Sergio Campolo spinge la Reggina: «Ha il dovere morale di credere alla promozione fino all’ultimo respiro»
Sergio Campolo, centrocampista centrale nato e cresciuto a Reggio Calabria, è stato un punto di riferimento per la Reggina, giocando in Serie B e ricoprendo diversi ruoli all’interno della società. Nonostante il suo passato da protagonista, il legame con la squadra è rimasto intatto. Oggi, pur lontano dal campo, continua ad essere un tifoso appassionato e grintoso. In questa intervista, Campolo condivide le sue impressioni sulla sconfitta contro il Siracusa, l’affetto dei tifosi della Reggina e le sue aspettative per il futuro della squadra. Pur nelle difficoltà, il suo spirito combattivo e la sua fiducia nella Reggina non vengono mai meno.
Come ha vissuto la sconfitta contro il Siracusa?
La sconfitta contro il Siracusa è stata difficile da digerire. È stata come giocare due partite in una. Il primo tempo è stato positivo, abbiamo avuto un buon approccio e siamo riusciti a schiacciare l’avversario, mettendolo sotto pressione. Sembrava che la partita stesse prendendo una piega favorevole. Tuttavia, il secondo tempo è stato da dimenticare. Non mi è piaciuto affatto l’atteggiamento della squadra. Al di là dei due gol subiti, il Siracusa si è dimostrato una squadra molto compatta e con un gioco migliore rispetto al nostro. Le nostre occasioni sono nate principalmente da palla inattiva o da lanci lunghi, mentre loro sono riusciti a costruire gioco in maniera più fluida.
Qual è stata la sua sensazione dopo il fischio finale?
La sensazione è stata sicuramente di scoramento. Era una partita fondamentale, molto importante, e perderla è stata una mazzata. Però dobbiamo ricordare che ci sono ancora 30 punti in palio. Invito i calciatori a non mollare, perché la città è pronta a supportarli. Non dobbiamo abbatterci, ma continuare a lottare fino alla fine.
La Reggina ha un legame molto forte con i suoi tifosi. Come vive l’appoggio che arriva dalla Curva Sud, soprattutto nei momenti difficili?
Per me è sempre un’emozione indescrivibile. Sono cresciuto a Reggio, vivo da vicino la passione della Curva Sud, quindi prima di essere un calciatore, sono un tifoso. Il calore dei nostri sostenitori non è mai venuto meno, anche nei momenti più difficili. La loro presenza e il loro supporto continuo sono fondamentali e lo stanno dimostrando con comunicati ufficiali e con il loro sostegno costante. È fondamentale non mollare mai, proprio come la tifoseria ha sempre fatto.
Come vede il futuro della Reggina, considerando l’incertezza riguardo alla promozione?
Mi aspetto che la squadra continui a lottare per il primo posto fino all’ultimo minuto dell’ultima giornata. Questa squadra ha l’obbligo morale di puntare al primo posto, non solo per i mezzi a disposizione, ma anche per ciò che rappresenta. Se non dovessimo riuscirci, il secondo posto potrebbe essere un obiettivo, ma dobbiamo concentrarci solo su ciò che dipende da noi. Non dobbiamo pensare a fallimenti di altre società, ma solo a fare il nostro dovere. Sono convinto che nessuna di queste società fallirà, e la Reggina deve concentrarsi sulle proprie forze senza mai mollare.
Lei è stato un punto di riferimento per la Reggina. Cosa rappresenta per lei questa maglia e come si sente nel vedere la squadra in una situazione difficile?
La Reggina per me è un amore che dura da sempre. È il mio secondo amore, dopo la mia famiglia. Ho un legame indissolubile con questa maglia e con la città, che porto nel cuore da quando avevo 5 anni. Mi dà molta rabbia vedere la squadra in questa situazione, ma sono fermamente convinto che, l’anno prossimo, la Reggina tornerà tra i professionisti. La città e la squadra lo meritano.
Ha visto un cambiamento nel calcio di oggi rispetto a quando giocava lei in Serie A? In che modo è cambiato il calcio?
Sicuramente sì. A livello tecnico, non c’è paragone tra le formazioni di Serie A di un tempo e quelle di oggi. Il calcio è molto più veloce e fisico. Quello che mi dispiace vedere, però, è che è cambiato anche l’approccio verso i giovani. Da un po’ di tempo mi occupo soprattutto di settore giovanile, e vedo che c’è bisogno di un cambiamento radicale nell’approccio e nelle caratteristiche che dobbiamo cercare nei nostri giovani calciatori. C’è troppo poco focus sulle basi, sulla crescita completa dei ragazzi.
Qual è la sua impressione su mister Trocini?
Ho avuto il piacere e l’onore di conoscere mister Trocini e ciò che mi ha colpito fin da subito è la sua umiltà e la sua grande professionalità. È una persona che trasmette fiducia, sa esattamente dove vuole arrivare e non si fermerà davanti a nulla pur di guidare la squadra verso il successo. La sua passione e il suo impegno sono evidenti in ogni parola e in ogni gesto.
Un pensiero sulla società e il patron Ballarino
Conoscere la società è stato un vero onore e sono rimasto impressionato dalla professionalità e dalla competenza di ogni membro. Sono convinto che la Reggina stia facendo un buon lavoro e che la società meriti tutto il nostro supporto. Penso che a Reggio Calabria si stia facendo un ottimo lavoro. Sono fiducioso, perché il patron e tutto il team sono persone serie, capaci e affidabili. La Reggina ha bisogno del nostro sostegno per continuare a crescere e raggiungere i suoi obiettivi.
Cosa pensa degli scontri futuri della Reggina?
Il campionato è ancora aperto. Il Siracusa avrà delle partite difficili, come quella contro la Vibonese, e ci sono ancora 30 punti in palio. Gli scontri diretti saranno cruciali, quindi dobbiamo rimanere concentrati e continuare a lottare per il primo posto. La Reggina ha tutte le potenzialità per raggiungere l’obiettivo, ma dobbiamo rimanere concentrati e vincere ogni partita.
Infine, qual è il suo messaggio per i tifosi della Reggina, che continuano a supportare la squadra nonostante le difficoltà?
Il mio messaggio è semplice: continuate a sostenere la squadra. I tifosi della Reggina sono straordinari, non hanno bisogno di incoraggiamenti. Lo stanno già facendo ogni giorno con il loro supporto costante. Anche nei momenti difficili, sono sempre al fianco della squadra. Io lo farò sempre, sia che ci sia sugli spalti, sia che non ci sia. Non molliamo mai, perché insieme possiamo ancora raggiungere l’obiettivo.
Sergio Campolo, pur non più in campo, rimane un pilastro emotivo per la Reggina. La sua passione e il suo impegno verso la squadra sono ancora evidenti, così come il suo fermo desiderio di vederla trionfare. Con un legame profondo con la città e i suoi tifosi, continua a incitare la squadra a non mollare mai, convinto che la Reggina possa ancora raggiungere gli obiettivi prefissati, nonostante le difficoltà. La sua testimonianza è un chiaro segnale di speranza e di fiducia, che alimenta la speranza di un futuro luminoso per i colori amaranto.