Reggina, la verità di Bonacchi: «Scelte difficili, critiche ingiuste e il futuro che mi attende»
di Francesco Trimboli – La carriera di Christian Bonacchi, difensore originario di Pistoia, ha preso una piega complessa durante la sua breve esperienza con la Reggina. Tra alti e bassi, la sua permanenza in amaranto ha suscitato reazioni contrastanti tra i tifosi, sia per il suo ruolo meno centrale di quanto inizialmente previsto, sia per la sua successiva e discussa partenza dal Cassino al Siracusa. In questa intervista esclusiva, Bonacchi ci racconta il suo percorso, le difficoltà affrontate, le critiche ricevute e, soprattutto, il rispetto per la società e il patron Nino Ballarino.
Un inizio difficile
A soli 24 anni, Bonacchi ha vissuto una stagione segnata da difficoltà sia personali che professionali. «Mi è dispiaciuto giocare poco. Sono stato messo da parte e, sebbene comprenda le scelte, è stato difficile», confessa. Nonostante le difficoltà, il giovane difensore non ha mai messo in discussione il suo impegno e la sua voglia di migliorare come calciatore. «Voglio giocare, questo era il mio desiderio», ribadisce con determinazione, sottolineando che le sue ambizioni vanno oltre una singola stagione e puntano a una crescita continua.
Adattarsi alle difficoltà e guardare al futuro
Il cambio di allenatore nel corso della stagione e la progressiva riduzione del suo spazio in campo hanno alimentato un clima di frustrazione. Tuttavia, Bonacchi ha cercato di affrontare la situazione con maturità. «Ho una compagna, una casa, e non posso permettermi di sbagliare, soprattutto ora, dopo aver vinto il campionato con il Campobasso», afferma, sottolineando che la sua decisione di trasferirsi prima al Cassino e poi al Siracusa è stata guidata dalla necessità di garantire un futuro stabile, sia nel calcio che nella vita privata. «Cassino non era ciò che cercavo, non ho provato le emozioni che speravo. L’ho fatto presente al mio procuratore, e il Siracusa si è fatto avanti. Non potevo rifiutare.»
Le critiche e il “fango” ricevuto
Non sono mancate le critiche rivolte a Bonacchi, soprattutto da parte di alcuni tifosi e commentatori. «Mi ha rattristato vedere tutto il fango gettato su di me», ammette. Secondo il difensore, l’immagine che si è creata intorno a lui è stata ingiusta. «Mi è stato detto che non so gestire la pressione, ma l’anno scorso ho giocato davanti a 15.000 persone», sottolinea con fermezza, difendendo la propria esperienza sul campo. Bonacchi vuole far capire che le accuse di non essere pronto a fronteggiare la pressione non corrispondono alla realtà delle sue esperienze.
Il rispetto per la società e il patron Ballarino
Nonostante le difficoltà e le critiche ricevute, Bonacchi ci tiene a sottolineare il suo rispetto per la Reggina e per il patron Nino Ballarino. «Sul patron Ballarino non ho nulla da dire, è una persona perbene che mi ha sempre messo al centro del progetto», afferma con gratitudine. Il difensore elogia le qualità di Ballarino, definendolo «una persona che ci tiene, sempre presente agli allenamenti, che ha speso tanto per la squadra». Un riconoscimento che mette in luce l’impegno e la serietà della proprietà amaranto, che, nonostante le difficoltà, ha sempre cercato di supportare la squadra nel miglior modo possibile.
Guardare al futuro
Questa vicenda, per quanto difficile, rappresenta anche un’opportunità per riflettere sul futuro della Reggina e sul percorso che il club e il patron Ballarino potranno intraprendere. La Reggina ha la possibilità di ripartire, imparando dalle difficoltà passate e guardando al futuro con maggiore determinazione. In un calcio che, come la vita, è fatto di alti e bassi, la vera sfida è saper trarre insegnamento dalle difficoltà per rafforzarsi e crescere.