La Reggina al giro di boa: tra sogni infranti e speranza di riscatto
di Francesco Trimboli – Francesco Guccini, in una delle sue canzoni più celebri, racconta di un vecchio e un bambino che, mano nella mano, guardano un paesaggio arido e desolato. Il vecchio invita il bambino a sognare un mondo migliore, dove i frutti crescono abbondanti e il futuro si tinge di speranza. Proprio quella speranza, nonostante le difficoltà iniziali, è stata la forza che ha alimentato il sogno della Reggina, una squadra che, tra alti e bassi, non ha mai smesso di guardare avanti, anche quando tutto sembrava perduto.
Siamo ora al giro di boa di una stagione che ha visto sogni infranti, delusioni cocenti e difficoltà accumulate, ma che al tempo stesso offre ancora la possibilità di riscatto. L’inizio del campionato è stato ben lontano dalle aspettative, eppure la tifoseria non ha mai smesso di credere nella squadra. Dopo l’esonero di mister Pergolizzi, la speranza si è rinnovata con l’arrivo di Bruno Trocini, un allenatore che conosce bene la realtà della Reggina e che ha preso le redini del team con la determinazione di trasformare questa annata altalenante in una storia di successo.
Nel settembre 2023, l’arrivo della nuova proprietà aveva acceso grandi speranze di una trasformazione radicale. Il presidente Nino Ballarino aveva promesso una grandezza nuova per il club, con l’ambizione di riportarlo tra i professionisti e farne la «seconda città calcistica del Sud dopo Napoli». Tuttavia, le difficoltà sono emerse già dai primi mesi: una squadra costruita frettolosamente, senza il tempo necessario per amalgamarsi, ha faticato a trovare il proprio gioco. Il primo anno, però, non è stato del tutto negativo: la Reggina ha raggiunto la finale playoff, anche se con il rimpianto di un’occasione persa.
La stagione 2024/2025 doveva essere l’anno del riscatto, grazie all’arrivo di nuovi rinforzi e al tanto atteso bomber. Ma ancora una volta, la realtà ha smorzato le aspettative. Nonostante alcuni buoni spunti individuali, la squadra ha continuato a lottare con una mancanza di identità e di continuità. Le vittorie all’ultimo respiro contro l’Igea Virtus, insieme a pareggi deludenti contro Akragas, Pompei e Acireale, hanno evidenziato le lacune di un progetto che stentava a decollare. Le sconfitte contro Scafatese e Siracusa hanno acuito i dubbi, portando infine all’esonero di Pergolizzi.
Con il ritorno di Trocini, la Reggina spera di trovare la scossa decisiva. L’ex allenatore, che conosce bene le difficoltà che la squadra ha già affrontato, ha dimostrato in passato di saper risollevare un gruppo in difficoltà. La vittoria contro la Vibonese è stata una boccata d’aria fresca, e le ultime prestazioni hanno riacceso la speranza. Tuttavia, la strada verso il riscatto è ancora lunga e tortuosa.
Nonostante tutte le difficoltà, una cosa è certa: la Reggina ha tutte le potenzialità per puntare al campionato. Vincere non è più un sogno irraggiungibile, ma un obiettivo concreto, che potrebbe diventare realtà se la squadra riuscirà finalmente a trovare quella continuità di gioco che le è finora mancata. La tifoseria, appassionata e calorosa, è pronta a sostenere ogni passo, ma ora tocca alla squadra e alla società dimostrare che le parole non sono solo promesse vuote.
Per la Reggina, è il momento di ritrovare il proprio gioco, rispondere con determinazione nelle sfide decisive e, soprattutto, rimanere unita. Il sogno di vincere il campionato non è più solo un miraggio, ma un obiettivo realizzabile se il gruppo saprà compattarsi e rispondere con grinta. La strada è impegnativa, ma non impossibile. La forza di Reggio Calabria sta nella capacità di risollevarsi anche nei momenti più difficili, e la Reggina ne è il simbolo vivente.
Ora, più che mai, è il momento di far vedere cosa significa essere la Reggina. Il campionato è ancora alla portata, e il futuro può essere scritto in grande. Non è più solo un sogno, ma una sfida che può davvero unire tutta la città e riportare la squadra dove merita: al vertice.