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21/01/2024 ore 22.30
Reggina

CA…LCI NOSTRI | Improbabili maglie amaranto e menti annebbiate: ma di chi è la Gallico-Gambarie?

La strada (non consegnata) ha avuto lo stesso risalto dell’arrivo di Bandecchi in città, e dell’assenza di Nino Barillà. La curva omaggia le vittime della 106
di Redazione

Alla fine, anche se a denti stretti, ce lo possiamo dire: è andata anche bene, che una partita così in genere si perde. Ci ha pensato ancora una volta uno dei ragazzini e, anche se aiutato da un tocco in barriera, il colpo morbido allo scadere con la squadra sotto di un gol in casa è un bel segnale di maturità. Continuiamo a mangiarci gol su gol e a buttare alle ortiche le occasioni che riusciamo a creare e troppo spesso siamo stucchevolmente innamorati del pallone, diamoci una scossa che di punti per strada ne abbiamo persi anche troppi.

Siamo Barillà dipendenti, quando il capitano manca si sente eccome. Sui social sono tutti impegnati a gridarlo al vento. Come se fosse una colpa. Personalmente non mi sembra una grande notizia: un altro come Barillà in queste categorie, semplicemente non esiste, pensare di sostituirlo con facilità con un giocatore qualsiasi va bene giusto per una discussione tra amici al bar, ma solo dopo la quarta birra. Nino ce lo abbiamo noi. E meno male.

Nei giorni scorsi maggioranza e opposizione, in Comune e in Regione, hanno inondato le redazioni dei giornali cittadini con note, precisazioni, appunti, appelli e commenti. Tutti, ma proprio tutti, compatti nel paradossale intento di intestarsi i meriti per la costruzione di una strada, la Gallico-Gambarie, che ancora, di fatto, non c’è. Ce ne fosse stato uno, ce ne saremmo fatti bastare anche uno solo, ad avere scritto una nota (anche due righe striminzite) per chiedere scusa per le condizioni attuali delle nostre strade che ogni giorno, per dirla con le parole del sindaco di San Luca, si riempiono di nuove croci. Ci hanno pensato gli ultras della Sud. Lo striscione in memoria dei 4 ragazzi morti sulla 106 è la cosa più bella di questa domenica.

Alla fine Bandecchi è arrivato in città. Scortato dal suo alfiere Ripepi ha fatto il suo ingresso trionfale in teatro (peccato avere virato su “pirati dei caraibi” come colonna sonora, io ci avrei visto meglio “Eye of the tiger” di Rocky) annunciando rivoluzioni e promettendo regali alla Reggina. A ricompensarlo c’erano anche un paio di imprenditori reggini che «a differenza di altri, rappresentiamo l’identità e la tradizione» che gli ha portato in regalo una maglia della Reggina che proprio quella identità e tradizione dovrebbe rappresentare. Una maglia nera. Con risvolti rossi. Sono un po’ confuso. (Barney p)