Barillà e Ragusa testimonial dell’identità amaranto: i senatori sono il simbolo di una squadra che si stringe nei momenti difficili
La sconfitta e l’illusione svanita hanno lasciato il segno, ma da quel silenzio amaro è emersa una Reggina più unita che mai. Nel post di Sancataldese Reggina, le parole della società, del mister e soprattutto di uomini come Nino Barillà e Antonino Ragusa hanno ricompattato l’ambiente. Due leader silenziosi, che hanno rappresentato con orgoglio e dignità l’anima amaranto in ogni momento della stagione.
C’è una Reggina che ha saputo rialzare la testa nel momento più difficile, quando la speranza della Serie C sembrava svanita nel gelo di un post-partita traumatico. Dopo la vittoria contro la Sancataldese e il successo del Siracusa, lo stadio si è zittito, la curva si è stretta nel dolore e per qualche istante anche l’entusiasmo sembrava smarrito.
Ma proprio da quel silenzio è nato qualcosa di profondo. Non un senso di resa, ma un bisogno di appartenenza. E la risposta più forte non è arrivata solo dal campo, ma dai volti, dalle parole e dagli atteggiamenti di uomini veri. La società ha fatto la sua parte, ma sono stati soprattutto Nino Barillà e Antonino Ragusa a dare un segnale chiaro: la Reggina è viva, e lotterà fino alla fine.
Barillà e Ragusa, due uomini simbolo. Due reggini dentro, non solo per nascita o carriera, ma per attaccamento, responsabilità e amore per la maglia. Hanno messo la faccia nei momenti duri, hanno guidato i compagni con l’esempio e hanno parlato a cuore aperto a una tifoseria ferita ma ancora innamorata. Non sono stati semplici giocatori, ma ponti vivi tra la squadra e la città.
Loro incarnano la Reggina che ha lottato, la Reggina che ha creduto, quella che non ha mai smesso di rappresentare un popolo intero. In questo finale di stagione, dove l’obiettivo playoff è l’ultima ancora a cui aggrapparsi, il senso d’identità ritrovato è forse il risultato più prezioso.
La Reggina ha ancora una sfida da giocarsi, ma lo farà con una consapevolezza diversa. Perché in un momento storico complesso, ha ritrovato l’essenza di sé stessa. Il merito è anche e soprattutto di uomini come Barillà e Ragusa. Leader silenziosi, esempi concreti. Testimoni viventi di cosa significhi davvero appartenere ai colori amaranto.