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08/12/2025 ore 18.00
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La speranza oltre il dolore, Carmela Cimino: «Nostra figlia Benedetta ha vissuto solo 15 anni e ci ha insegnato tutto»

VIDEO | La vibrante testimonianza della mamma di Benedetta Nieddu del Rio, che con il marito Costantino ha istituito la fondazione della figlia prematuramente scomparsa. «Il suo amore per la vita, dimostrato fino all’ultimo nonostante la malattia, ci ha dato la forza per ricominciare»

di Anna Foti

Dal dolore di una famiglia possono nascere forza e speranza per una intera comunità. Lo hanno dimostrato Carmela e Costantino, genitori di Benedetta Nieddu del Rio, scomparsa nel 2012 a soli 15 anni per una grave malattia. Genitori che in memoria della loro figlia hanno istituito la fondazione Benedetta è la vita, promotrice da oltre un decennio di progetti di sostegno e inclusione dei più fragili e vulnerabili come quello di Casa di Benedetta. Il nome della giovane è da qualche giorno anche quello della strada che a Reggio Calabria conduce alla Casa. Ci racconta questa storia di amore, coraggio e resilienza Carmela Cimino, ospite negli studi del Reggino.it del format A tu per tu. 

«Da lei abbiamo imparato a stare al mondo»

«Una mamma non può che amare una figlia. Ma io posso dire che Benedetta mi ha insegnato tutto. Mi ha insegnato a stare al mondo. È riuscita con una carica di vitalità, di gioia, di amore per la vita che ha sempre conservato e mantenuto, a saper affrontare l'esistenza. Ero io che imparavo da lei. Probabilmente noi genitori impariamo dai nostri figli e magari non ce ne rendiamo conto. Tante sue parole, i suoi modi di essere mi hanno aperto come dire una finestra sulla vita che è comunque e sempre un dono e che bisogna saper vivere, come ha fatto lei fino all'ultimo dei suoi giorni. Io, chiaramente, ho vissuto un'esperienza particolarmente dolorosa e così ho acquisito questa preziosa consapevolezza».

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A cambiare tutto per sempre è stata una malattia contro la quale Benedetta ha lottato tanto senza riuscire ad aver la meglio. Una malattia che ha abbattuto il suo fisico ma non il suo spirito, che invece continua a risplendere nel volto di mamma Carmela e di papà Costantino e di tutti i giovani e le giovani che in questi oltre dieci anni la fondazione Benedetta è la vita ha aiutato. Ma il percorso non è stato facile.

«Tornare a vivere per non fare morire mia figlia un’altra volta»

«Le malattie si affrontano e molti riescono a uscirne. Ma non tutti. Benedetta – racconta mamma Carmela - era affetta da una forma di leucemia linfoplastica acuta. Abbiamo fatto due trapianti che non sono bastati. È morta oltre 10 anni fa e già oggi ci sono delle nuove opportunità terapeutiche. La scienza e la ricerca vanno avanti.

All'epoca per Benedetta non ci furono possibilità. Abbiamo tentato fino alla fine. È stata una prova che ovviamente ha cambiato tutto ma è stato necessario non solo sopravvive ma vivere. Abbandonarsi al dolore e alla sofferenza avrebbe significato far morire mia figlia una seconda volta. E sono sicura che lei non lo avrebbe voluto. Così abbiamo ricominciato. Ci siamo cimentati in un lavoro complicato trasformando il dolore in energia, in voglia di realizzare qualcosa in suo nome. Abbiamo abbracciato il desiderio che la sua memoria rimanesse. Il ricordo è qualcosa di molto personale di molto intimo. La memoria, invece, diventa collettiva. Così abbiamo deciso di dar vita alla Fondazione Benedetta è la vita».

La fondazione Benedetta è la vita nasce nel 2013 e da allora promuove azioni concrete di aiuto per giovani in difficoltà. Si può contribuire attraverso donazioni (iban IT58R0538716303000043027772) o devolvendo il 5 per mille.

Benedetta è la vita

«Benedetta è scomparsa nel luglio 2012. La fondazione è stata istituita nel febbraio 2013. Neanche a un anno di distanza abbiamo voluto dar vita e corpo a questo progetto. Io penso che alla fine non sia importante quanto si vive ma come si vive, l'intensità con cui si attraversa il cammino su questa terra. Ecco Benedetta ha vissuto molto intensamente – sottolinea mamma Carmela, presidente della fondazione – e soprattutto ci ha lasciato il coraggio e la capacità di impegnarci. E dunque la fondazione ha una doppia anima. 

Da un lato, noi sosteniamo la ricerca. Siamo gemellati con la fondazione Maria Letizia Verga di Monza, centro di eccellenza nel campo della ricerca per le malattie ematologiche pediatriche. Ogni anno realizziamo un evento a settembre nel mese in cui è nata Benedetta. Dall'altro, anche se Benedetta si è spenta in Germania, qui a Reggio era nata e cresciuta. Dunque qui abbiamo voluto e vogliamo, nel nostro piccolo e in suo nome, continuare a offrire un aiuto concreto, soprattutto a bambini e minori fragili e in difficoltà, promuovendo progetti di solidarietà.

Abbiamo collaborato – racconta Carmela Cimino – con varie realtà come il centro antiviolenza Angela Morabito della Piccola Opera Papa Giovanni e la sua casa Rifugio per donne vittime di violenza e i loro figli, collaborando con Francesca Mallamaci. Abbiamo promosso anche iniziative di Arte terapia con Roberta Cuzzola, oggi docente presso l'Accademia di Belle Arti.

Abbiamo cercato di intercettare bisogni concreti e abbiamo dato il nostro contributo. Proprio ascoltando il nostro territorio abbiamo incontrato l'associazione Abakhi e Alessandro Cartisano e nel 2020 è nata Casa di Benedetta, oggi una comunità penale per minori.

A TU PER TU | Alessandro Cartisano: «Sempre più “nostra” Casa di Benedetta. Qui giovani in difficoltà progettano una nuova vita» - VIDEO

Abbiamo contribuito a riqualificarla e a renderla accogliente per i minori in difficoltà che aiuta a reinserire nella società. Un immobile a due piani panoramico e ricadente nel complesso dei Monfortani che l'associazione Abakhi è in trattative avanzate per acquistare. Noi come fondazione daremo il nostro apporto anche in questa fase.

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La casa è circondata da un ampio spazio verde, un orto sociale e dei murales che hanno impegnato e impegnano i ragazzi in attività educative. Un luogo bello perchè la speranza di cui si nutre il percorso di questi giovani racconta di bellezza».

Il Rotaract Club Reggio Calabria Sud Parallelo 38 devolverà l’incasso della III Edizione del “The Christmas Show”, in programma lunedì 22 dicembre 2025 alle ore 20:30, presso il Teatro Odeon di Reggio Calabria, proprio al progetto di Casa di Benedetta.

La “stradina” e i giovani

“Benedetta, testimone di speranza e portatrice di luce, ha cercato sempre la bellezza anche nei giorni più difficili”.

L’Amore che vive oltre la vita, anche una strada per ricordare Benedetta Nieddu del Rio

«Di recente il Comune di Reggio ha intitolato la stradina che conduce alla Casa a mia figlia Benedetta. Una stradina che ricorda quello che era Benedetta con i suoi 15 anni, una ragazzina minuta e fragile ma con dentro un grandissimo potenziale.

Essa è, infatti, percorsa dai giovani che arrivati in questa comunità si sono già un pò salvati e devono adesso intraprendere un nuovo percorso di vita. Questa stessa stradina – evidenzia mamma Carmela – sarà presto percorsa anche dagli studenti universitari della Mediterranea che popoleranno il campus che sorgerà proprio accanto a Casa di Benedetta.

Dunque le parole che abbiamo scelto per la targa, speriamo possano essere di ispirazione per i giovani e per la comunità tutta. Intravedere un raggio di luce oltre il buio dentro di sè e al di fuori di sè è la cosa più difficile ma è anche la cosa più bella che ognuno di noi dovrebbe fare nella propria vita», conclude la mamma di Benedetta e presidente della fondazione Benedetta è la vita.