Reggina–Scafatese, battaglia vera al Granillo: una vittoria con il coltello tra i denti
Gli amaranto battono la Scafatese dopo una partita durissima. Ora si apre la porta del sogno, quella che guarda dritta verso la Serie C. Ma per attraversarla servirà anche un po’ di fortuna.
Non è stata una semplice partita di calcio. È stata una lotta, un viaggio emotivo, un concentrato di passione e resistenza. Al “Granillo” è andato in scena un atto finale carico di pathos, dove la Reggina ha dovuto scavare in fondo alle proprie energie per superare una Scafatese mai doma.
I tempi regolamentari non sono bastati a separare due squadre che si sono date battaglia dal primo all’ultimo minuto. Solo nei supplementari è arrivato quel lampo amaranto di Renelus che ha spezzato l’equilibrio e fatto esplodere il popolo reggino. Non c’erano alternative: o si vinceva, o si chiudeva. La Reggina ha scelto di andare avanti.
Bruno Trocini e il suo staff hanno guidato il gruppo con fermezza, ma anche con emozione, coinvolgendo tutti, fino all’ultimo collaboratore. È il simbolo di una stagione fatta di sacrifici condivisi, di fatica silenziosa e di un’identità ritrovata.
Ora il verdetto del campo è arrivato: la Reggina è nella lista delle pretendenti al ripescaggio. Il destino passa da scelte federali e da incastri ancora da definire. Ma una cosa è certa: chi ha visto quella partita, chi ha sentito il Granillo vibrare, sa che questa squadra merita molto più che l’attesa.