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03/10/2025 ore 17.20
Politica

Villa San Giovanni, Conte boccia Salvini e il Ponte: «Finora unica misura sono i 300 milioni sottratti ai fondi di coesione»

Il leader dei 5 stelle conclude il tour reggino a sostegno di Tridico appoggiando l’idea di ridurre il bollo auto
di Redazione

«Del ponte sullo Stretto, per adesso, c’è la ferita di cemento che è l’ecomostro della variante ferroviaria di Cannitello a Villa San Giovanni. Cosa c’è stato per la popolazione? Nulla. Adesso c’è il rilancio, da parte un ministro che non riesce ad assicurare un treno in orario con disservizi in tutta Italia da quando è andato alle infrastrutture, che si è messo in testa la megalomania di realizzare questo ponte. Per cui che cosa ha fatto ai calabresi? Ha tolto 300 milioni destinati ai fondi di coesione che servono come il pane in questo territorio che è l’ultima landa del dell’Europa, con tante disuguaglianze economiche e sociali». Lo ha detto Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, stamani proprio a Villa San Giovanni per una iniziativa elettorale a sostegno del candidato progressista alla presidenza della Regione Calabria Pasquale Tridico.


«Ha preso questi 300 milioni – ha aggiunto – per buttarli lì. Sta lanciando questa idea del ponte e la Corte dei conti glielo sta bocciando in tutti i modi per carenze finanziarie, carenze ambientali e carenze progettuali. Quindi rinvia l’inizio dei lavori di mese in mese, e non si sa quando inizieranno davvero, ma nello stesso tempo hanno tolto a questo territorio quello che è lo strumento per arrivarci, l’Alta velocità. Nove miliardi e 400 milioni sono spariti dal fondo complementare Pnrr che avevamo portato noi. Gli abbiamo dato i soldi e hanno dovuto rinunciare perché non hanno capacità progettuale di realizzare lo strumento necessario per arrivare al Ponte».


Ma il confronto a distanza con Salvini, atteso nel pomeriggio a Reggio, è proseguito commentando l’ultima uscita di Tridico rispetto al bollo auto. «È chiaro che è necessaria una politica sana e quindi dire a tutti i calabresi, quelli almeno con una soglia Isee bassa, che non devono pagare il bollo perché non hanno strade, infrastrutture dignitose degne di un Paese civile. Come può lo Stato, una Regione responsabile, con il nostro candidato, chiedere il pagamento del bollo».


«Salvini – ha aggiunto Conte – lo ha ridotto per le macchine con cavalli superiori ai 180. Ma è il mondo capovolto. Tutto si tiene. Salvini favorisce quelli con le macchie con il super bollo e di fronte a un genocidio non si dice nulla. C’è tutta una logica. Quando ci sono i potenti, i poteri forti, che siano banche, imprese assicurative, che sia lo Stato di Israele che loro considerano alleato, ci si inchina e gli italiani, la povera gente, vengono mazzolati».

«In Calabria – dichiara Davide Tavernise – l’auto non è un lusso, ma un bene di prima necessità. Con strade dissestate, collegamenti inesistenti e ambulanze che arrivano dopo ore, chiedere ai cittadini di pagare il bollo auto è immorale. Ha ragione Pasquale Tridico quando propone di sospenderlo fino a 250 euro per chi ha un Isee inferiore a 25mila euro, e bene ha fatto Giuseppe Conte a rilanciare il tema: finché non ci saranno strade sicure, trasporti efficienti e una sanità in grado di rispondere subito ai bisogni, la Regione non può pretendere tasse, ma solo assumersi le proprie responsabilità».

Così Davide Tavernise, capogruppo M5S in Consiglio regionale, candidato con il Movimento 5 Stelle alle elezioni regionali a sostegno di Pasquale Tridico, che aggiunge: «Occhiuto, invece di affrontare il dramma quotidiano della viabilità in Calabria, intende destinare persino 300 milioni di euro di fondi regionali al Ponte sullo Stretto, abbandonando i cittadini a buche, strade pericolose e collegamenti impossibili. Un’opera faraonica che non toglierà neanche una buca dalle nostre strade e non ridurrà di un minuto i tempi di arrivo delle ambulanze. La verità è che la Calabria ha bisogno di investimenti immediati in viabilità, sanità e trasporti locali, non di un cantiere infinito che servirà solo alla propaganda di partito».