci troviamo in un momento delicatissimo. Non si decide solo la candidatura alla presidenza della Regione, ma anche il modello di governo che vogliamo costruire per il futuro della Calabria.
Mentre il centrodestra, punterà ancora su Roberto Occhiuto, e si presenterà con una formula già collaudata, nel centrosinistra tutto è ancora in divenire. Quello che si tenta di costruire è un vero campo largo. Non è solo la somma dei partiti. È un progetto politico più ampio, che parte dai territori, dalle esperienze civiche. Noi per primi non siamo tesserati, ma ci riconosciamo in un’area di appartenenza.
Da domani saranno meno di 45 giorni al voto. Serve un candidato forte, riconoscibile, capace di entrare subito nelle case delle persone. Un candidato instagrammabile, perché non hai un anno per raccontarlo. Hai qualche settimana.
Nel frattempo, il centrodestra governa e comunica con forza, anche grazie alla familiarità con gli strumenti mediatici. Chi governa oggi ha potuto scegliere e ha scelto. Ora serve anche un programma chiaro, 4 o 5 punti chiave, raccontati bene.
Io sono una sostenitrice dell’inclusione politica, non necessariamente partitica. E sono convinta che il campo largo possa funzionare, se è credibile e se parte da una visione condivisa. Dobbiamo stabilire che Calabria vogliamo. E dobbiamo iniziare oggi, non il giorno dopo il voto. Non possiamo continuare con personalismi e logiche di bandiera. I calabresi devono tornare al centro, prima dei partiti e delle ambizioni individuali.
Il Ponte sullo Stretto sarà il tema centrale della campagna elettorale. Ma attenzione: quella che sembra una mancata reazione dei cittadini alla notizia del Cipess io non la leggo come rassegnazione. È disinteresse.
È la quarta volta che si parla del Ponte come imminente. E la gente pensa: ‘tanto non si farà mai’. Questa è la percezione reale. Mentre il centrodestra parla di 120 mila posti di lavoro e grandi infrastrutture, il campo largo può offrire un’alternativa: una Calabria che punta su turismo sostenibile, su un’identità forte e riconoscibile».