Tajani: «Occhiuto ha fatto una scelta di responsabilità. Il Sud è il motore strategico dell’Italia»
«Roberto Occhiuto ha fatto una scelta giusta, necessaria per rilanciare la Calabria». Con queste parole il vicepresidente del Consiglio e leader di Forza Italia Antonio Tajani ha aperto il suo intervento agli Stati generali del Sud, inaugurati oggi a Villa San Giovanni. Tajani ha espresso pieno sostegno al governatore dimissionario: «Occhiuto ha scelto di rimettere nelle mani dei calabresi il giudizio sul lavoro della sua giunta. Le inchieste giudiziarie hanno generato una paralisi amministrativa: molti dirigenti hanno smesso di firmare. Per rimettere in moto la macchina regionale serve un governo che abbia piena legittimazione. E solo il voto può garantirla».
Tajani ha ribadito che le dimissioni non sono legate all’inchiesta in sé, ma alle sue conseguenze operative: «Noi crediamo nella magistratura, in Calabria come a Milano. Ma i tempi della giustizia non coincidono con quelli della politica. E i cittadini non possono aspettare anni per vedere una Regione ferma. La presunzione d’innocenza vale sempre. E questo vale anche per chi guida le istituzioni».
Una Calabria che deve poter correre, ha insistito il ministro, sottolineando il valore strategico della regione anche in ottica geopolitica e infrastrutturale: «Il Sud è il Sud dell’Europa, il nostro ponte verso l’Africa. Le esportazioni dal Mezzogiorno crescono più rapidamente che al Nord, e i porti del Sud, a partire da Gioia Tauro, sono centrali per la sicurezza energetica europea. Il Piano Mattei può rappresentare una grande occasione per le imprese meridionali. Vogliamo che il Sud diventi una piattaforma di sviluppo e investimenti verso il continente africano».
Sui dazi tra UE e Stati Uniti, Tajani ha spiegato che «l’accordo quadro in vigore dal 7 agosto non è perfetto, ma è il miglior compromesso possibile. I dazi sono sempre uno strumento negativo, ma con questa intesa, le imprese italiane potranno competere in mercati dove altri pagano il 25 o il 30% in più. I nostri prodotti sono di qualità altissima: questo può aprire nuovi spazi. Tuttavia, serve anche un’azione forte sulla moneta: il rapporto euro-dollaro penalizza le esportazioni. La Banca Centrale dovrebbe intervenire, anche con misure come il quantitative easing».
Sul fronte interno, Tajani ha confermato che Forza Italia punta a un rinnovamento reale, attraverso congressi regionali, apertura ai sindaci e rilancio dei valori fondativi: «Stiamo tornando a parlare con il ceto medio, con i produttori, con la società civile. Solo nelle ultime settimane sono entrati decine di amministratori, anche in Calabria. Non siamo una forza nostalgica: siamo un partito moderno che guarda avanti».
Non è mancato un riferimento al Ponte sullo Stretto, simbolo scelto anche nell’immagine ufficiale degli Stati generali del Sud: «È un’opera strategica, voluta da Berlusconi e oggi rilanciata con convinzione dal governo. I cantieri si apriranno a breve, tra Messina e Villa San Giovanni. Non è solo un’infrastruttura: è un segnale che il Sud è connesso, centrale, decisivo».
Sulle migrazioni, Tajani ha risposto alle domande dei giornalisti dopo la sentenza della Corte di Giustizia europea: «È una sentenza, ma è destinata a perdere efficacia con l’entrata in vigore del nuovo Patto europeo. Noi vogliamo regole certe, protezione delle frontiere, accoglienza ordinata e gestione multilaterale dei flussi. L’Italia ha bisogno di sicurezza e stabilità, anche su questo fronte».
Gli Stati generali del Sud proseguiranno nei prossimi giorni con panel tematici e confronto aperto con la base amministrativa e produttiva. Obiettivo: consegnare al governo Meloni un dossier unitario, frutto del lavoro sul campo. Tajani ha chiuso l’intervento ribadendo la linea: «Il nostro partito è nato per dare voce a chi lavora, produce, costruisce. E oggi più che mai deve farlo partendo dal Sud».