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03/10/2025 ore 22.00
Politica

SPECIALE ELEZIONI | Sarica: «Sanità, infrastrutture e rapporti con Roma: così rilanciamo la Calabria»

Medico, già noto nel panorama politico calabrese, torna in campo con la Lega con idee chiare su priorità e obiettivi
di Elisa Barresi

La Calabria si prepara alle Regionali del 2025 tra ritorni eccellenti, sfide nuove e riconferme. Tra i protagonisti di questa tornata elettorale, il dottor Francesco Sarica, candidato con la Lega nella coalizione di centrodestra a sostegno del presidente uscente Roberto Occhiuto. Medico, già noto nel panorama politico calabrese, Sarica torna in campo con idee chiare su priorità e obiettivi.


Dottor Sarica, come arriva la Calabria a queste elezioni regionali?
«Ci arriva più consapevole e, in parte, migliorata. Il presidente Occhiuto ha scelto di anticipare i tempi perché percepisce la fiducia dell’elettorato. La Calabria, grazie a questi ultimi anni di governo di centrodestra, ha iniziato a farsi conoscere e apprezzare: basti pensare al Capodanno Rai o ai voli Ryanair che hanno aiutato in particolare la Città Metropolitana di Reggio Calabria ad uscire dall’isolamento. Certo, c’è ancora tanto da fare».

La sfida è ancora aperta: da ieri a domani, cosa serve davvero alla città metropolitana di Reggio Calabria?
«Narrazione positiva, riforme, investimenti. E soprattutto buoni rapporti con Roma. Solo figure radicate nel territorio e in grado di interfacciarsi efficacemente con i ministeri strategici possono portare risultati concreti. Serve visione, non propaganda».

Sanità, infrastrutture, occupazione: da dove si parte?
«Da medico non posso che mettere la sanità al primo posto. Non è accettabile che il 43% dei calabresi debba spostarsi fuori regione per curarsi. Servono nuove strutture, ma soprattutto bisogna potenziare quelle esistenti, creando una rete sanitaria ambulatoriale e territoriale adeguata ai bisogni attuali. L’integrazione socio-sanitaria è una sfida cruciale: vanno messi in sinergia Comuni, ASP ed enti per rispondere a cronicità e marginalità».

C’è qualcosa che salverebbe dei programmi dei suoi avversari? E qualcosa che invece cestinerebbe subito?
«Fatico a comprendere come si possa criticare la disoccupazione e, nello stesso tempo, osteggiare il Ponte sullo Stretto. È un’opera che porterebbe fino a 120.000 posti di lavoro, oltre a sbloccare investimenti su strade, autostrade e indotto. I sindaci calabresi non hanno nemmeno chiesto opere di compensazione, al contrario dei siciliani. Anche la Reggina, come già accade a Messina, potrebbe beneficiare di sponsorizzazioni legate al progetto. L’alternativa non può essere un ritorno all’assistenzialismo».


Perché ha deciso di candidarsi?
«La spinta è arrivata da un gruppo di amici e, in particolare, da Peppe Scopelliti, la figura politica più rilevante che la Calabria abbia espresso negli ultimi trent’anni. Non potevo dire di no, specie di fronte alla possibilità di portare avanti un programma in sinergia con la Lega. Reggio deve tanto a ministri leghisti come Calderoli, Castelli e Maroni: dalla Città Metropolitana al nuovo Palazzo di Giustizia, fino all’Agenzia dei Beni Confiscati. Oggi mi candido per dare voce alla Calabria e a Reggio in particolare, anche oltre i confini regionali».


Francesco Sarica rilancia con determinazione la sfida per una Calabria più forte, più sana e meglio connessa con il resto del Paese. Con la sanità al centro e il dialogo con il governo nazionale come leva strategica, il suo ritorno in politica si inserisce in un momento decisivo per il futuro della regione.