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15/04/2025 ore 20.28
Reggina

Reggina, emergenza continua: tra infortuni e assenze pesa tutto tranne la resa

Tra acciacchi, squalifiche e ruoli adattati, la squadra risponde con compattezza e orgoglio: testa alta anche a Locri
di Francesco Trimboli

La Reggina continua a fare i conti con un’incredibile serie di infortuni e squalifiche che, in più di un’occasione, hanno complicato il cammino. Anche ora, con un’altra sfida importante all’orizzonte, le incognite restano: mancano pedine fondamentali, altri sono in dubbio e le scelte per Trocini si fanno sempre più strette. Eppure, ancora una volta, la squadra risponde presente, compatta e con la stessa fame di sempre.

La Reggina continua a camminare a testa alta, anche quando la strada si fa in salita. Una stagione piena di insidie, costellata da ostacoli che si presentano puntualmente nei momenti decisivi. L’ultimo esempio è la sfida contro il Siracusa, in cui mister Trocini ha dovuto rinunciare a pedine fondamentali come Grillo e Barillà.

Ma il tempo non cura tutto, almeno non abbastanza in fretta. Perché anche ora, con un’altra partita importante all’orizzonte, la lista degli indisponibili continua a farsi sentire. Ndoye sarà assente per squalifica, mentre le condizioni di Giuliodori e Adejo restano incerte: si tenterà il recupero fino all’ultimo minuto. A questo si aggiunge lo stop di Vesprini, uscito acciaccato contro la Nissa.

In mezzo a tante incertezze, ci sono anche certezze che fanno respirare: il rientro di Cham tra i titolari, ad esempio, è una di quelle notizie che danno un po’ di ossigeno allo staff tecnico. Così come la disponibilità totale di chi, come Toti Porcino, è pronto a mettersi in gioco anche fuori ruolo pur di dare una mano alla causa.

È questo il vero filo conduttore della stagione amaranto: la forza del gruppo. Ogni assenza è stata colmata con spirito di sacrificio, ogni vuoto riempito con coraggio. Non è la prima volta che la Reggina si presenta all’appuntamento con l’organico ridotto. Ma ogni volta, è uscita dal campo con qualcosa in più: non sempre i tre punti, ma sempre con la consapevolezza di aver dato tutto.

Gli infortuni continuano a mordere, le scelte si restringono, ma il cuore di questa squadra resta vasto. Non c’è tregua, ma neanche resa. In un finale di stagione che mette alla prova nervi e gambe, la Reggina continua a giocare la sua partita più importante: quella dell’identità. Quella di chi, nonostante tutto, non ha alcuna intenzione di mollare.