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01/05/2025 ore 21.00
Reggina

Sancataldese–Reggina si avvicina, mister Pidatella non fa giri di parole: «Ce la giochiamo: rispetto si, ma niente regali»

Il tecnico verdeamaranto: «Onoreremo il finale contro una corazzata come la Reggina. Salvi con una giornata d’anticipo: «è il nostro scudetto»
di Francesco Trimboli

Una salvezza che vale come un trofeo, un ultimo atto da vivere con orgoglio. Orazio Pidatella, allenatore della Sancataldese, si gode il traguardo raggiunto e guarda con lucidità alla gara conclusiva della stagione contro la Reggina. Al “Valentino Mazzola” di San Cataldo sarà clima di festa per i padroni di casa, ma anche una sfida da onorare fino in fondo.

Mister, come vive questa salvezza?

«Per noi, questa salvezza è come una vittoria di campionato. Siamo in un girone complicatissimo, con piazze come Reggina, Siracusa, Vibonese, Scafatese… eppure ce l’abbiamo fatta, con una giornata d’anticipo. Ci tenevamo tantissimo e averlo fatto ad Acireale, in un contesto così caldo, dà ancora più valore a quanto fatto.»

C’è stato un momento determinante nel vostro percorso?

«Febbraio è stato un mese durissimo. Ma proprio lì abbiamo cambiato rotta: la società non ha cambiato guida tecnica, ha avuto fiducia. Poi è arrivato marzo e da lì abbiamo fatto un percorso incredibile. Le vittorie con Locri, Scafatese e tanti altri risultati positivi ci hanno lanciato. Abbiamo avuto una media punti altissima: ecco spiegata la salvezza in anticipo».

Domenica ospitate la Reggina. Che atteggiamento avrete?

«La affrontiamo con rispetto e dignità. È chiaro che le motivazioni sono diverse, ma non vogliamo passare per quelli che “si scansano”. Sappiamo di avere gli occhi puntati addosso e vogliamo fare una partita seria, come sempre. Perché ci teniamo, per i nostri tifosi, per la società, per noi stessi».

Ha parlato di “corazzata”. Che impressione le ha fatto la Reggina in questa stagione?

«Una squadra fortissima, che ha fatto un campionato importante. Stare sempre alle spalle del Siracusa, mantenendo lo stesso passo, non è semplice. Ma quando rincorri per tanto tempo, può bastare una battuta d’arresto per perdere il treno. È stato un testa a testa continuo, ma si sa: nei dettagli si gioca tutto».

Che clima si aspetta allo stadio?

«Sarà una festa. Anche se la salvezza è matematica, vogliamo celebrarla davanti ai nostri tifosi. Domenica ad Acireale erano in tantissimi, hanno cantato per novanta minuti. Dopo Reggina, Siracusa e forse Acireale, dico che ci siamo noi, perché qui c’è un grande seguito, anche se San Cataldo non è una grande città».

Quanto ha contato la continuità tecnica nel vostro cammino?

«Tantissimo. In certi momenti, cambiare è la cosa più facile. Ma la società ha creduto in me, nello staff e nei ragazzi. Abbiamo sempre lavorato con serietà, anche quando i risultati non arrivavano. E poi tanti pareggi ci hanno tenuto in vita: la squadra ha sempre dimostrato di esserci.»

Uno sguardo anche a Siracusa-Nuova Igea Virtus: che gara si aspetta?

«Difficile fare un pronostico. Negli ultimi anni ho visto tanti finali a sorpresa. Penso al Paternò, al Pompei: nessuno ha regalato nulla. Credo che assisteremo a una giornata di grande sportività e intensità».

La Sancataldese ha già vinto la sua battaglia e ora si prepara ad affrontare la Reggina con il rispetto e la serietà di chi ha sudato ogni punto. Pidatella lo sa: «Onoreremo la sfida fino all’ultimo minuto». Una stagione passata attraverso tempeste e chiusa con una salvezza d’oro. Il sigillo finale, però, si scrive domenica. Davanti al proprio pubblico, contro un’avversaria d’eccezione.