Regolamento o prassi, in Consiglio è ancora bagarre sulle Circoscrizioni
L’Opposizione litiga con la maggioranza e con il presidente del Consiglio comunale a causa di un ordine del giorno bollato come irricevibile per questioni procedurali. Decadenza più vicina per Falcomatà, assente. Prima in aula per Battaglia vicesindaco
È il tempo dell’intransigenza a Palazzo San Giorgio. Prima quella del Pd, ora quella del presidente del Consiglio comunale Enzo Marra, che ha respinto un ordine del giorno, considerato irricevibile, proveniente dai banchi dell’opposizione, dove il capogruppo azzurro Federico Milia è stato protagonista con il presidente di un battibecco a più riprese su questioni procedurali, che in genere sono superate con la prassi dell’aula. Non questo pomeriggio però. E così i preliminari diventano il terreno di scontro tra l’opposizione di centrodestra, ringalluzzita e pronta a sottolineare il momento difficile dell’amministrazione, e una maggioranza ormai barcollante che prova ad assorbire i colpi.
L’assemblea era stata convocata per la discussione degli adempimenti successivi alla delibera adottata dal Consiglio comunale lo scorso 17 novembre 2025, circa le cause di decadenza del sindaco Giuseppe Falcomatà, nel frattempo spostatosi a Palazzo Campanella. Era il secondo step e il sindaco, che ha appena nominato Mimmetto Battaglia quale suo vice e futuro facente funzioni, non si è presentato in aula, lasciando lo scranno più alto proprio al compagno di partito, al quale sono andati gli auguri di tutti i consiglieri.
Il punto, alla fine dei preliminari, viene approvato nel tempo dell’appello per la votazione, con 21 voti (l’unanimità dei presenti), mentre alcuni consiglieri di minoranza lasciavano l’aula.
La seduta è stata quindi interamente occupata dal dibattito sulla richiesta, da parte della minoranza, di inserire all’ordine del giorno l’approvazione della riforma relativa alle Circoscrizioni. Come detto, «in virtù del Regolamento», il Presidente del Consiglio comunale e la vice segretaria generale hanno ritenuto irricevibile la proposta a causa «dell’incompletezza dei necessari passaggi amministrativo-burocratici previsti». Tesi fortemente contestata dal centrodestra, con quasi tutti i presenti, compreso Saverio Pazzano, che ha chiesto alla maggioranza l’impegno di chiudere la questione entro quindici giorni.
Adesso si tornerà in aula per l’ultimo passaggio che decreterà la decadenza di Giuseppe Falcomatà da sindaco di Reggio Calabria. Da quel momento un Battaglia tornerà alla guida della città.