La Reggina passa a Paternò. Dagli spogliatoi il commento di Torrisi: «Contava portare i tre punti a casa»
Gli amaranto chiudono la trasferta del “Falcone-Borsellino” con la terza vittoria consecutiva e la porta ancora inviolata. Dagli spogliatoi le parole di Torrisi, che elogia maturità e spirito del gruppo, e il commento di Mascara sul peso degli episodi.
La Reggina torna da Paternò con un 0-2 che pesa per classifica, morale e continuità. Una gara che, fin dalle prime battute, ha mostrato un divario tecnico evidente ma che, come spesso capita in questi campi, poteva complicarsi in ogni momento.
Gli amaranto l’hanno indirizzata nella prima mezz’ora, trovando due gol e gestendo poi una partita mai realmente sfuggita di mano, pur con qualche sofferenza nel finale giocato in inferiorità numerica. Terza vittoria consecutiva, terza gara senza subire reti, e un’identità che comincia a prendere forma.
Dagli spogliatoi arrivano voci, analisi, sfumature: quelle del Paternò che prova a rialzarsi da un periodo negativo e quelle della Reggina che, pur senza esaltarsi, guarda con consapevolezza ai progressi delle ultime settimane.
Mascara: «Due episodi cambiano i 90 minuti. Abbiamo provato a rimanere in partita»
Peppe Mascara entra nella sala stampa con lucidità e senza accenno di polemica. La partita, per lui, è stata segnata subito: «Non voglio parlare degli episodi perché ero lontano e non ho visto bene se c’era rigore o meno. Ma è chiaro che quando prendi due gol nella prima mezz’ora, su episodi, cambia tutto il resto dei novanta minuti. Avevamo di fronte una signora squadra, costruita per vincere il campionato. Detto questo, ci abbiamo provato: abbiamo cercato di metterli sotto, di giocare, di creare. Ma se subisci due gol in quel modo, poi la partita prende un'altra direzione».
Il momento del Paternò non è semplice: «Veniamo da un periodo negativo, sono sei sconfitte consecutive. Non tutte sono maturate così, in alcune meritavamo di più. Purtroppo oggi la realtà è questa. L’unico metodo per uscirne è lavorare, stare vicino ai ragazzi, rincuorarli giorno dopo giorno».
Mascara guarda anche al contesto: «L’anno scorso qui c’era entusiasmo, una situazione completamente diversa. Quest’anno siamo in rincorsa e diventa tutto più complicato. Ma le annate non sono mai uguali».
Torrisi: «Sapevamo tutto di questa partita. Concretezza, attenzione e mentalità: era l’unica strada»
Il volto di Alfio Torrisi racconta una soddisfazione controllata, la sensazione di chi ha visto la squadra eseguire esattamente quanto preparato. La sua analisi parte dalla lettura complessiva del match: «Buonasera. Non è una novità quello che dicevo in settimana: predicavo attenzione perché immaginavo la partita. L’abbiamo studiata e sapevamo che avremmo affrontato una squadra garibaldina, che corre, lotta e crea confusione. Non una squadra che ti mette in difficoltà sul piano delle trame, ma proprio sulla confusione generale. Noi abbiamo fatto una partita da grande squadra, soprattutto sotto l’aspetto mentale».
Torrisi insiste sul concetto chiave della serata: «Sapevamo che l’unica cosa che contava oggi era portare i tre punti a casa. Abbiamo avuto concretezza, siamo arrivati al sodo. Abbiamo fatto quello che dovevamo fare senza creare troppi problemi d’animo. Siamo stati bravi nelle varie fasi: partire bene, gestire, non perdere mai ordine. C’è stata una parata di Lagonigro su una deviazione, ma non abbiamo mai subito un tiro in porta. Questo significa che la squadra è stata dentro il piano partita».
Sull’atteggiamento richiesto: «Questa è una squadra che deve pareggiare ogni settimana la fame dell’avversario. Se non facciamo questo, la qualità non basta. Se lo facciamo, i risultati arrivano».
Laribi–Mungo convincono. Ragusa è l’immagine del gruppo: «Correva ancora al 98’»
Il tecnico spiega anche le sue scelte: «Laribi e Mungo hanno fatto una buona partita. Erano gli interpreti giusti per quello che richiedeva la gara: fase di non possesso, intensità, aggressività. Non era una partita per essere belli nello sviluppo, ma per essere efficaci. E loro lo sono stati».
Poi un passaggio speciale per Ragusa, uno dei migliori in campo: «Ragusa ha fatto una partita straordinaria sotto il profilo della generosità. Al 90’, al 95’, al 98’ correva ancora come un dannato per rincorrere gli avversari. È l’immagine perfetta dello spirito che voglio. Quella corsa, in quel minuto, dice tutto su quanto ci tengano. È il DNA che cerco: sacrificio, disponibilità, appartenenza».
Di Grazia ko, Sartore espulso: «Non possiamo permetterci leggerezze»
Non mancano le notizie negative: «Di Grazia si è fatto male al ginocchio, una distorsione. Vediamo quanto è grave. Negli ultimi sei minuti eravamo praticamente in nove. Lì la squadra ha stretto i denti».
E poi l’espulsione di Sartore: «Mi dispiace, è una sciocchezza al novantesimo. Non possiamo permetterci di aumentare gli indisponibili in questo momento. È un’assenza pesante perché Sartore è un giocatore di qualità che ci dà alternative importanti».
L’assenza della tifoseria amaranto: «Si è sentita tanto»
La trasferta a Paternò era vietata per la tifoseria amaranto. Il silenzio dello stadio ha colpito Torrisi: «Si è sentita tanto l’assenza della nostra gente. La curva ci ha fatto arrivare un messaggio di vicinanza e i ragazzi l’hanno avvertita. Spero che da casa siano stati orgogliosi della squadra, non solo per la vittoria – perché venire qui e vincere era un dovere – ma per l’atteggiamento. Senza quello, prendi schiaffi. Con quello, porti via le partite».
Il mercato: «Obiettivi individuati, servono 3-4 operazioni»
Torrisi parla anche di ciò che servirà per completare la squadra: «Stiamo lavorando con serenità. Gli obiettivi li abbiamo individuati da tempo. Spero si possano chiudere presto quelle tre o quattro operazioni che abbiamo già improntato con la direzione sportiva. Ci servono alternative numeriche e giocatori che possano aumentare la qualità complessiva».
Dal campo alla classifica: «Non mi interessa ora. Pensiamo al percorso»
La classifica si muove a ogni giornata, e la vetta si accorcia o si allontana di settimana in settimana. Torrisi mantiene la linea:
«Non guardo la classifica, non adesso. L’obiettivo finale passa da quello settimanale. Dobbiamo continuare il filotto. Serve un percorso lungo per cambiare davvero marcia».
Da martedì si pensa al prossimo avversario: «Il Milazzo è una delle sorprese del campionato. Sarà una partita con un coefficiente di difficoltà più alto. Dovremo farci trovare pronti».