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26/12/2024 ore 19.15
Reggina

Reggina, Barranco vuole Reggio: «Dà corpo e anima per gli amaranto, i gol? Arriveranno»

Nicolas Spolli procuratore dell'argentino non ha dubbi sul rendimento della punta: Finirà in doppia cifra
di Redazione


di Francesco Trimboli – In questa intervista esclusiva, l’ex difensore del Catania, Nicolas Spolli, ci svela il segreto per far sognare i tifosi amaranto e ci racconta cosa ci aspetta nel cammino verso la promozione.
Nicolas Spolli, nome che ha scritto pagine importanti nella storia del calcio italiano, non è solo un ex difensore di Catania, ma un uomo che conosce ogni sfumatura del calcio, dai campi di Serie A fino alla Serie D. Con la sua esperienza, oggi ci racconta la sua visione sulla Reggina, sul progetto della squadra e sul futuro di Barranco. Un’intervista che, tra colpi di scena e riflessioni profonde, va oltre le semplici risposte, svelando il cuore pulsante del calcio.

Nicolas, parliamo di Bruno Barranco. Nonostante i numeri ancora non parlino di lui come un bomber da 20 gol, come lo vedi in questa Reggina?

«Bruno è uno di quei giocatori che riesce sempre ad essere decisivo per la squadra. È un ragazzo che dà tutto, corpo e anima, in ogni singola partita. I gol ancora non sono arrivati con la stessa frequenza che ci si sarebbe aspettati, ma io non ho dubbi: arriveranno. Bruno è un ragazzo che crede in se stesso, ha una fiducia incredibile nelle sue capacità. Sono convinto che finirà la stagione in doppia cifra, come fece con la Folgore Caratese. Il suo istinto da attaccante è puro, e quando ha la palla in area è come un rapace che non lascia scampo. Sta aspettando solo il momento giusto per esplodere. E non è lontano, ne sono sicuro. La Reggina ha bisogno di un Barranco, uno che sappia essere decisivo, che sappia trascinare la squadra nei momenti cruciali.»

E cosa ha spinto Barranco a scegliere la Reggina, nonostante le offerte allettanti dalla Serie C?

«Bruno ha trovato la sua casa a Reggio Calabria. Essendo argentino, si è subito sentito a suo agio nel sud Italia, dove la passione per il calcio è palpabile, quasi viscerale. La Reggina ha colpito il suo cuore, e lui ha scelto di sposare un progetto che lo entusiasmava fin da subito. Gli altri club erano su di lui, certo, ma Bruno ha scelto la Reggina con il cuore. La passione di questa città, la sua tifoseria, la Curva Sud che lo ha fatto sentire subito uno di loro. Per un giocatore come lui, crescere in un ambiente così caldo e accogliente è un valore che va al di là del lato puramente tecnico. La Reggina per lui è speciale, e lui lo sa.»

Nel girone I di Serie D, la lotta per la vetta si fa sempre più interessante. Come la vedi?

«La Serie D è un campionato che ti fa crescere, è formativo, ed è per questo che consiglio sempre ai giovani di fare esperienza in questo campionato. Il girone I, in particolare, è uno dei più equilibrati e difficili, con molte squadre pronte a lottare fino alla fine. Ogni partita è una battaglia, e sebbene ci siano squadre molto forti è proprio questa competizione che rende la corsa per la vetta così avvincente. A Reggio Calabria, la pressione è alta, ma non c’è paura, c’è solo voglia di vincere. Sanno bene che ogni partita può essere decisiva. Due vittorie ti spingono in alto, ma due sconfitte possono portarti giù velocemente. È una vera e propria montagna russa di emozioni.»

Come giudichi la società della Reggina e la sua visione del futuro?

«Ho avuto il piacere di conoscere molto bene il direttore Bonanno, una persona con una grande conoscenza del calcio, ma anche una visione chiara e pragmatica. Il patron della Reggina ha le idee ben chiare su cosa vuole: riportare la squadra ai vertici del calcio. È una persona determinata e con una grandissima passione per questo progetto. Quando parli con loro, capisci subito che hanno una visione ben precisa del futuro, e che non vogliono lasciare nulla al caso. E, come in ogni grande club, basta un attimo per accendere la pressione. Ma la Reggina ha una tifoseria che ti spinge a dare il massimo, che ti incita nei momenti difficili.»

E sul calcio moderno, qual è la tua opinione rispetto al calcio di un tempo?

«Il calcio è cambiato tantissimo. Una volta, il gioco era più istintivo, più selvaggio, se vogliamo. C’era una maggiore libertà, più astuzia, più magia. Oggi, il calcio è molto più tattico e studiato nei minimi dettagli. Ogni movimento è analizzato, ogni fallo è ripreso e rivisto al rallentatore. Prima, bastava essere astuti per vincere; ora rischi l’ammonizione. La bellezza del calcio di un tempo risiedeva proprio nell’improvvisazione, nel dribbling spontaneo, nelle finte improvvise. Oggi, si gioca con la testa, si è più precisi, ma ogni tanto mi manca quella magia che faceva battere il cuore degli spettatori.»

Il futuro della Reggina è saldamente nelle mani di Barranco, una certezza che Spolli non esita a confermare. Con la sua grinta, il suo talento e l’affetto dei tifosi amaranto, Bruno è pronto a diventare uno dei protagonisti di una storia che sta scrivendo il capitolo più emozionante della sua carriera. La Reggina è un progetto solido e, grazie alla leadership di giocatori come lui e alla passione travolgente della tifoseria, il futuro si preannuncia ricco di emozioni indimenticabili. La Serie C è alla portata, e la Reggina ha tutte le carte in regola per raggiungerla. Il sogno è iniziato, e Barranco è destinato a viverlo da protagonista.