Novanta minuti per vincere, un’estate per sperare: è il giorno in cui i sogni chiedono spazio nella realtà
“Vincere oggi” non è una novità per questa Reggina. Lo fa da mesi, con determinazione e orgoglio. Ma oggi, quella stessa parola, vincere, assume un significato diverso: significa sperare, legittimamente, nella possibilità di un ritorno tra i professionisti.
Stamattina, i tifosi amaranto si sono svegliati con un pensiero fisso: l’ultima partita della stagione. Un’annata lunga, sofferta, piena di ostacoli e slanci emotivi condivisi. Lo zoccolo duro non mancherà, come sempre. Quel pubblico che ha fatto del Granillo una casa, un punto di ritrovo, un luogo dove ormai è come se ci si conoscesse tutti. Ma oggi sarà diverso: meno parole, più concentrazione. Perché oggi bisogna vincere a tutti i costi.
C’è anche il simbolismo del compleanno del mister Bruno Trocini, che sabato ha spento le candeline. Chissà che i suoi ragazzi non vogliano regalargli qualcosa di speciale. Qualcosa che valga per lui, per i tifosi, per la città intera. L’ultima emozione di un’annata intensa.
Il discorso nello spogliatoio sarà importante, certo. Ma forse non ce n’è neppure bisogno: questi ragazzi hanno già dimostrato quanto tengano alla maglia, quanto onorino questi colori. Oggi alle 16, al Granillo, ci sarà l’ultimo atto. Un’ultima grande partita da vincere a ogni costo, prima di tuffarsi nel mese delle attese, dei conteggi e degli incastri. Il sogno del ripescaggio inizia solo con una vittoria.