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26/08/2025 ore 20.00
Politica

Scopelliti, un ritorno silenzioso ma non troppo: «Non mi candido, ma vinco ogni giorno con l'affetto della gente» - VIDEO

A sostegno di Occhiuto per le regionali e con lo sguardo rivolto alle prossime comunali, l’ex presidente resta una figura centrale nel dibattito politico calabrese riproponendosi come catalizzatore per una nuova classe dirigente nel centrodestra
di Elisa Barresi

In Calabria, e più precisamente a Reggio, il nome di Giuseppe Scopelliti continua a far discutere, mobilitare, dividere. Nonostante non abbia alcuna intenzione – almeno per ora – di candidarsi, l’ex sindaco della città dello Stretto e già presidente della Regione Calabria è tornato a farsi sentire con forza, iniziando un nuovo tour di incontri, presentazioni e partecipazioni pubbliche.

Un ritorno, il suo, che sa di affetto mai interrotto con la sua gente e di volontà politica mai spenta: «Mantengo fede a un impegno assunto con la città», dichiara ricordando quel 21 ottobre 2023, in piazza Duomo, quando promise di non candidarsi ma di essere comunque presente, per aiutare Reggio a rinascere.
Scopelliti parla di degrado, di emergenze, di una città ferma, ma anche di speranza, di futuro e di una nuova classe dirigente capace di riscattare Reggio. Il suo sarà un impegno esterno ma concreto, fatto di sostegno a volti nuovi del centrodestra, in vista delle elezioni regionali e, più avanti, delle comunali.

L’impegno per Reggio e il sostegno a Occhiuto

L’ex governatore non ha dubbi: sarà parte attiva nella campagna elettorale per le regionali, sostenendo la ricandidatura di Roberto Occhiuto e altri candidati del centrodestra. Un sostegno convinto, ma senza pretese personali. Scopelliti rimane fuori dalle liste, fuori dai partiti, ma dentro il cuore politico della città.
«Non sono un uomo per tutte le stagioni. Ho vissuto momenti difficili, anche crudeli. Ma l’amore per Reggio resta e oggi posso contribuire da un’altra postazione».
Una posizione che, per quanto difesa con lucidità, continua a suscitare interrogativi: e se cambiasse idea? Se, sotto la spinta popolare, decidesse di tornare in campo direttamente, magari per le comunali?
«È una scelta di vita – ha ribadito – La gente deve capirlo. Io vinco ogni giorno quando cammino tra la gente che mi chiede di tornare. È questa la mia rivincita».

Il “modello Reggio” e la critica al centrosinistra

Senza affondi diretti, ma con una lucidità disarmante, Scopelliti commenta anche lo stato dell’attuale amministrazione comunale, guidata dal centrosinistra da oltre dieci anni. «Non seguo da vicino tutte le scelte, ma mi sembra si tenti di copiare quello che era il nostro modello. Purtroppo, non con gli stessi risultati. Ma più che criticare, serve costruire un’alternativa credibile».
Una riflessione che si allarga al senso più profondo della politica, che – a suo dire – oggi manca: «manca la classe dirigente, manca il confronto, mancano spazi di dialogo con cittadini e territorio».

Nessun nome, ma un’identità precisa

Pur senza indicare nomi o «cavalli su cui puntare», Scopelliti chiarisce il suo posizionamento ideologico: fuori dai partiti, ma «orgogliosamente di destra». Sarà al fianco del candidato che il centrodestra sceglierà, nella speranza che sia all’altezza delle aspettative.
E alla domanda sulla minoranza politica attuale, risponde con un’osservazione sistemica: «Non è una questione di singoli. È una carenza di politica, di strutture, di guida. Senza questo, anche l’opposizione non riesce a proporre, ma solo a reagire».

Un percorso di rinascita, anche senza candidatura

In definitiva, Giuseppe Scopelliti non torna per candidarsi ma per ricostruire. Per accompagnare. Per dare voce a una parte della città che ancora lo guarda come riferimento. Il suo è un ritorno politico sui generis: non nella forma, ma nella sostanza. In attesa che Reggio ritrovi, con lui o senza di lui, una nuova primavera.
«Magari quel cammino si potrà riprendere attraverso l’impegno di tanti attori nuovi. Il mio sogno per Reggio non è finito: oggi può vivere anche senza la mia candidatura».