Sezioni
03/03/2025 ore 12.00
Reggina

Reggina, vittoria di cuore e sacrificio: a Paternó è stata battaglia vera

Un’impresa che va oltre il risultato, evidenziando spirito di sacrificio, coesione e adattamento alle difficili condizioni. E quel messaggio della curva…
di Francesco Trimboli

Il successo della Reggina sul campo del Paternó non è solo un risultato tecnico, ma una testimonianza della capacità della squadra di adattarsi a situazioni difficili. La squadra, sotto la guida di Trocini, ha saputo rispondere con pragmatismo alla difficoltà di un campo ostico, riuscendo a prevalere grazie alla solidità difensiva, la determinazione in mezzo al campo e l’abilità nelle giocate decisive. In un contesto in cui la qualità del gioco è stata limitata dalle condizioni del terreno, la Reggina ha fatto della grinta e della concretezza i suoi punti di forza.

Non è una vittoria qualunque quella ottenuta dalla Reggina sul campo del Paternó. La partita, purtroppo, non ha offerto spettacolo per gli appassionati di calcio più puristi, ma ha messo in evidenza la capacità di una squadra di affrontare e superare difficoltà che vanno oltre il gioco in sé. Un campo impraticabile, un avversario che ha saputo sfruttare ogni minimo errore, e uno stadio che, pur non essendo pieno, ha reso subito chiaro che quella sarebbe stata una gara da lottare fino all’ultimo.

Il gol di Adejo, che è diventato il simbolo della partita, non è solo il frutto di una buona azione, ma una rappresentazione concreta della difficoltà della gara. La foto che lo ritrae con il braccio intorno al collo del difensore avversario racconta più di mille parole: la squadra amaranto ha dovuto sudare e lottare in ogni singolo secondo per portare a casa i tre punti.

In assenza di un gioco fluido e strutturato, la Reggina ha risposto con la quantità, con la forza fisica, con la capacità di gettarsi su ogni pallone. Quando il possesso palla non è possibile, si alza la palla e si lotta per ogni centimetro. Adejo è stato un autentico baluardo difensivo, vincendo praticamente ogni contrasto e bloccando le incursioni degli attaccanti avversari. Al suo fianco, Girasole ha confermato la solidità che ormai è diventata il marchio di fabbrica della difesa amaranto.

A centrocampo, Laaribi e Porcino hanno fornito quel ferro che è mancato in altre occasioni, supportati da Barilla che ha garantito la giusta qualità in mezzo al campo. Nonostante le difficoltà, l’attacco amaranto ha saputo far sentire la sua presenza, con Barranco che non ha mai smesso di fare sportellate e gli esterni che, quando sono stati in grado di ricevere palla, hanno creato pericoli.

Un capitolo a parte merita Ragusa, la cui qualità non è stata sfruttata appieno a causa delle condizioni del campo. È stato un peccato vedere un giocatore di quella classe dover adattarsi a un terreno così ostile, ma la sua capacità di adattarsi a ogni situazione è stata una dimostrazione di carattere.

In questa partita, infine, la figura di mister Trocini è emersa come quella di un leader che ha saputo intervenire al momento giusto, cambiando volto alla squadra nella ripresa e facendo sentire il suo apporto decisivo.

La vittoria della Reggina contro il Paternó, seppur ottenuta su un campo difficile e in condizioni sfavorevoli, dimostra ancora una volta la forza di una squadra che sa come lottare per i suoi obiettivi. La capacità di adattarsi alle difficoltà, unita alla solidità difensiva e alla determinazione in campo, sono diventati i tratti distintivi degli amaranto. Le parole della curva a fine partita – “Siete grandi, continuiamo a crederci e lottare” – risuonano come un monito per la squadra e per l’intero ambiente: la stagione è lunga e il cammino non sarà facile, ma la Reggina ha dimostrato di essere pronta a affrontare ogni sfida con il giusto spirito.