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09/10/2025 ore 08.30
Politica

Villa San Giovanni, il voto regionale accende il futuro: Caterina Trecroci prima nella lista Tridico ma resta fuori dal consiglio

Le elezioni in Calabria si chiudono con una lettura che accende i toni in riva allo Stretto, dove il risultato della candidata, presidente del Consiglio comunale e unica villese in corsa, scuote il dibattito politico. Intanto si infiamma il dibattito in vista delle prossime elezioni comunali, tra accuse, rivendicazioni e nuove strategie già in campo
di Elisa Barresi

Il risultato delle elezioni regionali in Calabria ha innescato un vivace dibattito politico a Villa San Giovanni, dove l’appuntamento elettorale ha assunto un significato ben più profondo del semplice rinnovo del Consiglio Regionale. Al centro dell’attenzione c’è Caterina Trecroci, presidente del Consiglio comunale e unica candidata villese in corsa, che ha ottenuto 981 voti nel suo comune, posizionandosi prima nella lista «Tridico Presidente» ma rimanendo fuori dall’assemblea calabrese.

Un risultato che, seppur non sufficiente per l’elezione, rappresenta un dato politico rilevante: senza il sostegno diretto di partiti strutturati, ma con una squadra compatta e il supporto del gruppo consiliare «Città in Movimento», la Trecroci ha sfiorato un obiettivo che sembrava proibitivo. La lista Tridico ha raggiunto a Villa San Giovanni un lusinghiero 22,47%, segnale di un civismo attivo e radicato.

Villa San Giovanni: l’analisi del voto regionale tra polemiche, ambizioni e futuri scenari.

Ma al di là dei numeri, il voto ha avuto il sapore di una prova generale per le prossime elezioni comunali. E le prime avvisaglie del clima che si respirerà nei prossimi mesi si sono già viste. Il centrodestra, e in particolare Forza Italia, ha mostrato i muscoli: pur senza candidati locali, ha incassato il 23,92% a Villa, segnando un risultato superiore a quello della lista della Trecroci.

A scaldare ulteriormente gli animi è stato l’ex sindaco Antonio Messina, oggi alla guida del Circolo cittadino di Fratelli d’Italia, che ha letto il voto come una chiara bocciatura dell’amministrazione Caminiti: «Solo un villese su cinque ha votato la candidata sostenuta dal governo cittadino. Il centrodestra ha vinto anche a Villa San Giovanni, nonostante la presenza di due candidate locali nel campo opposto».

Messina rivendica anche la crescita di Fratelli d’Italia in città – passata dal 9% al 13% – e sottolinea il peso di un’azione politica che va oltre la semplice opposizione: «La nostra è una proposta politica coerente, capace di parlare alla gente e costruita con il confronto costante con i vertici regionali e nazionali».

Diversa la lettura offerta dal sindaco Caminiti, che rivendica il risultato della sua presidente del Consiglio come un successo personale e politico: «Caterina Trecroci ha ottenuto il maggior numero di preferenze mai registrate da un candidato villese in una competizione regionale. Il suo impegno e quello del nostro gruppo sono stati premiati da un elettorato che ha riconosciuto la serietà e la vicinanza della nostra proposta politica ai reali bisogni del territorio».

Caminiti rimarca anche come la campagna elettorale non fosse un test sull’amministrazione comunale, ma un’occasione per parlare di valori, diritti e visione del territorio: «Non era un voto su di noi, ma su un’idea di Calabria e di Villa San Giovanni diversa. E da questo risultato usciamo rafforzati e ancora più motivati».

In mezzo a queste visioni contrapposte si delinea con chiarezza il vero terreno di scontro: le prossime elezioni comunali. Il voto regionale è stato solo un antipasto. I social, mai silenti a Villa, già pullulano di commenti, analisi, accuse incrociate e autocandidature velate.

Lo scenario che si apre è complesso: da un lato un’amministrazione che cerca legittimazione attraverso i risultati ottenuti sul campo e un civismo che tenta di affermarsi come forza autonoma e inclusiva; dall’altro un centrodestra che si riorganizza, galvanizzato da percentuali eclatanti, e pronto a riconquistare la guida della città con una nuova proposta.

Visioni a confronto che accendono con largo anticipo quella che sarà la vera battaglia per la città, che si prepara a un cambiamento epocale: quello legato alla realizzazione del Ponte sullo Stretto. Un’opera destinata a trasformare radicalmente il territorio e che renderà centrale Villa San Giovanni nel panorama politico, economico e infrastrutturale nazionale. Chi si troverà a governarla avrà una responsabilità enorme, non solo in termini morali, ma soprattutto amministrativi.