Reggina, il presente si chiama Castrumfavara e Sancataldese: il futuro è la Lega Pro
Il presidente del Siracusa, Ricci, interviene a Pianeta Dilettanti tra sorrisi e leggerezza, elogiando Siracusa e Reggina per l’entusiasmante corsa al vertice, mentre in casa amaranto il clima è ben diverso: c’è consapevolezza, si, ma anche grande concentrazione.
In un momento così delicato, le parole di circostanza e la retorica a buon mercato servono a poco. La Reggina non ha bisogno di pacche sulle spalle o di lodi paternalistiche. È tempo di guardarsi dentro, fare i conti con le ferite del passato, riconoscere gli errori e concentrarsi con lucidità su ciò che conta davvero: il presente da onorare e il futuro da costruire.
La Reggina guarda avanti, consapevole che le ultime due gare della stagione regolare rappresentano uno spartiacque: prima il confronto casalingo con un Castrumfavara affamato di punti, poi la trasferta contro la Sancataldese. Due partite che valgono più di quanto dicano i tre punti in palio: in gioco c’è il futuro.
La promozione diretta resta un obiettivo vivo, concreto. Ma se dovessero essere i play-off a decidere le sorti amaranto, la società si farà trovare pronta? Come più volte ribadito dal patron Ballarino, la Reggina è pronta a tutto pur di tornare tra i professionisti.
E lì inizierà un’altra sfida, ancora più impegnativa. La Lega Pro ha già fissato le regole per chi vorrà farne parte: fideiussioni da 700 mila euro, indici di liquidità più rigidi, e in caso di domanda ripescaggio un contributo a fondo perduto di 300 mila euro. Numeri che raccontano quanto il salto tra i pro richieda visione, struttura e solidità.
Una cosa è certa: Reggio Calabria, con la sua passione sconfinata e la sua tradizione calcistica, merita altri palcoscenici. E allora, testa al campo. Perché è lì che si gioca tutto. E se play-off saranno… che sia tutto pronto.