CA…LCI NOSTRI | Il Granillo non basta, sei punti da suturare per una Reggina bella a metà
È andata così, poco da dire. Belli per un tempo, ci siamo sciolti sotto i colpi di una squadra quadrata che a pallone ci sa giocare e che si porta a casa la quinta vittoria consecutiva contro di noi negli ultimi due anni: per me il Siracusa ha ormai ufficialmente sostituito il Chievo, che per anni ci ha presi a pedate su altri palcoscenici, come bestia nera. Loro non hanno rubato niente, però a riguardare le occasioni che non abbiamo concretizzato la mia gastrite tira calci dolorosi. Anche perché sei punti a questo punto del campionato cominciano ad essere tanti e sentire gli ospiti che cantano “la capolista se ne va” mi fa uscire fuori di testa.
Aspettavamo questa partita come panacea di due anni terrificanti e le condizioni per fare bene sembravano esserci tutte. Peccato, peccato due volte visto che intendono imbottire la serie c di millemila squadre “young” e “next generation” (che se le chiamano giovanili non è trendy e poi farebbe un po’ ridere visto l’età dei calciatori) che ridurranno gli spazi per eventuali ripescaggi. Peccato per come è finita ma non buttiamoci a mare che il campionato è ancora lungo e sperare che loro inciampino un paio di volte non è peccato.
Peccato. Peccato, però non è tutto da buttare. In questa settimana tragica nei risultati a me è sembrato di respirare di nuovo un’atmosfera piacevole attorno alla Reggina. E non mi riferisco solo allo spettacolo del Granillo, monco per metà ma bellissimo per intensità e calore. Quello non mi stupisce. Quello che mi fa ben sperare è il diverso atteggiamento verso la Reggina da parte dei suoi tifosi in questi ultimi giorni. Finalmente siamo tornati a parlare di calcio, di tattiche, di infortuni, di calendario e di tutto il corollario di manie e fissazioni che ogni tifoso si porta dietro. Non mi sembra poco. Chi ha provato – e ancora prova – a darsi un tono sulle spalle della Reggina provi a farsene una ragione.
(Barney p)